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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11455 del 12 ottobre 1999
«Il principio della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato, fissato dall'art. 112 c.p.c. se non osta a che il giudice renda la pronuncia richiesta in base ad una ricostruzione dei fatti autonoma rispetto a quella prospettata dalle parti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11460 del 17 maggio 2007
«La fattispecie del riconoscimento tacito della scrittura privata, secondo il modello previsto dall'art. 215 c.p.c., opera esclusivamente nel processo in cui essa viene a realizzarsi, esaurendo i suoi effetti nell'ammissione della scrittura come...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1108 del 9 febbraio 1999
«L'art. 112 c.p.c. impone al giudice di rispettare il principio della corrispondenza della pronuncia a quella richiesta e di non sostituire di ufficio una diversa azione a quella formalmente proposta, ponendo a fondamento della decisione fatti e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1705 del 15 febbraio 2000
«In tema di procura alla lite conferita, a norma dell'art. 83 comma terzo c.p.c., in calce o a margine dell'atto introduttivo della fase processuale per cui viene rilasciata, fermo restando che il conferimento deve in ogni caso essere, a norma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10737 del 19 settembre 1992
«L'anteriorità del rilascio della procura ad litem alla costituzione dell'attore a norma dell'art. 125 comma 2 c.p.c. può presumersi dal mancato rilievo da parte del cancelliere della inesistenza della procura indicata nella nota di iscrizione a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6955 del 25 luglio 1997
«Per gli atti introduttivi del giudizio di merito la procura è richiesta affinché il difensore possa esercitare nel processo lo ius postulandi in rappresentanza della parte che la ha conferita; ma non è necessario ai fini della sua validità, che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2826 del 22 aprile 1986
«Con riguardo al processo esecutivo (come di ogni altro procedimento giurisdizionale) la validità del processo verbale, che documenta il compimento di determinati atti della procedura, postula la formalizzazione e la sottoscrizione del documento da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11860 del 19 maggio 2006
«La mancanza della sottoscrizione o della sigla dell'estensore e del presidente in alcuna delle pagine che compongono la sentenza non integra violazione dell'art. 132, terzo comma, n. 5, c.p.c., il quale richiede la sottoscrizione del giudice come...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7928 del 9 giugno 2000
«La sottoscrizione della sentenza da parte del giudice, costituente requisito della sua esistenza giuridica a norma dell'art. 162, secondo comma, c.p.c., deve essere costituita da un segno grafico che abbia caratteristiche di specificità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 239 del 10 gennaio 2007
«In caso di notificazione effettuata a norma dell'art. 139, comma secondo, c.p.c., con consegna dell'atto a persona qualificatasi (secondo le dichiarazioni rese all'ufficiale giudiziario e dal medesimo riportate nella relata di notificazione) quale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13651 del 6 dicembre 1999
«La surrogazione dell'Inail nei confronti del terzo responsabile, ai sensi dell'art. 1916 c.c., costituisce una ipotesi di successione a titolo particolare dell'ente nei diritti di cui il lavoratore era titolare verso l'autore del danno. Ne...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10307 del 5 maggio 2009
«La disposizione dell'art. 46 c.c., secondo cui, qualora la sede legale della persona giuridica sia diversa da quella effettiva, i terzi possono considerare ugualmente quest'ultima come sede della persona giuridica, vale anche in tema di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6021 del 12 marzo 2009
«In tema di notificazione alle persone giuridiche, è valida la notificazione eseguita nella sede effettiva di una società avente personalità giuridica, dovendosi ritenere, ai fini della equiparazione (ai sensi dell'art. 46 cod. civ.) con la sede...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17676 del 16 ottobre 2012
«In tema di notificazione a mezzo del servizio postale, l'art. 8, secondo comma, della legge 20 novembre 1982, n. 890, nel prescrivere che l'agente postale, in ipotesi di mancato recapito dell'atto per assenza del destinatario, o per mancanza o...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 435 del 14 gennaio 2003
«Il principio della rilevabilità d'ufficio della nullità dell'atto va necessariamente coordinato con il principio dispositivo e con quello della corrispondenza tra chiesto e pronunciato e trova applicazione soltanto quando la nullità si ponga come...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 687 del 11 giugno 1994
«La decisione sulla richiesta di proroga della custodia cautelare non presuppone — in entrambe le ipotesi di cui all'art. 305 c.p.p. — l'osservanza delle forme previste dall'art. 127 dello stesso codice. Il diritto di difesa dell'indagato è,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2895 del 29 marzo 1996
«Procedutosi alla ricostituzione (o «ricostruzione») del verbale di udienza di un processo civile in applicazione analogica delle disposizioni dell'art. 113 del vigente codice di procedura penale, all'atto ricostituito deve attribuirsi lo stesso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20652 del 25 settembre 2009
«In tema di giudizio di appello, il principio della corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato, come il principio del "tantum devolutum quantum appellatum", non osta a che il giudice renda la pronuncia richiesta in base ad una ricostruzione dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5265 del 12 ottobre 1982
«Ai fini dell'assolvimento dell'obbligo imposto alla parte dagli artt. 250 c.p.c. e 104 disp. att. dello stesso codice, non è sufficiente l'inoltro all'ufficiale giudiziario della richiesta di citazione dei testi, occorrendo invece che tale atto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5436 del 11 febbraio 2005
«In tema di delitti omicidiari, deve individuarsi il dolo diretto nella condotta dell'agente che, sforzandosi di superare un'alta rete metallica protettiva, lanci un sasso di rilevante massa (circa tre chilogrammi) in corrispondenza della corsia di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7712 del 7 giugno 2000
«La pronuncia di correzione di errori materiali (o di calcolo) è funzionale all'eliminazione di un errore che, non incidendo sul contenuto sostanziale della decisione, si risolve, per converso, in un difetto di corrispondenza tra il contenuto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1742 del 1 settembre 1999
«In tema di termine utile per proporre impugnazione, poiché alle diverse modalità di pubblicazione della sentenza conseguono effetti diversificati ai fini della determinazione di tale termine e del suo decorso, la contestuale lettura del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21653 del 21 ottobre 2010
«Il giudizio di approvazione del rendiconto presentato dal curatore ha ad oggetto, ai sensi dell'art. 116 legge fall., la verifica contabile e l'effettivo controllo di gestione, cioè la valutazione della correttezza dell'operato del curatore, della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16019 del 13 giugno 2008
«Il giudizio di approvazione del rendiconto presentato dal curatore ha ad oggetto, oltre alla verifica contabile (per assicurare la necessaria continuità, nei casi in cui la gestione è destinata a proseguire, come nella specie, essendo stato il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11909 del 22 novembre 1991
«Il ritenere che possa ravvisarsi la continuazione, per l'esistenza di un medesimo disegno criminoso, tra fatti già giudicati con precedente sentenza irrevocabile e fatti commessi successivamente alla data in cui la stessa decisione è stata emessa,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1542 del 20 agosto 1994
«L'effetto abrogativo del D.P.R. 5 giugno 1993, n. 171 — che ha concluso la procedura referendaria diretta all'abrogazione di talune norme del testo unico in materia di sostanze stupefacenti e psicotrope approvato con il D.P.R. 9 ottobre 1990, n....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18310 del 30 agosto 2007
«Allorché la sentenza di primo grado pronunci sulla domanda in base ad una pluralità di autonome ragioni, ciascuna di per sé sufficiente a giustificare la decisione, come al giudice è consentito, qualora egli, ritenendo di poter fondare la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7809 del 8 giugno 2001
«Allorché la sentenza di primo grado pronunci sulla domanda in base ad una pluralità di autonome ragioni, ciascuna di per sé sufficiente a giustificare la decisione, come al giudice è consentito, qualora egli, ritenendo di poter fondare la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24339 del 1 dicembre 2010
«Il potere-dovere del giudice di qualificazione della domanda nei gradi successivi al primo va coordinato con i principi propri del sistema delle impugnazioni, sicché deve ritenersi precluso al giudice dell'appello di mutare d'ufficio - violando il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21856 del 18 novembre 2004
«Anche nel rito del lavoro, il giudizio di appello — in relazione al principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato cui fa riscontro quello del tantum devolutum quantum appellatum — ha per oggetto la controversia decisa dalla sentenza...»