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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8997 del 27 agosto 1999
«Il fondamento della responsabilità ex art. 2051 c.c. per il danno cagionato dalle cose che si hanno in custodia è costituito dalla violazione dell'obbligo di sorveglianza, il quale presuppone, però, che il terzo danneggiato abbia un titolo per...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 24418 del 2 dicembre 2010
«L'azione di ripetizione di indebito, proposta dal cliente di una banca, il quale lamenti la nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale degli interessi anatocistici maturati con riguardo ad un contratto di apertura di credito bancario...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16612 del 19 giugno 2008
«In tema di azione di ripetizione, l'indebito oggettivo opera non solo quando l'originaria causa di pagamento sia venuta meno, ma anche quando essa manchi fin dall'origine; ai sensi degli artt. 2033 e 2935 c.c., la prescrizione del diritto di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4089 del 30 dicembre 1968
«L'art. 2038 c.c. — a causa del riferimento limitato in esso contenuto ad un oggetto specifico («cosa») — assume il carattere di norma speciale derogativa del principio generale del rimborso dei pagamenti non dovuti stabilito dall'art. 2033 c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19572 del 24 settembre 2007
«In tema di azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A. (per prestazioni eseguite prima dell'entrata in vigore del decreto legge n. 66 del 1989) il riconoscimento dell'utilità dell'opera o della prestazione, presupposto per...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11368 del 16 maggio 2006
«Nell'azione di indebito arricchimento nei confronti della P.A., ai fini dell'utilità della prestazione non è richiesto che il riconoscimento, quando non sia esplicito, provenga formalmente da organi qualificati della P.A., restando altrimenti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6570 del 29 marzo 2005
«Non ogni domanda ha effetto interruttivo della prescrizione, ma soltanto quella con cui l'attore chiede il riconoscimento e la tutela giuridica del diritto del quale si eccepisca poi la prescrizione. Pertanto, la domanda proposta per chiedere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8752 del 26 giugno 2001
«Ai sensi dell'art. 2041 c.c., l'indennità per indebito arricchimento deve essere liquidata nella minor somma tra l'arricchimento ricevuto da chi si sia avvantaggiato della prestazione senza causa, e la diminuzione patrimoniale subita da chi ne sia...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 517 del 20 gennaio 1994
«In tema di arricchimento senza causa (art. 2041 c.c.), la sentenza di condanna al pagamento dell'indennizzo non ha natura costitutiva, in quanto il diritto del depauperato sorge per effetto e dal momento dell'arricchimento altrui, con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11061 del 9 novembre 1993
«L'indennizzo dovuto per arricchimento senza causa (art. 2041 c.c.), in quanto diretto a reintegrare una diminuzione patrimoniale, costituisce un debito di valore, anche qualora l'arricchimento si ricolleghi ad un'attività o erogazione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10409 del 2 luglio 2003
«In tema di arricchimento senza causa ex art. 2041 c.c., la sentenza di condanna al pagamento dell'indennizzo non ha natura costitutiva, in
quanto il diritto del depauperato sorge per effetto e dal momento dell'arricchimento altrui; con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11439 del 19 novembre 1993
«Anche per l'azione di arricchimento senza causa, come per ogni altra, la prescrizione inizia a decorrere dal giorno nel quale può essere fatto valere il diritto all'indennizzo e cioè dal momento in cui detto diritto si matura, che coincide con...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18799 del 28 agosto 2009
«La legittima difesa di cui all'art. 2044 c.c., idonea ad escludere la responsabilità per fatto illecito, esige il concorso di due elementi: la necessità di difendere un diritto proprio od altrui dal pericolo attuale d'una offesa ingiusta, e la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4492 del 25 febbraio 2009
«In tema di risarcimento dei danni, l'art. 2044 cod. civ rinvia sostanzialmente, per la nozione di legittima difesa, quale situazione idonea ad escludere la responsabilità civile per fatto illecito, all'art. 52 cod. pen., che richiede la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2091 del 24 febbraio 2000
«L'art. 2044 rinvia sostanzialmente, per la nozione di legittima difesa quale situazione idonea ad escludere la responsabilità civile per fatto illecito, all'art. 52 c.p., che richiede, a tal fine, la sussistenza, nella fattispecie, della necessità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 448 del 23 gennaio 1982
«La realizzazione di una costruzione in violazione delle norme che regolano l'esercizio del diritto di proprietà, quale la copertura realizzata da un condomino su un proprio terrazzo che impedisca la veduta in appiombo dalle finestre superiori,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2238 del 14 aprile 1981
«Presupposto per il riconoscimento del diritto all'indennità, che, ai sensi dell'art. 2045 c.c., il giudice può (nella misura ritenuta equa) attribuire al danneggiato nel caso in cui l'autore del fatto dannoso abbia agito in stato di necessità, è...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 28042 del 25 novembre 2008
«L'azione di arricchimento senza causa ha carattere sussidiario ed è quindi inammissibile, ai sensi dell'art. 2042 cod. civ., allorché chi la eserciti, secondo una valutazione da compiersi in astratto e perciò prescindendo dalla previsione del suo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6299 del 16 maggio 2000
«L'azione generale di arricchimento ha natura complementare e sussidiaria, potendo essere esercitata solo quando manchi un titolo specifico sul quale possa essere fondato un diritto di credito, talché si differenzia da ogni altra azione, sia per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13673 del 13 giugno 2006
«Poiché anche la lesione da parte di un terzo di un diritto di credito, come quella di un diritto assoluto, può cagionare un danno ingiusto, questo è risarcibile ai sensi dell'art. 2043 c.c. (Nella specie la S.C. ha cassato con rinvio la decisione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7337 del 27 luglio 1998
«La tutela risarcitoria ex art. 2043 c.c. deve ammettersi anche con riguardo al pregiudizio patrimoniale sofferto dal titolare di diritti di credito, non trovando ostacolo nel carattere relativo di questi ultimi in considerazione della nozione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2577 del 6 marzo 1995
«È ipotizzabile il concorso tra responsabilità contrattuale e responsabilità extracontrattuale non solo quando lo stesso fatto è imputabile a più autori, a diversi titoli, ma anche quando in capo ad una stessa persona danneggiata sussiste una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7713 del 7 giugno 2000
«Poiché l'articolo 2043 c.c., correlato agli artt. 2 ss. Costituzione, va necessariamente esteso fino a ricomprendere il risarcimento non solo dei danni in senso stretto patrimoniali ma di tutti i danni che almeno potenzialmente ostacolano le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1540 del 11 febbraio 1995
«Il principio secondo cui, a norma degli arti. 2043 ss., affinché sorga l'obbligazione del risarcimento del danno è sufficiente un fatto che pregiudichi l'interesse altrui, ma occorre che esso abbia arrecato un danno ingiusto, va inteso nel senso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10074 del 27 aprile 2010
«Il diritto al risarcimento del danno patrimoniale da lucro cessante non può farsi discendere in modo automatico dall'accertamento dell'invalidità permanente, poiché esso sussiste solo se tale invalidità abbia prodotto una riduzione della capacità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3634 del 3 maggio 1990
«Il lavoratore che, in conseguenza del fatto illecito del terzo, subisca lesioni alla persona non ha diritto, per il periodo di invalidità temporanea, al risarcimento del danno, se abbia continuato a percepire la precedente retribuzione e non provi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8066 del 20 luglio 1993
«I postumi permanenti di piccola entità (cosiddetta micropermanente) hanno rilevanza non già come menomata capacità di guadagno, ma come menomazione della salute psicofisica della persona in sé e per sé considerata rientrante nel concetto di danno...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26972 del 11 novembre 2008
«Il danno non patrimoniale da lesione della salute costituisce una categoria ampia ed omnicomprensiva, nella cui liquidazione il giudice deve tenere conto di tutti i pregiudizi concretamente patiti dalla vittima, ma senza duplicare il risarcimento...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6572 del 24 marzo 2006
«Mentre il risarcimento del danno biologico è subordinato all'esistenza di una lesione dell'integrità psico-fisica medicalmente accertabile, il danno esistenziale - da intendere come ogni pregiudizio (di natura non meramente emotiva ed interiore,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10898 del 25 luglio 2002
«In tema di risarcimento del danno patrimoniale conseguente alla morte dei genitori, qualora i figli, a seguito di detto evento, siano stati accolti dai nonni e questi abbiano provveduto alle spese di mantenimento, istruzione ed educazione dei...»