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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5990 del 22 novembre 1984
«Il requisito della decisività dei nuovi documenti rinvenuti dopo la sentenza, richiesto per l'impugnazione per revocazione a norma dell'art. 395 n. 3 c.p.c., implica l'idoneità di tali documenti a provocare una decisione diversa, mediante la prova...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1733 del 27 febbraio 1985
«Il principio che la notificazione dell'atto di impugnazione deve avvenire mediante consegna di tante copie quante sono le parti nei confronti delle quali essa è diretta, non si estende alla notifica del controricorso, il quale non costituisce...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 246 del 22 gennaio 1985
«L'indagine del giudice di merito diretta ad accertare se la vendita abbia per oggetto la quota ereditaria (o una sua frazione) ovvero beni determinati, risolvendosi in un apprezzamento di fatto, è incensurabile in sede di legittimità se sorretta...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3287 del 3 giugno 1985
«In tema di valutazione e liquidazione del danno da fatto illecito, qualora il danneggiato abbia provveduto a proprie spese ad eliminare o ridurre le conseguenze pregiudizievoli derivate dal fatto medesimo, l'obbligazione risarcitoria del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3772 del 22 giugno 1985
«Il principio che la notifica dell'atto d'impugnazione a più parti domiciliate presso un unico procuratore, eseguita mediante consegna di una sola copia, è inesistente, in quanto determina un'incertezza assoluta circa l'identità della parte contro...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6016 del 2 dicembre 1985
«Con riguardo alla querela di falso in corso di causa, la «proposizione» della querela medesima, per la quale si esige l'iniziativa personale della parte o di un procuratore speciale (art. 221 del codice di procedura civile), è l'atto introduttivo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21 del 2 gennaio 1986
«La violazione o falsa applicazione delle norme degli statuti degli enti pubblici non è deducibile come motivo di ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 360, n. 3, c.p.c. atteso che tali norme esauriscono la loro efficacia ed operatività...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3683 del 30 maggio 1986
«...di prove documentali contestualmente al deposito dell'atto introduttivo del giudizio, giusto il combinato disposto degli artt. 414 e 420 c.p.c., dal quale emerge, sia pure indirettamente, il carattere cogente e perentorio dell'onere stesso.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 375 del 21 gennaio 1986
«In tema di intermediazione ed interposizione nelle prestazioni di lavoro (legge n. 1369 del 1960), ove il lavoratore convenga in giudizio l'appaltante sostenendo che il rapporto di lavoro, formalmente instaurato con l'appaltatore, sia da ritenere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5015 del 19 agosto 1986
«La questione dell'ammissibilità dell'appello precede, sul piano logico e procedurale, quella relativa alla competenza del giudice adito con l'atto d'impugnazione, giacché il giudice prima di ogni altra indagine deve compiere quella diretta ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7745 del 19 dicembre 1986
«...di «mancato pagamento del canone di affitto», costituendo così un rimedio per l'inadempimento dell'obbligazione principale del conduttore, quella diretta cioè a compensare il locatore per il godimento da parte sua della res indicata in contratto.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1463 del 11 febbraio 1987
«Con riguardo ai dipendenti con la qualifica di dirigenti, come tali sottratti alle norme limitative dei licenziamenti individuali poste dalle L. 15 luglio 1966, n. 604 e 20 maggio 1970, n. 300, ed in relazione alla clausola del contratto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2280 del 4 marzo 1988
«...inciso da inabilità temporanea o permanente, è norma eccezionale che si riferisce solo all'azione diretta del danneggiato nei confronti dell'assicuratore e che non è comunque applicabile allorché il danneggiato non percepisca alcun reddito.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2747 del 7 aprile 1988
«...della proroga legale dell'affitto del fondo stesso (e ad ordinare il rilascio) fra parti estranee, poiché l'affitto oggetto della sentenza non è collegato neppure indirettamente con l'autonoma posizione giuridica fatta valere con l'opposizione.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6059 del 10 novembre 1988
«Con riguardo al riconoscimento del figlio naturale che sia stato già riconosciuto da uno dei genitori, il consenso di quest'ultimo, richiesto quando il figlio non abbia ancora compiuto i sedici anni (art. 250 terzo comma cod. civ.), e non sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 172 del 17 gennaio 1989
«Di tale ignoranza, peraltro, costituendo la stessa un fatto negativo e soggettivo, non può darsi una prova diretta ma soltanto una prova contraria alla presunzione di conoscenza o di ignoranza colpevole eventualmente scaturita dalla provenienza,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3986 del 4 ottobre 1989
«Costituisce controversia individuale di lavoro (ai sensi dell'art. 409, n. 1, c.p.c.), come tale devoluta alla competenza del pretore in funzione di giudice del lavoro (ai sensi dell'art. 413 c.p.c.), non solo quella in cui si discuta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1342 del 22 febbraio 1990
«...lavoro, attenendo non alla questione di competenza ma al merito della controversia le eccezioni del convenuto relative alla asserita gestione diretta e per proprio conto del maso da parte dell'attore ed all'inapplicabilità dell'art. 236 bis c.c.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 153 del 16 gennaio 1990
«...va fatta a norma delle disposizioni dell'art. 170 dello stesso codice e dell'art. 125 delle relative norme di attuazione, e cioè mediante notifica dell'atto riassuntivo al procuratore costituito e non già alla parte direttamente e personalmente.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1838 del 8 marzo 1990
«La categoria di «documenti», rilevante ai sensi e per gli effetti dell'art. 395 n. 3 c.p.c. si identifica non con quella delle scritture private, direttamente rappresentative dei fatti dedotti in causa, bensì con quella ampia e generica elaborata...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3310 del 20 aprile 1990
«...28 aprile 1938, n. 1165 devolve alla cognizione delle commissioni di vigilanza (e quindi del giudice amministrativo, in sede di impugnazione dei provvedimenti delle commissioni medesime), ed è diretta a tutelare posizioni di diritto soggettivo.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5454 del 7 giugno 1990
«...– si deduce che allo straniero, non diversamente che al cittadino, è riconosciuto il potere di azione, il quale, in quanto non direttamente contemplato dall'art. 16, citato, non è soggetto alla condizione di reciprocità posto da detta norma.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8010 del 8 agosto 1990
«...sostituendosi ad esse nel fissare un regolamento negoziale da trascrivere su fogli preventivamente firmati in bianco e, quindi, destinati ad assumere, anche da un punto di vista formale, il valore di una loro diretta manifestazione di volontà.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3503 del 4 aprile 1991
«L'assicurazione della responsabilità civile per i danni conseguenti all'esercizio della caccia, pur essendo obbligatoria per il cacciatore, non determina un'obbligazione diretta dell'assicuratore verso il terzo danneggiato, ma, secondo lo schema...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3561 del 5 aprile 1991
«Ai fini dell'applicabilità dell'art. 429, terzo comma, c.p.c. (in tema di interessi e rivalutazione monetaria), costituisce «credito di lavoro» non solo quello retributivo, ma ogni credito che sia in diretta relazione causale con il rapporto di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4750 del 29 aprile 1991
«La domanda dell'appaltatore volta a conseguire dal committente il corrispettivo previsto per l'esercizio della facoltà di recesso pattuita in suo favore ai sensi dell'art. 1373 c.c. e la domanda dello stesso appaltatore di essere tenuto indenne...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5973 del 25 maggio 1991
«Appartiene alla competenza per materia del pretore come giudice del lavoro, ai sensi dell'art. 409, n. 3, c.p.c., la domanda diretta a far valere i diritti patrimoniali riconosciuti ai familiari dall'art. 230 bis c.c. per la collaborazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1005 del 30 gennaio 1992
«L'azione diretta ad ottenere l'attribuzione, ai sensi dell'art. 938 c.c., della proprietà dell'edificio e del suolo occupato deve essere proposta nei confronti di tutti i condomini di quest'ultimo, in quanto tale attribuzione dà luogo ad una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10771 del 29 ottobre 1993
«Quando la qualificazione giuridica dei fatti costituisce esclusivamente una premessa logica della decisione di merito e non una questione formante oggetto di una specifica ed autonoma controversia, l'oggetto della pronuncia del giudice è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12758 del 23 dicembre 1993
«...giuridico sostanziale, tal che la posizione soggettiva del primo in questo rapporto possa essere — solo in via indiretta o riflessa — pregiudicata dal disconoscimento delle ragioni che il secondo sostiene contro il suo avversario in causa.»