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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9757 del 27 settembre 1990
«...o a persone del cui comportamento egli debba rispondere, è tenuto al risarcimento dei danni in forza del disposto dell'art. 1588 c.c., senza che possa invocare, ai fini della riduzione dell'ammontare di questo, il normale deterioramento del bene.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7059 del 21 dicembre 1982
«...obbligo del risarcimento dei danni, che deve comprendere pure i canoni di locazione dovuti in base al contratto fino allo spirare dello stesso, come corrispettivo spettante al locatore per il mancato guadagno, da lui né determinato, né voluto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16685 del 26 novembre 2002
«In tema di locazione, nell'ipotesi in cui l'immobile offerto in restituzione dal conduttore si trovi in stato non corrispondente a quello descritto dalle parti all'inizio della locazione, ovvero, in mancanza di descrizione, si trovi, comunque, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8312 del 1 settembre 1997
«Pertanto, nel caso in cui le parti abbiano pattuito che il conduttore è tenuto al risarcimento dei danni derivanti dal cattivo uso dell'immobile locato, non viene introdotta una limitazione di responsabilità rispetto al generale principio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5270 del 5 giugno 1996
«Perché il conduttore possa ritenersi esonerato da ogni responsabilità per danni all'immobile locato non è sufficiente che egli provi che il rapporto di locazione ebbe a risolversi consensualmente ed anticipatamente rispetto all'evento generatore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10152 del 14 ottobre 1993
«L'omessa verifica, all'atto della riconsegna delle chiavi, delle condizioni dell'appartamento locato e dei danni arrecativi dal conduttore non è, di per sé, espressione di una inequivoca volontà abdicativa del diritto del locatore al risarcimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15301 del 29 novembre 2000
«La disposizione sancita dall'art. 1591 c.c. (danni per ritardata restituzione) costituisce espressione di un principio applicabile a tutti i tipi di contratto con i quali viene concessa l'utilizzazione dei bene dietro corrispettivo, per l'ipotesi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6923 del 15 luglio 1998
«...del locatore, che legittima la condanna generica al risarcimento dei danni ancorché non sia stata fornita specifica prova di essi, alla quale il locatore stesso è tenuto — pena il rigetto della relativa domanda — in sede di liquidazione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 29202 del 12 dicembre 2008
«In tema di locazione, il ritardo nella riconsegna della cosa locata costituisce un comportamento antigiuridico del conduttore potenzialmente lesivo del patrimonio del locatore, che legittima la condanna generica al risarcimento dei danni, ancorché...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9199 del 9 giugno 2003
«In un giudizio di risarcimento danni da ritardata restituzione dell'immobile, ex art. 1591 c.c., l'onere della prova relativo all'avvenuto pagamento del canone ed alla effettuata restituzione del bene locato incombe sul conduttore, trattandosi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2573 del 12 aprile 1983
«...dei danni, che può tradursi in una riduzione del prezzo pattuito, tenuto conto sia del valore dell'opera ineseguita che dell'ammontare delle spese sostenute dal suddetto, previo, se del caso, espletamento dei necessari incombenti istruttori.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7546 del 23 maggio 2002
«Deve ritenersi nuova la domanda introdotta nel corso del giudizio di primo grado diretta ad ottenere la condanna di parte convenuta ai sensi dell'art. 1591 c.c. al risarcimento dei maggiori danni, rispetto ai canoni dovuti, per la mancata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6368 del 7 giugno 1995
«...dell'art. 1591 c.c., costituendo una forma di risarcimento minima per la mancata disponibilità dell'immobile, prescinde dalla prova di un danno in concreto subito dal locatore, essendo tale prova necessaria solo per gli eventuali maggiori danni.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4322 del 10 ottobre 1977
«Poiché il locatore ha azione diretta, ex art. 1595 c.c., contro il subconduttore per il risarcimento dei danni da questo arrecati alla cosa locata, a maggior ragione deve ritenersi che di detta azione sia titolare il sublocatore, il quale ne...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11672 del 5 settembre 2000
«Nel giudizio contro il costruttore di un immobile per il risarcimento dei danni conseguenti ad un grave difetto di costruzione, ai sensi dell'art. 1669 c.c., l'eccezione del costruttore che, senza contestare il difetto denunciato, si limita a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 442 del 20 gennaio 1987
«...che cosa mantiene la posizione di locatore e la legittimazione per tutte le azioni derivanti dal rapporto stesso, comprese quella diretta al rilascio del bene alla scadenza e quella per il risarcimento dei danni per ritardata consegna.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6814 del 13 luglio 1998
«Il recesso del committente del contratto di appalto senza richiesta di risarcimento del danno, e rimborsando l'appaltatore delle spese affrontate, compensandolo per i lavori eseguiti e risarcendolo per i danni subiti, può esser esercitato in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26609 del 6 novembre 2008
«In materia di appalto, ove il committente agisca nei confronti dell'appaltatore, ai sensi dell'art. 1669 c.c., per il risarcimento dei danni conseguenti a gravi difetti di costruzione di un immobile, non può operare tra le parti la clausola di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1180 del 25 marzo 1977
«Colui che agisce in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni subiti durante un trasporto cui il vettore non era tenuto per contratto, non esaurisce l'onere probatorio a suo carico dando la prova del fatto del trasporto, ma deve dimostrare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24400 del 1 dicembre 2010
«In tema di contratto di trasporto ed anche nell'ipotesi di vendita con spedizione, la legittimazione a domandare il risarcimento del danno per inesatto adempimento nei confronti del vettore spetta, alternativamente, al destinatario od al mittente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8830 del 11 agosto 1995
«Nel trasporto marittimo di cose a carico totale o parziale, il giratario della polizza di carico può agire per il risarcimento dei danni da mancata consegna della merce convenendo in giudizio l'armatore-vettore risultante dalla polizza e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13281 del 10 dicembre 1991
«Con riguardo ad ammanchi di merci, verificatisi in trasporto nell'ambito del quale il vettore si sia avvalso per un tratto del viaggio di un subvettore, e qualora il giudice di primo grado li abbia condannati in solido al risarcimento dei danni in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10533 del 8 ottobre 1991
«Il vettore che si serve di altro vettore per l'esecuzione del trasporto ha azione diretta, e non di regresso, nei confronti del subvettore, per il risarcimento dei danni conseguenti alla perdita o avaria della merce fino a quando il destinatario...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16382 del 14 luglio 2009
«Il mediatore, nel caso in cui agisca come mandatario, assume su di sé i relativi obblighi e, qualora si comporti illecitamente arrecando danni a terzi, è tenuto, a favore di questi ultimi, al risarcimento dei danni (Mass. redaz. ). »
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6063 del 18 giugno 1998
«Il mandato ad acquistare beni immobili richiede la forma scritta ad substantiam, sicché è inammissibile l'actio mandati per il risarcimento dei danni, giacché la nullità del negozio derivante dalla mancanza di uno dei requisiti di cui all'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13375 del 8 giugno 2007
«In tema di mandato senza rappresentanza, la disposizione dell'articolo 1705, secondo comma, c.c. (secondo cui «il mandante, sostituendosi al mandatario, può esercitare i diritti di credito derivanti dall'esecuzione del mandato») non può trovare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11118 del 5 novembre 1998
«...contro il terzo le azioni di contratto e, in particolare, quelle di risoluzione per inadempimento e di risarcimento dei danni, perché altrimenti la disposizione generale di cui allo stesso art. 1705 c.c. resterebbe svuotata di contenuto.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1534 del 11 febbraio 1995
«La revoca senza giusta causa di un mandato irrevocabile comporta,. ai sensi dell'art. 1723 c.c., l'obbligazione del mandante del risarcimento dei danni, alla cui liquidazione deve procedersi in base ai criteri generali stabiliti dagli artt. 1223 e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9996 del 24 maggio 2004
«...solo ad un apprezzamento tecnico, mentre nel secondo attiene all'intera controversia; in entrambi i casi, il perito o l'arbitro mandatario che rinunzia all'incarico senza giusta causa è tenuto, ai sensi dell'art. 1727 c.c., a risarcire i danni.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1434 del 5 febbraio 1993
«In tema di rapporto di agenzia, la responsabilità del preponente per i danni derivanti dal mancato versamento dei contributi Enasarco, soggiace alla disciplina degli artt. 1218 e segg. c.c., non trovando al riguardo applicazione l'art. 2116 c.c.,...»