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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3042 del 6 febbraio 2009
«In caso di ritardato adempimento di un'obbligazione di valuta, ai fini del riconoscimento del maggior danno di cui all'art. 1224, secondo comma, cod. civ., il creditore imprenditore commerciale ha l'onere di dimostrare o di aver fatto ricorso al...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 16871 del 31 luglio 2007
«Nel caso di ritardato adempimento di una obbligazione pecuniaria il danno da svalutazione monetaria non è in re ipsa ma può essere liquidato soltanto ove il creditore deduca e dimostri che un tempestivo adempimento gli avrebbe consentito di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3160 del 5 marzo 2001
«Il titolare di un'impresa artigianale, da qualificare piccolo imprenditore, il quale deduca di aver subito un danno dal ritardo del debitore nell'adempimento dell'obbligazione pecuniaria, è tenuto a fornire la prova dell'effettivo pregiudizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5876 del 14 giugno 1999
«In caso di ritardato adempimento di una obbligazione di valuta, il giudice può procedere a rivalutare la somma dovuta soltanto ove il creditore alleghi e dimostri (anche per mezzo di presunzioni semplici) sia l'esistenza del fenomeno inflattivo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7159 del 24 giugno 1995
«In tema di obbligazioni pecuniarie (nell'ipotesi, quella dell'ente occupante per il pagamento dell'indennità di occupazione legittima, determinata in sede giudiziaria), mentre l'obbligazione di corrispondere gli interessi legali trova la sua fonte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1307 del 3 febbraio 1995
«Nelle obbligazioni pecuniarie gli interessi moratori accordati al creditore dal primo comma dell'art. 1224 c.c. hanno funzione risarcitoria, rappresentando il ristoro, in misura forfettariamente predeterminata, della mancata disponibilità della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3465 del 15 febbraio 2007
«In tema di riscatto agrario, il criterio della prevedibilità del danno risarcibile di cui all'art. 1225 c.c. va considerato con riferimento alla stipulazione del contratto di compravendita, da tale momento insorgendo per il venditore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1956 del 30 gennaio 2007
«In tema di responsabilità contrattuale, la prevedibilità del danno risarcibile deve essere valutata con riferimento non al momento in cui è sorto il rapporto obbligatorio ma a quello in cui il debitore, dovendo dare esecuzione alla prestazione e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3102 del 17 marzo 2000
«La prevedibilità del danno richiesta dall'art. 1225 c.c. riguarda il danno considerato (non tanto nella sua intrinseca realtà), quanto nel suo concreto ammontare, sì che, ad integrare l'esistenza di tale requisito, non è sufficiente il riferimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11992 del 26 novembre 1998
«L'inadempienza contrattuale, consapevole ed intenzionale, se provata, determina l'obbligo di risarcire anche i danni imprevedibili al momento del sorgere dell'obbligazione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25271 del 16 ottobre 2008
«In tema di risarcimento del danno da inadempimento contrattuale, il dolo del debitore che, ai sensi dell'art. 1225 c.c., comporta la risarcibilità anche dei danni imprevedibili al momento in cui è sorta l'obbligazione, non consiste nella coscienza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5566 del 30 ottobre 1984
«Per la configurabilità del dolo del debitore nell'inadempimento ovvero nell'incompleto o inesatto adempimento della prestazione dovuta — in difetto del quale l'art. 1225 c.c., ponendo un'eccezione alla regola generale della risarcibilità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5811 del 7 dicembre 1978
«Per aversi inadempimento doloso, agli effetti dell'art. 1225 c.c., occorre la mala fede del debitore, ossia la consapevolezza di arrecare danno al creditore con la propria condotta, non essendo sufficiente che il debitore volontariamente non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6951 del 23 marzo 2010
«In tema di risarcimento del danno da fatto illecito extra contrattuale, l'obbligazione di risarcimento tende a ricostituire nel patrimonio del danneggiato l'entità economica perduta, con la conseguenza che spetta al danneggiato, oltre al valore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1885 del 11 febbraio 2002
«In tema di assicurazione della responsabilità civile, l'obbligazione dell'assicuratore di tenere indenne l'assicurato da quanto il danneggiato richiede a titolo di risarcimento del danno comporta che, ove l'assicuratore non abbia fatto seguire,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13358 del 1 dicembre 1999
«Dinanzi a lesioni personali di devastante entità, che abbiano costretto il leso ed i suoi familiari a numerosi e ripetuti ricoveri, purché questi ultimi siano documentati, il giudice può liquidare il danno consistito nelle erogazioni per viaggi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10493 del 7 dicembre 1994
«L'obbligazione di risarcimento dei danni da inadempimento contrattuale costituisce — al pari dell'obbligazione risarcitoria per responsabilità extracontrattuale ed aquiliana — un debito non di valuta ma di valore, sicché, anche in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4799 del 2 aprile 2001
«In tema di risarcimento del danno, l'ipotesi del fatto colposo del creditore che abbia concorso al verificarsi dell'evento dannoso (primo comma dell'art. 1227 c.c.) va distinta da quella (disciplinata dal secondo comma della medesima norma)...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4291 del 17 novembre 1976
«Il debitore, al fine di invocare una riduzione della propria obbligazione per fatto del creditore, ai sensi dell'art. 1227 c.c., deve dimostrare non solo la colpevolezza della condotta del creditore stesso, ma anche il nesso causale fra quella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1616 del 30 maggio 1973
«L'art. 1227 c.c. il quale enunciando un principio di ordine generale deve ritenersi estensibile anche alla fattispecie prevista dall'art. 844 c.c., disciplina due ipotesi distinte: il primo comma concerne il rapporto fra causa ed evento, regolando...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13180 del 5 giugno 2007
«L'art. 1227, primo comma, c.c., che prevede la diminuzione del risarcimento nei confronti del danneggiato nel caso di concorso della colpa del danneggiato alla causazione del danno, si applica al solo rapporto tra danneggiante e danneggiato, ma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2469 del 19 febbraio 2003
«In caso di obbligazione solidale dal lato passivo, l'accertamento del debito nei riguardi di uno solo dei condebitori non richiede la necessaria partecipazione al giudizio anche dell'altro e non fa stato nei suoi confronti. Ciò non impedisce...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 231 del 24 gennaio 1973
«La responsabilità del debitore che nell'adempimento dell'obbligazione si avvale dell'opera di terzi, prevista dall'art. 1228 c.c., ricorre tanto nell'ipotesi che detti terzi siano dipendenti legati con vincolo di subordinazione all'azienda di lui,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20808 del 7 ottobre 2010
«In tema di responsabilità contrattuale, il debitore che si avvale nell'adempimento dell'obbligazione dell'opera di terzi risponde dei fatti dolosi e colposi di questi, sicché, ove si tratti di fatto doloso dell'ausiliario, il debitore è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9709 del 21 maggio 2004
«In tema di risarcimento del danno, il principio secondo cui la scelta del tipo di risarcimento (se in forma specifica o per equivalente) spetta al danneggiato non osta a che il danneggiante, secondo i principi generali in tema di obbligazione e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10995 del 14 luglio 2003
«In materia di responsabilità contrattuale, l'art. 1227, secondo comma, c.c., laddove esclude il risarcimento del danno che il creditore avrebbe potuto evitare usando l'ordinaria diligenza, pone a carico del creditore medesimo l'onere di non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7987 del 7 agosto 1990
«Nei contratti con prestazioni corrispettive, il contraente che abbia adempiuto la propria prestazione non è tenuto, nel caso di inadempimento totale o parziale dell'altro contraente, a svolgere attività per conseguire aliunde la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3101 del 22 marzo 1991
«Il diritto del creditore di una somma di denaro al risarcimento del maggior danno subito durante la mora debendi , a norma dell'art. 1224, comma secondo, c.c., non può essere escluso o limitato, ai sensi dell'art. 1227, comma secondo, c.c., in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15980 del 6 luglio 2010
«L'atto con il quale le parti convengono la modificazione quantitativa di una precedente obbligazione ed il differimento della scadenza per il suo adempimento, non costituisce una novazione e non comporta, dunque, l'estinzione dell'obbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1218 del 21 gennaio 2008
«L'atto con il quale le parti convengono la modificazione quantitativa di una precedente obbligazione ed il differimento della scadenza per il suo adempimento, non costituisce una novazione e non comporta, dunque, l'estinzione dell'obbligazione...»