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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14678 del 29 dicembre 1999
«Nel rito del lavoro, il principio secondo cui, in caso di morte della parte successivamente al deposito della sentenza di primo grado, l'atto di impugnazione deve essere diretto e notificato nei confronti dei soggetti che siano reali parti di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11963 del 18 novembre 1995
«La notificazione è semplicemente nulla e non giuridicamente inesistente quando sia fatta nei confronti del destinatario mediante consegna in luogo diverso da quello stabilito dalla legge, ma che abbia tuttavia qualche nesso o riferimento con il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1104 del 29 gennaio 1993
«Con riguardo a giudizio soggetto a rito del lavoro, nell'ipotesi in cui l'atto di appello, dopo essere stato tempestivamente depositato, sia stato notificato alla parte vittoriosa personalmente e non presso il procuratore costituito (non avendo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12548 del 11 dicembre 1997
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, solo dalla data dell'avvenuta comunicazione del deposito del decreto presidenziale di fissazione dell'udienza inizia a decorrere il termine per la notifica all'appellato, e tale principio non tollera...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 383 del 14 gennaio 2000
«Il richiamo nella comparsa di costituzione in appello «a tutto quanto già dedotto nella comparsa di costituzione e risposta del giudizio di primo grado» non confligge con l'art. 436, comma secondo c.p.c., che nel rito speciale del lavoro —...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 59 del 7 gennaio 2009
«L'art. 436 c.p.c. richiede all'appellante incidentale di dedurre nella stessa memoria di costituzione i motivi specifici su cui si fonda l'impugnazione, sicché è escluso che tali motivi possano essere desunti da altri atti processuali, tanto più...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19340 del 18 settembre 2007
«Il principio secondo cui l'impugnazione proposta per prima determina la costituzione del processo nel quale debbono confluire le eventuali impugnazioni di altri incombenti e, nel caso di appello, le impugnazioni successive alla prima assumono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2026 del 13 febbraio 2012
«Il principio per cui la prima impugnazione costituisce il processo nel quale debbono confluire le eventuali impugnazioni di altri soccombenti, sicché l'appello principale successivo ad altro appello si converte in appello incidentale, è principio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 17216 del 4 dicembre 2002
«Nelle controversie soggette al rito del lavoro, la memoria di costituzione nella quale è proposto appello incidentale deve essere notificata alla controparte unitamente al decreto di fissazione dell'udienza di discussione o, almeno, di questo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5589 del 14 aprile 2001
«In virtù del principio della consumazione del diritto d'impugnazione, la proposizione dell'impugnazione principale preclude un ulteriore gravame in via incidentale; pertanto, qualora, nel processo del lavoro, una delle parti abbia depositato il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15482 del 6 dicembre 2000
«Ai sensi dell'art. 436 c.p.c., nel rito del lavoro il mancato deposito, almeno dieci giorni prima della data dell'udienza di discussione, della memoria di costituzione contenente l'appello incidentale rende inammissibile questa impugnazione, anche...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5150 del 23 maggio 1998
«Ai fini della tempestività dell'appello incidentale è necessario che il deposito della memoria contenente detto gravame sia eseguito almeno dieci giorni prima dell'udienza di discussione essendo sanzionata con la decadenza l'inosservanza di tale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3171 del 17 aprile 1990
«Nel rito del lavoro, la mancata notificazione alla controparte della memoria di costituzione, contenente l'appello incidentale, nel termine prescritto dal terzo comma dell'art. 436 c.p.c. comporta la decadenza dal diritto ad impugnare, il quale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6426 del 16 luglio 1996
«Nel caso in cui il giudice di primo grado non abbia provveduto nel merito riguardo a una domanda riconvenzionale condizionata all'accoglimento della domanda principale, avendo rigettato quest'ultima domanda, non è richiesto l'appello incidentale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10030 del 9 ottobre 1998
«L'omesso cambiamento del rito, anche in appello, dal rito speciale del lavoro a quello ordinario o viceversa non spiega effetti invalidanti sulla sentenza, che non è né inesistente né nulla. L'errore consistito nella utilizzazione di una diverso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10686 del 14 dicembre 1994
«Nel rito del lavoro — che si applica anche alle controversie in materia di locazione urbana, ai sensi degli artt. 30, 45 e ss. L. 27 luglio 1978, n. 392 — l'introduzione del giudizio di appello con citazione, quando questa è stata depositata nei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4573 del 19 aprile 1993
«La concessione del termine di cui all'art. 439 c.p.c. in relazione all'art. 426 stesso codice è volta solo a consentire alle parti di mettersi in regola con le prescrizioni introdotte dal rito del lavoro e non può quindi essere utilizzato per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3540 del 13 febbraio 2013
«Nel giudizio promosso dall'interessato per ottenere dall'Inps una prestazione previdenziale collegata allo stato di invalidità, il giudice deve sempre accertare l'esistenza dei requisiti necessari per l'erogazione della prestazione, anche nel caso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16484 del 15 luglio 2009
«In materia di prestazioni previdenziali, la rivalutabilità dei crediti, avendo quale unico presupposto l'inadempimento colposo del debitore, costituisce una proprietà intrinseca del credito stesso, in relazione alla quale opera il principio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1496 del 10 febbraio 2000
«Nella situazione anteriore alla sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991, con la quale è stata pronunziata l'illegittimità dell'art. 442 c.p.c. nella parte in cui non prevedeva l'applicabilità della rivalutazione monetaria anche ai...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1112 del 20 gennaio 2005
«La regola per cui la rivalutazione monetaria costituisce una componente essenziale del credito assistenziale che deve essere liquidata anche d'ufficio dal giudice, in ogni stato e grado del giudizio, senza necessità di specifica domanda del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1267 del 6 febbraio 1998
«La non cumulabilità di interessi e rivalutazione relativamente alle prestazioni previdenziali, a norma dell'art. 16 della legge 30 dicembre 1991, n. 412, può essere dedotta per la prima volta con il ricorso per cassazione, qualora in primo grado e...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11116 del 12 dicembre 1996
«In base al principio secondo cui i motivi del ricorso per cassazione non possono investire questioni che non siano state proposte innanzi al giudice di merito e la cui soluzione implicherebbe nuovi accertamenti di fatto, è inammissibile...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4943 del 6 maggio 1995
«In base alla disciplina dell'art. 442 c.p.c. nel testo risultante dalla parziale declaratoria di illegittimità costituzionale di cui alla sentenza della Corte costituzionale n. 156 del 1991, la rivalutabilità dei crediti previdenziali,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12730 del 23 maggio 2013
«Nei procedimenti giurisdizionali concernenti l'invalidità civile, la cecità civile, il sordomutismo, l'handicap e la disabilità ai fini del collocamento obbligatorio al lavoro, qualora la difesa del Ministero dell'economia e delle finanze, nel...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4620 del 10 maggio 1999
«Il procedimento di convalida di sfratto si articola in due fasi, una a cognizione sommaria, l'altra a cognizione piena. Alla prima non si applica il rito locatizio, applicabile invece alla seconda (art. 447 bis c.p.c.) previo provvedimento di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10387 del 18 maggio 2005
«Nel procedimento di convalida di licenza per finita locazione o di sfratto, non trova applicazione la deroga, contenuta nell'art. 3 della legge 7 ottobre 1969 n. 742 in relazione all'art. 92 dell'ordinamento giudiziario, della sospensione dei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11769 del 6 agosto 2002
«L'esecuzione forzata può iniziare solo in presenza di un titolo esecutivo valido ed efficace, e deve arrestarsi qualora venga accertato che il titolo inizialmente mancava, a nulla rilevando che il titolo sia venuto ad esistenza successivamente; ne...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5290 del 28 maggio 1998
«L'emissione del certificato di credito di cui agli artt. 44 e 45 del R.D. n. 272 del 1913 da parte del Comitato degli agenti di cambio (certificato emesso a seguito del ricorso a detto Comitato da parte dello stipulante un contratto di borsa — con...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11078 del 24 agosto 2000
«Nel caso in cui il giudizio si sia svolto nella contumacia di una parte, la sentenza che lo conclude deve essere notificata alla parte personalmente, ai sensi dell'art. 292, ultimo comma, c.p.c., anche al fine della decorrenza del termine breve...»