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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 463 del 4 maggio 1993
«L'incompatibilità tra favoreggiamento personale e reato presupposto va riconosciuta nei soli casi in cui l'un reato sia estrinsecazione dell'altro concorrendo la medesima condotta a integrare sia un'attività di partecipazione al reato presupposto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1342 del 1 febbraio 1988
«La ricevuta di pagamento del conto corrente postale è un atto pubblico avente la sua autonoma rilevanza giuridica, perché attesta un'attività svolta dall'ufficiale postale nell'esercizio delle sue specifiche attribuzioni. La sua falsificazione,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8435 del 11 ottobre 1984
«La falsificazione della ricevuta di versamento in conto corrente postale della tassa di circolazione di autoveicoli integra il delitto di falsità in atto pubblico, di cui all'art. 476 c.p., in quanto tale ricevuta rappresenta un documento,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7638 del 23 febbraio 2007
«...di una dichiarazione scritta dell'autore della firma, poiché a tale carenza suppliscono l'esistenza della connessione intercorrente con la sua attività e il significato che al visto stesso è attribuito per convenzione e per necessità logica.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1004 del 31 gennaio 2000
«Gli atti redatti da una commissione medica incaricata di accertare lo stato di invalidità civile eventualmente presente nelle persone sottoposte al suo esame, in quanto provenienti da pubblico ufficiale, attestano i risultati degli accertamenti da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11804 del 11 marzo 2004
«Integra il reato di falsità materiale in atto pubblico commessa da privato (art. 476, comma secondo e 482 c.p.) la contraffazione della ricevuta di versamento in conto corrente postale, poichè la trasformazione dell'Ente Poste in società per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8753 del 8 agosto 1988
«Integra il delitto di falsità materiale in atti pubblici commesso dal privato l'alterazione del bollettino di versamento in conto corrente postale, in quanto in esso il pubblico ufficiale attesta fatti direttamente compiuti, come la ricezione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1346 del 6 febbraio 1987
«La falsificazione materiale da parte del privato della ricevuta di versamento in conto corrente postale della tassa automobilistica realizza il reato di cui agli artt. 476, secondo comma e 482 c.p., mentre la falsificazione da parte dello stesso...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9418 del 16 settembre 1986
«L'esposizione all'esterno del veicolo dell'attestato di versamento in conto corrente postale della tassa per veicoli a motore (cosiddetto disco — contrassegno) contraffatto, integra il reato di truffa nelle due ipotesi alternative, o del delitto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2767 del 18 gennaio 1996
«Il fatto di chi emetta un assegno bancario, traendolo su un conto corrente intestato ad altri, apponendovi la falsa sottoscrizione — quale emittente — di persona diversa dal titolare del conto, integra i delitti di cui agli artt. 485 e 491 c.p. e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 451 del 17 gennaio 1996
«Risponde di falso in scrittura privata chi emetta un assegno contraffacendo la firma del titolare del conto corrente. Diversamente, nella condotta di chi emetta con propria firma un assegno bancario tratto sull'altrui conto corrente, non è...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2274 del 14 febbraio 1989
«...da alcuna disposizione di legge, ciò implicando maggior onere di cautela e attenzione da parte del fabbricante. (Fattispecie di bambina [diciassette mesi] lasciata in culla avvolta in elettrocoperta alimentata dalla corrente elettrica di rete.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13015 del 14 luglio 2004
«Ne consegue che, in un giudizio introdotto contro un istituto previdenziale da un soggetto che si sia visto riconoscere sgravi contributivi, al fine di ottenere il riconoscimento del maggior danno ai sensi dell'art. 1224, secondo comma, c.c., per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2319 del 16 gennaio 2015
«...S.C. ha ritenuto legittimata all'impugnazione una banca, stante la disponibilità della stessa in ordine ai beni sequestrati, costituiti da un conto corrente con saldo negativo e un deposito titoli a garanzia di pegno rotativo con saldo positivo).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39911 del 26 settembre 2014
«...sulle ragioni per cui la confisca ex art. 416 bis, comma settimo, c.p. dovesse estendersi all'intero patrimonio societario facente capo al ricorrente e non, invece, ad una quota di esso pari al 15%, come statuito dal giudice di primo grado).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12945 del 29 dicembre 1994
«...responsabilità riposava sul solo elemento-indizio costituito da una annotazione, rinvenuta in sede di perquisizione di una società e memorizzata su floppy disk, contenente un estratto conto relativo a vendita di pezzi di ricambio al ricorrente).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 736 del 6 aprile 1995
«La regola enunciata dall'art. 192, comma secondo, c.p.p., in base al quale «l'esistenza di un fatto non può essere desunta da indizi» — ancorata, sul piano razionale, all'equivocità ontologicamente propria degli indizi, che, secondo la logica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1637 del 13 aprile 1996
«La verifica dell'attendibilità del chiamante deve essere operata sia sotto il profilo intrinseco (con l'apprezzamento della precisione, della coerenza e della ragionevolezza), sia con la ricerca del grado di interesse del dichiarante in relazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 22 del 18 marzo 1996
«In presenza di significative divergenze di dichiarazioni rese da due chiamanti in correità, aventi ad oggetto non particolari marginali, bensì il ruolo e il contributo causale asseritamente fornito dall'indagato all'omicidio contestato, ai fini di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3336 del 19 febbraio 2016
«In tema di anticipazione su ricevute bancarie regolata in conto corrente, qualora le operazioni siano compiute anteriormente all'ammissione del correntista alla procedura di amministrazione controllata, occorre accertare, nel caso in cui il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13510 del 1 luglio 2015
«In tema di revocatoria fallimentare, in caso di "castelletto di sconto" o fido per smobilizzo crediti non sussiste la cd. copertura di un conto corrente bancario in quanto, a differenza del contratto di apertura di credito, non attribuiscono al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17668 del 28 luglio 2010
«In tema di azione revocatoria fallimentare, avente ad oggetto le rimesse su conto corrente a favore di una banca, la cui azienda sia poi stata ceduta ad altra banca, la legittimazione passiva sussiste in capo alla cessionaria ove risulti, come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11090 del 11 giugno 2004
«In tema di consecuzione di procedure concorsuali, la domanda con cui il commissario straordinario, dopo aver chiesto con l'atto introduttivo del giudizio la revoca, ai sensi dell'art. 67, secondo comma, legge fall., di rimesse di conto corrente di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1187 del 20 gennaio 2006
«Qualora l'apertura di credito bancario risulti in concreto pattuita, per effetto di collegamento fra più negozi - in ipotesi, in forza di contestuale cessione pro solvendo di crediti verso terzi, e rimessa sul conto corrente della somma riscossa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2517 del 3 febbraio 2010
«In tema di revocatoria fallimentare, la funzione di garanzia, programmata dalle parti con riguardo ad una cessione di credito, non viene meno qualora la modalità pratica attraverso cui l'operazione viene realizzata consista nel versamento sul...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17683 del 29 luglio 2009
«La cessione di credito si caratterizza come anomala, rispetto al pagamento effettuato in danaro o con titoli di credito considerati equivalenti e come tale è assoggettabile a revocatoria fallimentare, a norma dell'art. 67, primo comma, n. 2, legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12556 del 8 luglio 2004
«In tema di revocatoria fallimentare di atti estintivi di debiti pecuniari scaduti ed esigibili non effettuati con danaro o con altri mezzi normali di pagamento, ai sensi dell'art. 67, primo comma, numero 2), legge fall., allorché il conto corrente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1745 del 25 gennaio 2008
«In tema di revocatoria fallimentare del pegno, costituito a garanzia dei debiti nascenti su conto corrente, la sussistenza, all'epoca dell'atto costitutivo, di un ammontare dell'esposizione inferiore al valore del bene dato in garanzia (nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4785 del 26 febbraio 2010
«In tema di revocatoria fallimentare, la rimessa in conto corrente bancario effettuata con denaro proveniente dalla vendita di un bene costituito in pegno ormai consolidatosi in favore della stessa banca è revocabile, ai sensi dell'art. 67 della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3583 del 14 febbraio 2011
«In tema di azione revocatoria fallimentare, le rimesse effettuate dal terzo fideiussore sul conto corrente dell'imprenditore, poi fallito, non sono revocabili ai sensi dell'art. 67, secondo comma, legge fall., quando risulti che, attraverso tali...»