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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11781 del 7 dicembre 1982
«E poiché l'atto di violenza fisica può avere, secondo le circostanze, effetti più o meno gravi, quando si accerti tale volontà l'agente risponde a titolo di dolo e non di colpa delle conseguenze lesive che ne derivano, le quali ricollegandosi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7388 del 23 luglio 1985
«I reati di percosse e di lesioni personali volontarie hanno in comune l'elemento soggettivo, che consiste nella volontà di colpire taluno con violenza fisica. L'unica differenza tra i due reati va ravvisata nelle conseguenze che la violenza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5589 del 12 maggio 1993
«In relazione ad un'attività sportiva, come il gioco del calcetto, al cui contenuto regolamentare è estranea la violenza fisica, l'illecito sportivo è configurabile quando la condotta lesiva, quale il diretto controllo e il tiro del pallone, il...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41017 del 19 ottobre 2012
«Ai fini dell'integrazione dell'omicidio preterintenzionale è necessario che l'autore dell'aggressione abbia commesso atti diretti a percuotere o ledere e che esista un rapporto di causa ed effetto tra gli atti predetti e l'evento letale, senza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40565 del 16 ottobre 2012
«Integra il reato di violenza sessuale di gruppo (art. 609 octies c.p.), con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica, la condotta di coloro che inducano la persona offesa a subire atti sessuali in uno stato di infermità psichica...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14956 del 13 aprile 2011
«La circostanza aggravante prevista dall'art. 112, comma primo, n. 2, c.p. è configurabile anche per il delitto di violenza sessuale di gruppo, non sussistendo alcuna incompatibilità tra la natura di reato a concorso necessario e la maggiore...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8775 del 4 marzo 2011
«Risponde di concorso nel delitto di violenza sessuale di gruppo colui che, pur non presente nel luogo e nel momento della violenza consumata dai correi, abbia comunque apportato un contributo causale al reato oggetto di volontà comune....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15619 del 23 aprile 2010
«La commissione di atti di violenza sessuale di gruppo si distingue dal concorso di persone nel reato di violenza sessuale, perché non è sufficiente, ai fini della sua configurabilità, l'accordo della volontà dei compartecipi, ma è necessaria la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15089 del 20 aprile 2010
«Risponde del reato di violenza sessuale di gruppo chi, pur non avendo compiuto atti di minaccia o di violenza, dia un contributo causale alla commissione del fatto, anche solo partecipando ad un segmento dell'azione delittuosa. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3764 del 27 gennaio 2009
«In tema di concorso di persone nel reato, non è configurabile la responsabilità a titolo di concorso "anomalo" nel reato di violenza sessuale del soggetto che, in occasione di una rapina in abitazione, si sia limitato a fare da "palo", in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 17082 del 18 maggio 2006
«La natura di reato autonomo del delitto di violenza sessuale di gruppo consente l'applicazione della custodia cautelare nei confronti di un indagato minorenne, ex art. 23, comma primo D.P.R. n. 448 del 1988, in quanto tale fattispecie è punita con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45970 del 19 dicembre 2005
«In tema di violenza sessuale di gruppo, allorché gli atti sessuali non vengano posti in essere in unico contesto temporale, ma intercorra un apprezzabile periodo di tempo fra i vari episodi, ciascuno dei quali caratterizzato dalla ripresa...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22936 del 26 maggio 2003
«In tema di violenza sessuale di gruppo, l'intervento in itinere da parte di un corresponsabile che ha impedito la protrazione del delitto in atto, assume i caratteri di un vero e proprio ravvedimento operoso nell'ipotesi in cui la connotazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6464 del 1 giugno 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di violenza sessuale di gruppo, previsto dall'art. 609 octies c.p., è necessario che più persone riunite partecipino alla commissione del fatto; non è tuttavia richiesto che tutti i componenti del gruppo...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 2851 del 9 settembre 1996
«La condotta che configura il reato di violenza sessuale di gruppo si differenzia da quella disciplinata nell'art. 609 bis c.p. per il numero dei partecipanti e dà luogo ad un'ipotesi autonoma di reato per l'introduzione di quest'elemento di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 45065 del 4 dicembre 2008
«Ne consegue che tale divieto riguarda sia le circostanze attenuanti comuni, sia le circostanze attenuanti generiche che le circostanze attenuanti speciali. (Fattispecie nella quale la recidiva reiterata, pur riconosciuta dal giudice, era stata...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1272 del 1 dicembre 1970
«...di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Questo ultimo, infatti, ha per presupposto che il soggetto agisca per l'esercizio di un preteso diritto e che possa ricorrere al giudice, anziché alla privata violenza, per far valere la sua pretesa.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26985 del 2 dicembre 2013
«In tema di tutela possessoria, perché sussista la violenza dello spoglio non è necessario che questo sia stato compiuto con forza fisica o con armi, essendo invece sufficiente che sia avvenuto senza o contro la volontà effettiva, o anche solo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2733 del 20 agosto 1997
«Il regime di procedibilità d'ufficio per i reati di violenza sessuale previsto dall'art. 609 septies c.p., introdotto dalla L. 15 febbraio 1996, n. 66, non può produrre effetti sui fatti commessi prima della sua entrata in vigore. Il problema...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40270 del 7 ottobre 2015
«È configurabile la causa di giustificazione dello stato di necessità (art. 54 cod. pen.) nei confronti di soggetto straniero, ridotto in condizione di schiavitù e obbligato a prostituirsi, il quale sia costretto a commettere il reato di atti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35423 del 24 settembre 2007
«È esclusa la configurabilità dell'esimente dello stato di necessità in relazione ad un addebito di omicidio colposo elevato a carico di soggetto il quale, nel darsi alla fuga alla guida di un'autovettura, onde sottrarsi ad una carica della polizia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34128 del 12 ottobre 2006
«Anche nel delitto tentato, la maggiore o minore gravità del fatto va valutata in relazione al delitto consumato che l'agente mirava a realizzare. (Fattispecie in tema di tentata violenza sessuale, nella quale è stata esclusa la circostanza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9273 del 30 agosto 1995
«La S.C. ha ritenuto che quest'ultimo più grave evento non può reputarsi imprevedibile, atipico e del tutto svincolato dal concordato reato di rapina, in quanto questa determina sempre un gravissimo pericolo per la vita del rapinato, portato, per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3435 del 29 settembre 1994
«Il reato di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.), pur costituendo delitto contro la pubblica amministrazione, è connotato nella sua esplicazione tipica da violenza o minaccia alla persona. Conseguentemente, ai fini della recidiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9482 del 10 settembre 1992
«Ne consegue che se, nel momento in cui uno dei correi, per assicurare a sé e agli altri partecipi il prodotto, il profitto e l'impunità del reato in precedenza commesso, trasmoda nell'uso di una violenza in precedenza programmata con previsione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2805 del 21 gennaio 2014
«In tema di concorso di persone, la distinzione tra connivenza non punibile e concorso nel reato commesso da altro soggetto va individuata nel fatto che la prima postula che l'agente mantenga un comportamento meramente passivo, inidoneo ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44261 del 30 ottobre 2013
«Il corso della prescrizione non rimane sospeso per la pendenza di altro procedimento penale relativo all'accertamento di un fatto logicamente pregiudiziale, quando si versa fuori dei casi di sospensione del processo penale espressamente previsti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1257 del 6 ottobre 1995
«In tema di sfruttamento della prostituzione solo la porzione di denaro che viene consegnato allo sfruttatore e che allo stesso appartiene, rientra nello schema della previsione della misura di sicurezza della confisca del «prezzo» o del «provento»...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40699 del 9 ottobre 2015
«In tema di arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale, la nozione di "arruolamento" è equiparabile a quella di "ingaggio", per esso intendendosi il raggiungimento di un serio accordo tra soggetto che propone il compimento, in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6400 del 10 giugno 1991
«E invero l'utilità viene indicata dall'art. 317 c.p., senza alcuna specificazione, in alternativa al danaro, come dazione o promessa conseguente alla condotta del concussore, e ciò per porre un parametro di affinità tra la stessa utilità e il...»