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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17404 del 30 agosto 2004
«L'art. 40 c.p.c., come novellato dalla legge 26 novembre 1990, n. 353, consente nello stesso processo il cumulo di domande soggette a riti diversi solo in presenza di ipotesi qualificate di connessione (artt. 31, 32, 34, 35 e 36), così escludendo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 18040 del 24 agosto 2007
«In tema di regolamento di competenza, la cui istanza ha la funzione di investire la Corte di cassazione del potere di individuare definitivamente il giudice competente, onde evitare che la sua designazione sia ulteriormente posta in discussione...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 19591 del 29 settembre 2004
«L'istanza di regolamento di competenza ha la funzione di investire la Corte di cassazione del potere di individuare definitivamente il giudice competente. Pertanto, onde evitare che la sua designazione sia ulteriormente posta in discussione...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 13910 del 23 luglio 2004
«Poiché in sede di regolamento di competenza la Cassazione ha il compito di stabilire il giudice competente indipendentemente dalla motivazione della sentenza impugnata e dalle prospettazioni delle parti, l'omessa motivazione del giudice a quo...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, sentenza n. 6691 del 15 marzo 2013
«La disciplina della "translatio iudicii", di cui all'art. 59 della legge 18 giugno 2009, n. 69, riguarda esclusivamente la decisione delle questioni di giurisdizione e non trova applicazione con riferimento alle questioni di competenza; ne...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5275 del 13 ottobre 1982
«A seguito di declaratoria d'incompetenza del giudice ordinariamente adito, l'atto di tempestiva riassunzione della causa davanti al giudice dichiarato competente (art. 50 c.p.c.) deve essere notificato, a norma degli artt. 170 c.p.c. e 125 disp....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4749 del 9 marzo 2004
«Qualora il giudice declini la propria competenza per valore, indicando il giudice competente ed operi al contempo una diversa qualificazione della domanda, il provvedimento emesso ha natura sostanziale di sentenza, e se la parte si limita a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 395 del 16 gennaio 1999
«In ipotesi di non rispondenza al vero dei verbali redatti nel processo, per falsità materiale o ideologica, il giudice civile ha il potere-dovere di farne rapporto al procuratore della Repubblica e, qualora egli ometta tale adempimento, le parti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4185 del 2 luglio 1980
«Poiché la disciplina approntata dal codice di procedura civile nel designare all'art. 137 nell'ufficiale giudiziario l'organo esecutivo delle notificazioni non pone una regola assoluta ed inderogabile, consentendo all'art. 58 l'espletamento di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2773 del 23 luglio 1969
«L'ufficiale giudiziario è legato alla parte privata da un rapporto di carattere pubblicistico, che importa un'autonomia funzionale. Pertanto, è responsabile in proprio, se, nell'esecuzione di una misura cautelare, assoggetti a vincolo beni...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 19399 del 22 settembre 2011
«Il consulente di parte svolge, nell'ambito del processo, attività di natura squisitamente difensiva, ancorchè di carattere tecnico, mirando a sottoporre al giudicante rilievi a sostegno della tesi difensiva della parte assistita; pertanto, il suo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3897 del 15 giugno 1981
«La diligenza nell'esecuzione delle indagini affidategli, costituendo (ex artt. 64 e 193 c.p.c.) un preciso, quanto ovvio, obbligo del consulente, rappresenta soltanto il presupposto necessario affinché il parere dell'ausiliario sia meritevole...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 564 del 14 gennaio 2009
«Legittimato passivamente in merito alla domanda del custode, che agisce per il riconoscimento delle spese sopportate per la custodia di veicoli sottoposti a sequestro amministrativo da parte dei Carabinieri nell'esercizio di attività istituzionale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5756 del 10 giugno 1998
«Ai sensi dell'art. 70, primo comma, n. 2 c.p.c., l'intervento del P.M. è da ritenersi obbligatorio, a pena di nullità (rilevabile di ufficio), in tutte le cause matrimoniali, ivi comprese quelle di separazione personale dei coniugi. Tale nullità,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13507 del 16 settembre 2002
«È ravvisabile un conflitto d'interessi tra chi è incapace di stare in giudizio personalmente ed il suo rappresentante legale (nella specie, figlio minore e rispettivi genitori), ogni volta che l'incompatibilità delle rispettive posizioni è anche...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6201 del 9 luglio 1997
«Configura vizio insanabile della costituzione del rapporto processuale e perciò determina la nullità del relativo giudizio per violazione del principio del contraddittorio, rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento, l'omessa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14866 del 16 novembre 2000
«In caso di omessa nomina di un curatore speciale processuale ad un incapace giudiziale in conflitto, anche soltanto potenziale, di interesse processuale con il tutore, che ne ha la rappresentanza sostanziale nel processo, il giudizio è nullo per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1085 del 13 febbraio 1996
«Il difensore che abbia rinunciato al mandato, o al quale il mandato sia stato revocato dal cliente, mentre conserva, fino alla sua sostituzione, la legittimazione a ricevere gli atti indirizzati dalla controparte al suo assistito, non è più...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6290 del 26 maggio 1992
«Con riguardo all'attività professionale di avvocati e procuratori che sono dipendenti da ente pubblico ed iscritti «nell'albo speciale annesso all'albo professionale» ed abilitati unicamente al patrocinio per le cause e gli affari propri dell'ente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1870 del 24 maggio 1976
«L'art. 85 c.p.c., il quale stabilisce che la revoca o la rinuncia alla procura non hanno effetto nei confronti dell'altra parte finché non sia avvenuta la sostituzione del difensore, mira ad evitare una vacatio dello ius postulandi e deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15503 del 5 novembre 2002
«In tema di cancellazione delle espressioni offensive o sconvenienti contenute in scritti difensivi, l'apprezzamento circa l'effettivo rapporto tra queste e l'oggetto della causa - rimesso alla valutazione del giudice di merito e non censurabile in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11063 del 26 luglio 2002
«La cancellazione delle espressioni offensive e il risarcimento del danno previsti dall'art. 89 c.p.c. sono sanzioni diverse, distinte ed autonome: pertanto la prima, che non ha alcuna finalità risarcitoria, ma attua un fine preventivo, di polizia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17281 del 12 agosto 2011
«La condanna solidale al pagamento delle spese processuali nei confronti di più parti soccombenti può essere pronunciata non solo quando vi sia indivisibilità o solidarietà del rapporto sostanziale, ma pure nel caso in cui vi sia una comunanza di...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1536 del 12 febbraio 1987
«Al fine della condanna in solido di più soccombenti alle spese del giudizio, ai sensi dell'art. 97 c.p.c., il requisito dell'«interesse comune» non postula la loro qualità di parti in un rapporto sostanziale indivisibile o solidale, ma può anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8105 del 6 aprile 2006
«In presenza di cause scindibili, come ad esempio nell'eventualità in cui il danneggiato evochi in giudizio una pluralità di danneggiati e il giudice del merito accerti la loro concorrente responsabilità in ordine al verificarsi dell'evento dannoso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9044 del 15 aprile 2010
«L'eccezione riconvenzionale consiste in una prospettazione difensiva che, pur ampliando il tema della controversia, è finalizzata, a differenza della domanda riconvenzionale, esclusivamente alla reiezione della domanda attrice, attraverso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18460 del 14 settembre 2004
«In tema di arbitrato, l'art. 832 c.p.c., nell'indicare, per la qualificazione dell'arbitrato come internazionale, il criterio oggettivo della esecuzione all'estero di «una parte rilevante delle prestazioni nascenti dal rapporto al quale la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 544 del 16 gennaio 2004
«In tema di arbitrato internazionale, l'art. 832 c.p.c. (aggiunto dall'art. 24 della legge 5 gennaio 1994, n. 25), nell'indicare il criterio oggettivo per la qualificazione dell'arbitrato come internazionale nella esecuzione all'estero di «una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6950 del 8 aprile 2004
«Ai sensi dell'art. 830, primo comma, c.c. — come sostituito dall'art. 22 della legge 5 gennaio 1994, n. 25 —, quando la corte d'appello accoglie l'impugnazione di nullità del lodo per vizio che incida soltanto su di una parte del medesimo, deve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8545 del 28 maggio 2003
«Legittimato a proporre l'impugnazione per nullità del lodo arbitrale è soltanto colui il quale sia stato formalmente parte del giudizio arbitrale in cui è stato pronunciato il lodo da impugnare e non colui che a tale giudizio sia rimasto estraneo,...»