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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7227 del 23 giugno 1995
«Non è configurabile alcuna preclusione, a carico dell'imputato che abbia fruito della riduzione di pena ex art. 442 c.p.p., nel testo risultante dalla sentenza della Corte costituzionale n. 81 del 15 febbraio 1991, a chiedere la rinnovazione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45144 del 4 dicembre 2008
«La nullità del provvedimento di ammissione del giudizio abbreviato richiesto tardivamente non può essere dedotta dall'imputato che vi ha dato causa.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3852 del 16 aprile 1996
«Qualora l'imputato non sia comparso nel giudizio di primo grado celebrato con il rito abbreviato perché latitante e la sentenza sia stata impugnata dal suo difensore di fiducia, presente in udienza senza eccepire la nullità della stessa per...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14631 del 8 novembre 1990
«Nel giudizio abbreviato manca la possibilità di qualsiasi modifica del capo di imputazione perché, avendo l'imputato rinunziato al dibattimento ed essendo il consenso delle parti al rito abbreviato formato sulla base degli atti assunti, il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12730 del 29 dicembre 1995
«L'inosservanza del termine di venti giorni per la comparizione dell'imputato stabilito dall'art. 601 c.p.p. — e preordinato allo svolgimento del giudizio di appello, sia nelle forme del pubblico dibattimento sia in quelle del rito camerale —...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 39060 del 8 ottobre 2009
«La nullità di ordine generale a regime intermedio, derivante dall'omesso avviso ad uno dei due difensori di fiducia, deve essere eccepita a opera dell'altro difensore al più tardi immediatamente dopo gli atti preliminari, prima delle conclusioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13291 del 17 dicembre 1998
«La mancata o irregolare citazione della parte offesa non determina alcuna nullità, ove sia solo l'imputato a dolersene, senza indicare un suo concreto e attuale interesse al riguardo, non avendo alcun valore la semplice allegazione di un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 415 del 14 aprile 1993
«Avuto riguardo al principio dell'autonomia delle azioni penali, a ciascuna delle quali corrisponde un rapporto processuale del tutto indipendente dagli altri, deve escludersi che l'eventuale nullità, anche assoluta, concernente una delle parti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8088 del 15 luglio 1994
«Sebbene l'art. 178 c.p.p. preveda a pena di nullità la citazione in giudizio della persona offesa, tuttavia, a norma di quanto disposto dall'art. 182 c.p.p., una tale nullità non può essere eccepita da chi non ha interesse all'osservanza della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1222 del 2 febbraio 1994
«La nullità del decreto di citazione a giudizio davanti al pretore prevista dall'art. 555, secondo comma, c.p.p. per la mancata indicazione delle norme di legge che si assumono violate, non può integrare un'ipotesi di nullità assoluta, ex art. 179...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 116 del 19 aprile 1993
«Alla declaratoria di nullità del decreto di citazione a giudizio da parte del pretore per omessa citazione della persona offesa deve far seguito la rinnovazione del decreto di citazione ad opera dello stesso pretore del dibattimento e non già la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15239 del 20 aprile 2012
«Integra una nullità a regime intermedio, soggetta alle condizioni ed ai limiti di deducibilità previsti dall'art. 182 cod. proc. pen., la richiesta del P.M. di giudizio immediato, cosiddetto custodiale (art. 453, comma primo bis cod. proc. pen.,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2539 del 25 maggio 2000
«Il dovere imposto all'autorità giudiziaria ed alla polizia giudiziaria dall'art. 63, comma 2, c.p.p., di non procedere all'esame quale testimone o persona informata sui fatti di colui che debba essere sentito fin dall'inizio in qualità di indagato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10399 del 16 marzo 2010
«L'eccezione di incompetenza territoriale, poiché suscettibile di rinuncia da parte dell'interessato, non è più proponibile, anche se in precedenza proposta e decisa in senso negativo, una volta che sia stato chiesto e ammesso il giudizio abbreviato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25386 del 3 luglio 2007
«È sanata la nullità del decreto di citazione per il giudizio immediato determinata dall'errata indicazione del termine per chiedere il rito abbreviato, qualora l'imputato si sia comunque tempestivamente avvalso della relativa facoltà attraverso la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 39298 del 28 novembre 2006
«L'omessa traduzione dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, in una lingua nota all'indagato alloglotta, ne determina la nullità ex artt. 178 lett. c) e 180 c.p.p., che si riverbera sulla richiesta di rinvio a giudizio ma che non è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11328 del 10 dicembre 1993
«La comparizione dell'imputato in udienza sana le eventuali nullità del decreto di citazione, a condizione che sia stato conseguito lo scopo sostanziale dell'atto, cioè la conoscenza da parte dell'imputato (e del suo difensore) del capo di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 39414 del 22 novembre 2002
«In tema di avviso al difensore per l'udienza di convalida e per il contestuale giudizio direttissimo, una volta accertata l'adeguatezza del mezzo usato, con riguardo al tempo disponibile e all'insussistenza di strumenti di comunicazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15157 del 19 aprile 2012
«Il difetto di notifica all'imputato del decreto di giudizio immediato non rende invalidi gli atti successivi, del giudizio abbreviato incardinatosi su tale procedimento, non essendovi reciproca dipendenza, ai fini dell'art. 185 cod. pen., tra i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 416 del 10 marzo 1998
«È abnorme il provvedimento con il quale il tribunale dichiara la nullità della richiesta di rinvio a giudizio e di tutti gli atti successivi ed ordina la restituzione degli atti al pubblico ministero in quanto viola il principio di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, ordinanza n. 287 del 20 aprile 1994
«La declaratoria da parte del pretore della nullità del decreto di citazione a giudizio per omessa notifica alla persona offesa, anche se frutto di errore, rende il decreto stesso improduttivo degli effetti ad esso collegati dalla legge sicché deve...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3144 del 16 marzo 1994
«Benché l'art. 623 del vigente codice di rito non preveda espressamente l'ipotesi di annullamento da parte della Corte di cassazione, con rinvio al giudice di primo grado per effetto di nullità assolute, al pari dell'art. 543, n. 6 c.p.p. abrog.,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2369 del 1 marzo 1993
«L'ordinanza con la quale il pretore dispone trasmettersi gli atti al pubblico ministero affinché emetta il decreto di citazione a giudizio ai sensi degli artt. 555 ss. c.p.p. costituisce mero atto d'impulso processuale, ove non determini la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 391 del 18 gennaio 1993
«Il cancelliere che provvede all'iscrizione della causa nel registro degli affari contenziosi civili deve tenere conto solamente degli elementi formali risultanti dalla nota di iscrizione a ruolo redatta, a norma dell'art. 71 att. c.p.c., dalla...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45496 del 9 dicembre 2008
«Il giudice di merito può trarre il proprio convincimento anche da ricognizioni non formali, potendo attribuire concreto valore indiziante all'identificazione dell'autore del reato mediante riconoscimento fotografico, che costituisce accertamento...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 46024 del 28 novembre 2003
«Il riconoscimento fotografico operato in sede di indagini di P.G. e non regolato dal codice di rito, costituisce un accertamento di fatto e, come tale, è utilizzabile nel giudizio in base al principio di non tassatività dei mezzi di prova ed a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4580 del 4 maggio 1996
«Il giudice di merito può trarre il proprio convincimento da ogni elemento probatorio o indiziante e, quindi, anche da ricognizioni informali e da riconoscimenti fotografici, che vanno tenuti distinti dalla ricognizione personale prevista dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2403 del 13 marzo 1993
«Il riconoscimento fotografico, non regolato dal codice di rito, operato in sede di indagini di polizia giudiziaria, e i riconoscimenti informali dell'imputato effettuati dai testi in dibattimento, hanno certamente il carattere di accertamenti di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9099 del 16 luglio 1999
«L'individuazione dell'autore del reato è istituto diverso e autonomo rispetto alla ricognizione formale prevista dall'art. 213 ss. c.p.p., e non è, quindi, soggetto alle forme stabilite per quest'ultima; in particolare esso è inquadrabile tra le...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2333 del 24 febbraio 1994
«Nel giudizio abbreviato d'appello il giudice, ove lo ritenga assolutamente necessario ai fini della decisione, può disporre d'ufficio l'assunzione di nuove prove; le parti, invece, non hanno i normali poteri di disposizione della prova concessi...»