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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5840 del 6 febbraio 2008
«I divieti di applicazione della custodia cautelare in carcere stabiliti dai commi quarto e quarto bis dell'art. 275 c.p.p. non sono basati su presunzioni che si contrappongano a quella di adeguatezza esclusiva della medesima misura nei casi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15378 del 22 aprile 2010
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 275, comma terzo, c.p.p., come modificato dall'art. 2, comma primo, lett. a bis) del D.L. n. 11 del 2009, conv. dalla n. 38 del 2009, sollevata sul presupposto del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2397 del 12 luglio 1997
«Il problema dell'inosservanza delle prescrizioni che rappresentano il contenuto delle singole misure cautelari è disciplinato, nel codice di rito vigente, dall'art. 276, il quale prevede la possibilità o del cumulo delle misure ovvero quella della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6682 del 7 giugno 1995
«Nel caso di violazione degli obblighi imposti con la misura coercitiva degli arresti domiciliari, il legislatore ha previsto, anche se limitatamente al profilo processuale, la possibilità di sostituire la misura cautelare con altra più grave. Non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1244 del 28 marzo 1996
«L'art. 280, comma 2, c.p.p., quale formulato dall'art. 7 della L. 8 agosto 1995 n. 332, nel prevedere che la custodia cautelare in carcere possa essere disposta solo per delitti «per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2530 del 21 luglio 1999
«In tema di disciplina degli arresti domiciliari, l'art. 284, terzo comma, c.p.p., che consente al giudice di autorizzare il sottoposto ad assentarsi dal luogo di arresto in caso di «assoluta indigenza», va riferito ai bisogni primari...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2556 del 18 giugno 1994
«Ai fini della decorrenza del termine per proporre istanza di riesame dell'ordinanza applicativa di misura coercitiva la conoscenza della medesima comunque acquisita dal difensore non può ritenersi equipollente all'avviso di deposito del...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 37820 del 4 ottobre 2003
«L'interrogazione di garanzia da parte del giudice che disponga la misura della custodia cautelare in carcere non è dovuto quando detta misura sia applicata, secondo quanto previsto dal comma 1 ter dell'art. 276 c.p.p., in caso di trasgressione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 283 del 6 aprile 2000
«Il provvedimento dichiarativo della latitanza ha carattere strumentale, in funzione del perseguimento di ben precise finalità; ne consegue che non avrebbe senso una dichiarazione di latitanza fine a sé stessa, avulsa dalle esigenze di rispetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1764 del 16 giugno 1999
«Con l'introduzione del nuovo comma terzo dell'art. 297 c.p.p., per effetto dell'art. 12 della legge 8 agosto 1995, n. 332, il legislatore ha esteso l'ambito del divieto della cosiddetta contestazione a catena, ai fini della decorrenza del termine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 921 del 28 marzo 1996
«I commi 2 bis e 2 ter dell'art. 301 c.p.p., introdotti dall'art. 14 della L. 8 agosto 1995, n. 332, in ragione della loro collocazione sistematica e del tenore letterale, hanno identico ambito oggettivo. Conseguentemente, il termine di novanta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3286 del 21 ottobre 1998
«È manifestamente infondata la eccezione di illegittimità costituzionale del secondo comma dell'art. 303 c.p.p. (disciplina dei termini di custodia cautelare nell'ipotesi di regressione del procedimento ad una fase o ad un grado di giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25041 del 1 luglio 2002
«In tema di durata massima della custodia cautelare nella fase delle indagini preliminari, la norma dell'art. 303, comma primo, lett. a), n. 3 c.p.p. — che eleva ad un anno il termine relativo ai delitti di cui alla lett. a) del comma secondo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2679 del 6 giugno 1998
«Poiché l'art. 307, comma secondo, c.p.p. non è compreso tra le norme che l'art. 245 delle disposizioni di attuazione prevede si applichino ai procedimenti che proseguono con l'applicazione delle disposizioni anteriormente vigenti, non è consentito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2227 del 16 febbraio 2012
«La solidarietà passiva nel rapporto obbligatorio è prevista dal legislatore nell'interesse del creditore e serve a rafforzare il diritto di quest'ultimo consentendogli di ottenere l'adempimento dell'intera obbligazione da uno qualsiasi dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14105 del 3 agosto 2012
«In un contratto preliminare di compravendita immobiliare, la clausola con cui il promissario acquirente si impegna ad acquistare per sé o per persona da nominare comporta la configurabilità o di una cessione del contratto, ai sensi dell'art. 1406...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10819 del 8 maggio 2013
«In tema di responsabilità datoriale per infortunio sul lavoro, l'art. 2087 cod. civ. impone all'imprenditore di adottare non soltanto le misure tassativamente prescritte dalla legge in relazione al tipo di attività esercitata, le quali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2757 del 23 febbraio 2012
«Anche nel procedimento camerale previsto dall'art. 2192 c.c., nel quale il tribunale provvede su reclamo avverso il decreto emesso dal giudice del registro, è legittima - benché esso sia destinato a concludersi con un decreto non direttamente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10986 del 9 maggio 2013
«La vendita con patto di riscatto o di retrovendita stipulata fra il debitore ed il creditore, ove determini la definitiva acquisizione della proprietà del bene in mancanza di pagamento del debito garantito, è nulla per frode alla legge, in quanto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5148 del 30 marzo 2012
«Il giudicato implicito su questione preliminare di merito non può ritenersi formato quando dalla motivazione della sentenza risulti che l'evidenza di una soluzione abbia assorbito ogni altra valutazione ed abbia indotto il giudice a decidere "per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13407 del 27 luglio 2012
«Nell'ipotesi di illecito civile costituente reato, qualora, ai sensi dell'art. 2947, terzo comma, c.c., occorra fare riferimento al termine di prescrizione stabilito per il reato e questo sia stato modificato dal legislatore rispetto al termine...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 350 del 4 marzo 1997
«In materia di termini per l'impugnazione, la norma contenuta nell'art. 585, comma terzo, c.p.p., secondo cui, quando la decorrenza è diversa per l'imputato e per il suo difensore, opera per entrambi il termine che scade per ultimo, non trova...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2877 del 30 settembre 1993
«Il procedimento di sorveglianza è assoggettato alle regole proprie di ogni altro procedimento giurisdizionale, ivi compresa quella che disciplina la definitività dei provvedimenti in caso di esaurimento dell'iter delle impugnazioni ovvero di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1426 del 20 aprile 1993
«Poiché il legislatore, nel prevedere l'equa riparazione per l'ingiusta detenzione, ha inteso prescindere totalmente dalla illiceità soggettiva del provvedimento che l'ha disposta, la detenzione è ingiusta non solo quando si accerti tale illiceità...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 860 del 2 agosto 1993
«Ai fini della determinazione dell'indennizzo per l'ingiusta detenzione si deve tener conto sostanzialmente dei parametri nel tetto massimo liquidabile (cento milioni di lire) e della durata effettiva della custodia cautelare, che ha il suo massimo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 544 del 3 giugno 1993
«Il parametro essenziale da tenere in considerazione ai fini della quantificazione nummaria della riparazione per l'ingiusta detenzione è il rapporto tra il tempo di durata della privazione della libertà personale e la somma massima posta a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1362 del 23 marzo 1993
«La riparazione per ingiusta detenzione (artt. 314 e 315 c.p.p.) rientra nella categoria degli indennizzi, che postula l'obbligo di ristoro, in senso lato, di un pregiudizio subito da un soggetto ad opera della condotta, pur legittima, di altri. Ai...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 490 del 2 marzo 1996
«Il D.L. 18 novembre 1995 n. 489, reiterato con il D.L. 18 gennaio 1996 n. 22 attraverso un inasprimento delle pene previste per i reati di cui all'art. 12 L. 30 dicembre 1986, n. 943, la disciplina predisposta per consentire una «regolarizzazione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1551 del 24 settembre 1994
«È legittimo il sequestro preventivo di sacchetti di plastica commercializzati senza che sia stata pagata l'imposta di fabbricazione, in quanto la misura cautelare risponde all'esigenza di evitare la prosecuzione di una condotta che per finalità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1170 del 25 giugno 1992
«La polizia giudiziaria non ha un generale e autonomo potere di sequestro, ma può eseguire di propria iniziativa, a determinate condizioni, tanto sequestri probatori e cioè di cose necessarie per l'accertamento dei fatti (art. 354, comma secondo,...»