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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3945 del 25 marzo 1999
«In tema di reati di corruzione, la evidente sproporzione tra le somme versate e l'attività compiuta (omessa o ritardata) appare indice univoco, sulla base delle più elementari massime di esperienza, della contrarietà agli atti di ufficio di quanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1252 del 20 gennaio 2004
«Nel caso che il pubblico ufficiale ponga in essere una condotta contraria ai doveri del suo ufficio, dietro consegna o promessa di denaro od altra utilità, e con tale condotta aiuti taluno, dopo che fu commesso un delitto punito con sanzione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16335 del 26 aprile 2011
«In tema di distinzione tra i reati di corruzione e concussione, non è ravvisabile l'ipotesi della concussione cosiddetta "ambientale" qualora il privato si inserisca in un sistema nel quale il mercanteggiamento dei pubblici poteri e la pratica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18372 del 22 aprile 2013
«Integra, anche dopo le modifiche intervenute da parte della legge n. 190 del 2012, il delitto di concussione il comportamento dell'impiegato provinciale del lavoro, addetto alla formazione delle graduatorie del collocamento obbligatorio, che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12736 del 18 marzo 2014
«E configurabile il reato di concussione quando la costrizione (ossia la minaccia) del pubblico ufficiale si concretizzi nel compimento di un atto o di un comportamento del proprio ufficio, strumentalizzato per perseguire illegittimi fini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9730 del 13 ottobre 1992
«Ne consegue che commette concussione il direttore dell'Ufficio tecnico di un comune che, per quanto non titolare del potere di deliberare una concessione edilizia, indirizza al proprio studio professionale, gestito attraverso prestanome, con la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30542 del 16 luglio 2013
«Integra il reato di corruzione in atti giudiziari l'accordo intercorso tra un ispettore del Ministero delle attività produttive, pubblico ufficiale, ed il presidente di un consorzio di cooperative edilizie, finalizzato a formare, in cambio di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39290 del 21 ottobre 2008
«Ai fini della configurabilità del delitto di corruzione in atti giudiziari, non tutte le informazioni sugli atti di ufficio assumono carattere segreto o riservato, tali non potendosi ritenere quelle sullo stato dei procedimenti pendenti presso la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25418 del 3 luglio 2007
«Il delitto di corruzione in atti giudiziari può essere realizzato anche nella forma della corruzione c.d. susseguente, ed è indifferente, ai fini della sua configurabilità, che l'atto compiuto sia conforme, o non, ai doveri di ufficio....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44971 del 7 dicembre 2005
«Il delitto di corruzione in atti giudiziari si perfeziona non solo quando il pubblico ufficiale riceve un'utilità per compiere un atto contrario ai doveri d'ufficio, ma anche nell'ipotesi in cui accetta una retribuzione o una prestazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13919 del 14 aprile 2005
«È configurabile il reato di corruzione in atti giudiziari nella condotta del giudice delegato ai fallimenti a carico del quale siano state accertate reiterate violazioni dei doveri nell'esecuzione della funzione giudiziaria, anche se non siano...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41339 del 18 dicembre 2006
«Integra il delitto di cui all'art. 322, comma quarto, c.p. (istigazione alla corruzione attiva propria) — e non quello di cui all'art. 228 L. fall. (interesse privato del curatore negli atti del fallimento) — la condotta del pubblico ufficiale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28311 del 1 luglio 2003
«Ai fini della configurabilità del delitto di istigazione alla corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio (art. 322, comma 2, c.p.), l'idoneità dell'offerta deve essere valutata con giudizio ex ante, sicché il reato può essere escluso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15117 del 31 marzo 2003
«Ai fini della configurabilità del delitto di istigazione alla corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, il cui elemento oggettivo è compendiato nell'espressione onnicomprensiva della sollecitazione di promessa, dazione di danaro o altra...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30268 del 5 settembre 2002
«Per la configurabilità del delitto di istigazione alla corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio non rileva la tenuità della somma di denaro o del valore della cosa offerta al pubblico ufficiale. Le piccole regalie d'uso possono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2233 del 26 gennaio 2001
«Ai fini della configurabilità del reato di istigazione alla corruzione, è persona incaricata di pubblico servizio l'operatore motoristico e meccanico dell'ufficio provinciale della motorizzazione, la cui attività, volta alle certificazioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8398 del 12 settembre 1996
«Nell'istigazione alla corruzione impropria, l'offerta (o la semplice promessa) deve essere effettuata «per indurre» il pubblico ufficiale (o l'incaricato di un pubblico servizio) «a compiere» un atto conforme ai doveri dell'ufficio (o del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5439 del 13 aprile 1990
«Per la configurabilità del delitto di cui all'art. 322 c.p. occorre, tra l'altro, che l'offerta o la promessa di denaro o di altra utilità sia idonea alla realizzazione dello scopo, cioè sia tale da indurre il destinatario al compimento di un atto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14017 del 25 marzo 2014
«In tema di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, la confisca per equivalente, come il prodromico sequestro preventivo, può essere disposta, nei confronti del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, solo nei limiti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21941 del 17 maggio 2003
«In tema di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, anche il profitto derivato al corruttore dall'accordo corruttivo è assoggettato a confisca obbligatoria ex art. 240, secondo comma, n. 1 c.p., il cui ambito di applicazione risulta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39706 del 12 ottobre 2009
«Oggetto materiale del delitto di rivelazione di segreti d'ufficio sono solo le notizie d'ufficio coperte da segreto e cioè quelle sottratte alla divulgazione in ogni tempo e luogo e nei confronti di chiunque per legge, per regolamento o dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 37559 del 11 ottobre 2007
«La rivelazione da parte del pubblico ufficiale di un segreto di ufficio integra il reato previsto dal primo comma dell'art. 326 c.p. anche laddove sia fatta per finalità patrimoniali, mentre ricorre la diversa fattispecie prevista dal terzo comma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20097 del 17 maggio 2001
«In tema di rivelazione di segreto d'ufficio, il provvedimento amministrativo di sospensione dal servizio adottato nei confronti di un pubblico dipendente, non rientrando fra quelli normativamente sottratti alla divulgazione in ogni tempo e nei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3669 del 22 marzo 2000
«Integra gli estremi del rato di rivelazione di segreto di ufficio la comunicazione, da parte di un membro della commissione esaminatrice di un pubblico concorso, di elementi diretti a far conoscere anticipatamente, a uno o più concorrenti, con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1851 del 10 febbraio 1990
«Per la configurabilità del delitto di rivelazione del segreto di ufficio, non è necessario che le notizie rivelate siano apprese dal pubblico ufficiale per ragione del suo ufficio.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 49133 del 6 dicembre 2013
«In tema di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, per notizie di ufficio che devono rimanere segrete si intendono non solo le informazioni sottratte alla divulgazione in ogni tempo e nei confronti di chiunque, ma anche quelle la cui...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7370 del 14 febbraio 2013
«Rispondono del reato di rivelazione di segreto d'ufficio (art. 326 c.p.) e non di quello meno grave di trattamento illecito di dati sensibili (art. 167 del D.L.vo n. 196/2003), i dipendenti di una società di gestione di servizi telefonici i quali...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42726 del 25 novembre 2005
«Il delitto di rivelazione di segreti di ufficio è un reato di pericolo, per la consumazione del quale non è richiesto che si verifichi un danno effettivo, ma è sufficiente la probabilità di esso. Quando è la legge a prevedere l'obbligo del segreto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9306 del 26 agosto 1994
«Il delitto di rivelazione di segreti d'ufficio previsto dall'art. 326 c.p. importa per la sua configurabilità sotto il profilo materiale che sia portata a conoscenza di una persona non autorizzata una notizia destinata a rimanere segreta e si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12389 del 14 settembre 1990
«Ai fini della configurabilità del delitto di rivelazione di segreti d'ufficio, il dovere del segreto, cui è astretto il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio, deve derivare da una legge, da un regolamento, da una consuetudine,...»