-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3127 del 10 settembre 1994
«Il giudice dell'esecuzione, cui sia richiesta la revoca della sentenza per dedotta sopravvenuta abolizione del reato è tenuto ad interpretare il giudicato e a renderne espliciti il contenuto ed i limiti ricavando dalla decisione irrevocabile tutti...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3695 del 20 settembre 1994
«Nel nuovo ordinamento processuale, l'indagine di legittimità sulla struttura razionale della motivazione e, cioè, sul modo di costruire il discorso giustificativo della decisione, deve essere orientata entro un orizzonte circoscritto. Il sindacato...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4853 del 29 aprile 1994
«Ai fini della delimitazione dei confini tra il reato di furto e quello di appropriazione indebita, possono rientrare nella nozione di possesso vari casi di detenzione, ma deve comunque trattarsi di detenzione nomine proprio e non in nomine alieno,...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7072 del 16 giugno 1994
«Natura e carattere del tutto peculiari ha la decisione adottata con il rito abbreviato, che è assoggettato ad una disciplina autonoma rispetto al giudizio ordinario, in quanto va svolto «allo stato degli atti». L'imputato, nell'accettare questo...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9449 del 2 settembre 1994
«La confessione circa la partecipazione al sequestro di persona ed il ruolo svolto dai coimputati non può essere valutata ai fini della concessione dell'attenuante di cui all'art. 630, comma 5, c.p., bensì solo ai fini del riconoscimento delle...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11860 del 4 dicembre 1995
«Ai fini dell'applicabilità della circostanza attenuante di cui all'art. 62 bis c.p. (e anche ai fini della determinazione della pena), non è necessario che il giudice prenda in considerazione tutti i parametri indicati nell'art. 133 stesso codice,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3052 del 22 marzo 1995
«Ai fini della configurabilità del delitto di corruzione propria previsto dall'art. 319 c.p. sono da considerare atti contrari ai doveri di ufficio sia quelli illeciti o illegittimi che siano cioè vietati da norme imperative o che si pongano in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7871 del 13 luglio 1995
«In tema di continuazione, ove il reato più grave sia un delitto per il quale sia stata applicata la pena della reclusione e della multa e reati meno gravi siano contravvenzioni per le quali andrebbero applicate arresto e ammenda, se si riconosce...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1306 del 21 maggio 1996
«In tema di riesame, in mancanza di un'espressa disciplina intertemporale dei procedimenti in corso, l'applicabilità del principio generale tempus regit actum comporta, da un canto, che il presidente del tribunale del riesame non è tenuto a...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1940 del 23 maggio 1996
«In caso di sospensione dei termini di durata massima della custodia cautelare, disposta ai sensi dell'art. 304, comma 2, c.p.p. basandosi la detta causa di sospensione sul dato oggettivo della complessità del dibattimento, e cioè ad una situazione...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2201 del 15 ottobre 1996
«In materia di riesame dei provvedimenti cautelari, l'autorità giudiziaria procedente deve trasmettere al tribunale del riesame tutti gli atti a suo tempo trasmessi con la richiesta di emissione della misura e non gli è consentito fare alcuna...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 260 del 27 febbraio 1996
«In tema di riesame, l'art. 309, quinto comma c.p.p., così come sostituito dalla legge 8 agosto 1995, n. 332, dispone che l'autorità procedente, entro il giorno successivo, e comunque non oltre il quinto giorno, trasmette al tribunale gli atti...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2704 del 22 novembre 1996
«In tema di riesame delle misure cautelari, l'obbligo di trasmettere tutti gli elementi sopravvenuti a favore della persona sottoposta alle indagini deriva dalla loro rilevanza ai fini difensivi, evidenziata da chi vi abbia interesse; in mancanza...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2901 del 25 luglio 1996
«La disposizione secondo la quale il militare componente il tribunale militare deve necessariamente rivestire la qualità di ufficiale e deve avere grado pari a quello dell'imputato concerne i soli procedimenti in cui anche l'imputato sia ufficiale,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3349 del 5 aprile 1996
«L'ipotesi prevista dal comma 2 dell'art. 116 c.p. non è applicabile all'omicidio preterintenzionale, in quanto trattasi di una forma attenuata di concorso configurabile solo nell'ipotesi in cui il concorrente che si vuole anomalo abbia voluto un...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36 del 21 febbraio 1996
«Il giudice dell'esecuzione ha il potere-dovere di interpretare il giudicato e di renderne espliciti il contenuto e i limiti, ricavando dalla sentenza irrevocabile tutti gli elementi, anche non chiaramente espressi, che siano necessari per finalità...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6329 del 28 novembre 1996
«In caso di pluralità di delitti tentati, tutti volti alla produzione del medesimo evento, la configurabilità del vincolo della continuazione non è, in linea di principio, esclusa, dovendosi però verificare, al fine della sua riconoscibilità in...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1666 del 21 febbraio 1997
«In materia di circostanze attenuanti, l'art. 62 bis c.p. prevede il potere discrezionale del giudice di prendere in considerazione altre circostanze diverse da quelle previste nell'art. 62 dello stesso codice, qualora le ritenga tali da...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 174 del 13 febbraio 1997
«La causa di sospensione dei termini della custodia cautelare durante la fase del giudizio, rappresentata dalla complessità del dibattimento (art. 304, comma secondo, c.p.p.), quando si tratti di reati indicati nell'art. 407, comma secondo, c.p.p.,...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2706 del 7 gennaio 1997
«Nel caso di incompletezza o incertezza del dispositivo il giudice dell'esecuzione ha il potere-dovere di interpretare il titolo esecutivo (sentenza passata in giudicato) e di renderne espliciti il contenuto e i limiti, ricavando dalla sentenza...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4081 del 8 maggio 1997
«L'amministratore di società (ovvero l'amministratore delegato) di società per azioni ex art. 2384 c.c. è titolare del potere di gestione nonché del potere di rappresentanza per tutti gli atti che rientrano nell'oggetto sociale, e quindi di...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6441 del 2 dicembre 1997
«In ottemperanza alla regola dettata dall'art. 2 del D.P.R. 23 dicembre 1990 n. 294, secondo cui sono condonate per intero le pene accessorie temporanee conseguenti a condanne per le quali sia applicato, anche solo in parte, l'indulto, ed avuto...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6702 del 9 luglio 1997
«In tema di abuso di ufficio commesso per procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale, come previsto dall'art. 323, comma secondo, c.p., prima delle modifiche apportate dalla legge 16 luglio 1997, n. 234, si ha vantaggio patrimoniale in tutti i...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8607 del 24 settembre 1997
«Nei reati omissivi che consistono nell'inottemperanza a un ordine legalmente dato dall'autorità, occorre distinguere le ipotesi nelle quali l'autorità medesima ha fissato un termine perentorio all'adempimento dell'ordine, da quelle nelle quali non...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10136 del 25 settembre 1998
«In tema di abuso d'ufficio, secondo la formulazione dell'art. 323 c.p. nel testo risultante dall'art. 1 della L. 16 luglio 1997, n. 234, sussiste il reato solamente se, per effetto dell'indebita condotta posta in essere dall'agente mediante un...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2788 del 4 marzo 1998
«La procedura della definizione concordata della pena, di cui all'art. 599, comma quarto, c.p.p. presuppone che l'imputato, nel concordare con il pubblico ministero la nuova determinazione della pena, rinunzi contestualmente a tutti gli altri...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 30 del 30 gennaio 1998
«La norma di cui all'art. 12 D.L. 3 maggio 1991, n. 143, convertito in L. 5 luglio 1991, n. 197, che punisce chiunque, al fine di trarne profitto, acquisisce carte di credito o di pagamento di provenienza illecita, si pone in rapporto di specialità...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5752 del 18 febbraio 1998
«L'omissione dell'informazione di garanzia prima dell'adozione del decreto di sequestro, ovvero la mancata indicazione degli elementi di essa nello stesso decreto in caso di contestualità, comporta la nullità del provvedimento per violazione...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 608 del 8 maggio 1998
«L'art. 304, comma secondo, c.p.p., nel richiamare, ai fini della sospensione dei termini di durata della custodia cautelare, il concetto di complessità del dibattimento, ha inteso comprendere in tale locuzione non solo la complessità inerente alla...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6540 del 26 gennaio 1998
«In materia di sospensione dei termini di custodia cautelare nell'ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 304 c.p.p., la separazione del processo in fase dibattimentale può incidere sulla efficacia della ordinanza di sospensione. Ciò nel caso in...»