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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7737 del 30 marzo 2010
«Conseguentemente, in virtù del generale obbligo di esecuzione del contratto secondo buona fede, nel caso di smarrimento del titolo, grava sulla banca mandataria l'onere di provare di aver eseguito l'incarico con la dovuta diligenza, dando conto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6306 del 4 giugno 1991
«Il mandatario per ripetere dal mandante la somma di danaro dovuta ad un terzo a titolo di penale per l'inadempimento, per fatto e colpa del mandante, dell'obbligazione contratta, a proprio nome, al fine di dare esecuzione al mandato, deve provare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12668 del 15 dicembre 1997
«...il risultato economico utile conseguito, cosa che la provvigione è dovuta anche in caso di esecuzione non «ortodossa» o di esecuzione parziale, sia pure, in quest'ultimo caso, solo in proporzione alla parte dell'affare che sia andata a buon fine.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1434 del 5 febbraio 1993
«...non è dovuta in ogni caso in cui l'affare non abbia avuto regolare esecuzione, salva l'ipotesi che, a seguito dell'inadempimento del cliente, il preponente abbia conseguito il risarcimento sia del danno emergente che del lucro cessante.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9317 del 26 giugno 2002
«Poiché l'indennità di cessazione del rapporto di agenzia compensa l'agente per l'incremento patrimoniale che la sua attività reca al preponente sviluppando l'avviamento dell'impresa, tale condizione deve ritenersi sussistente, ed è quindi dovuta...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12223 del 29 dicembre 1990
«In caso di risoluzione del rapporto di agenzia, mentre non spetta all'agente l'indennità sostitutiva di clientela ove il rapporto sia cessato per volontà ed iniziativa dell'agente, invece compete in ogni caso all'agente, a norma dell'art. 1751...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11189 del 29 luglio 2002
«La disciplina legale dell'indennità dovuta all'agente, in caso di. cessazione del rapporto, a norma dell'art. 1751 c.c. (nel testo introdotto dal D.L.vo n. 303 del 1991 e dal D.L.vo n. 65 del 1999, per dare attuazione alle direttive comunitarie in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11911 del 7 agosto 2002
«In tema di determinazione della provvigione dovuta al mediatore, tenuto conto del carattere sussidiario dei criteri previsti in ordine successivo dall'art. 1755 c.c., soltanto qualora le parti non abbiano stabilito la misura di detta provvigione,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12120 del 21 dicembre 1990
«In tema di responsabilità dell'albergatore ex recepto per mancata restituzione di cose consegnategli dal cliente il rinvio fatto dall'art. 1768 c.c., al principio della diligenza del buon padre di famiglia comporta la ricezione dei canoni generali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15066 del 22 novembre 2000
«Tale principio trova applicazione non solo nella ipotesi — specificamente prevista dall'art. 278 c.p.c. — in cui, risultando accertata la sussistenza di un diritto, ma essendo controversa la quantità della prestazione dovuta, il giudice, su...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4163 del 15 maggio 1990
«...invocarsi le regole poste dall'art. 653, secondo comma, c.p.c., riguardanti la diversa ipotesi in cui l'opposizione sia parzialmente accolta per eccedenza quantitativa della domanda originaria rispetto alla prestazione effettivamente dovuta).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8658 del 7 agosto 1995
«...del sinistro dopo oltre un anno dal fatto, non incombe sul danneggiato l'ulteriore prova di non aver avuto precedentemente conoscenza dell'esistenza della polizza, né che la mancata conoscenza fosse dovuta a fatto e colpa dello stipulante.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15372 del 6 luglio 2006
«L'art. 1910 c.c., — che regola l'ipotesi in cui, per il medesimo rischio, siano stipulate separatamente più assicurazioni presso diversi assicuratori, stabilendo che l'assicurato può chiedere a ciascun assicuratore l'indennità dovuta secondo il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8826 del 23 agosto 1999
«In tema di assicurazione presso diversi assicuratori, la norma del secondo inciso del terzo comma dell'art. 1910 c.c., la quale stabilisce che l'assicurato può chiedere a ciascuno di essi l'indennità dovuta secondo il rispettivo contratto, purché...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3544 del 23 febbraio 2004
«...agire per ottenere il risarcimento totale, senza che il responsabile possa opporgli l'avvenuta riscossione e senza che il giudice possa detrarre dalla somma dovutagli a titolo di risarcimento del danno quanto già percepito da altro assicuratore.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4642 del 27 aprile 1995
«Il diritto di surroga dell'ente assicuratore trova limite nell'ammontare della somma che il responsabile deve all'assicurato per danni, sicché detto ente non può chiedere al responsabile del danno le somme erogate al danneggiato, per contratto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 492 del 18 gennaio 2000
«...della quota riferibile al concorso di colpa, il quale opera invece, come limite della rivalsa, nel senso che questa non può mai superare la somma complessivamente dovuta dall'autore del danno per effetto del concorso di colpa del danneggiato.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11597 del 22 giugno 2004
«La responsabilità dell'assicuratore della responsabilità civile per violazione del principio di buona fede ( mala gestio ) è configurabile quando l'assicuratore si limiti a non negare l'operatività della garanzia e ad adeguare la propria condotta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24809 del 24 novembre 2005
«...può pretendere dal danneggiato la restituzione della somma pagata, se risulti successivamente che essa non è dovuta, come nel caso in cui la somma sia pagata sulla base di sentenza che venga riformata con rigetto della domanda risarcitoria.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9388 del 10 novembre 1994
«Nel caso in cui uno dei beneficiari riscuota per intero il capitale assicurato, il debito nei confronti degli altri beneficiari non diviene di valore, mutando solo il soggetto obbligato alla prestazione, non già l'oggetto di essa, costituito pur...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18234 del 28 novembre 2003
«...conseguenza che, salva, ai sensi dell'art. 1941, comma secondo, c.c., una pattuizione più favorevole al fideiussore, la prestazione da questi dovuta va fatta corrispondere, anche per quanto riguarda gli interessi, a quella del debitore principale.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3257 del 14 febbraio 2007
«...ed è caratterizzata dall'assunzione dell'impegno, da parte di una banca o di una compagnia di assicurazioni, di pagare un determinato importo al beneficiario, onde garantirlo in caso di inadempimento della prestazione a lui dovuta dal terzo.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11261 del 27 maggio 2005
«...è contraddistinta dall'assunzione dell'impegno, da parte di una banca o di una compagnia di assicurazione, di pagare un determinato importo al beneficiario, onde garantirlo nel caso di inadempimento della prestazione a lui dovuta dal contraente.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3947 del 18 febbraio 2010
«Garantievertrag), espressione dell'autonomia negoziale ex art. 1322 c.c., ha la funzione di tenere indenne il creditore dalle conseguenze del mancato adempimento della prestazione gravante sul debitore principale, che può riguardare anche un fare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 27333 del 12 dicembre 2005
«...direttamente ad adempiere, il garante si obbliga piuttosto a tenere indenne il beneficiario dal nocumento per la mancata prestazione del debitore, spesso con una prestazione solo equivalente e non necessariamente corrispondente a quella dovuta.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5166 del 9 marzo 2005
«Peraltro, da ciò non discende la conseguenza automatica che i finanziamenti effettuati dalla banca al debitore debbano essere ritenuti contrari, in ogni caso, ai principi suindicati, essendo pur sempre necessario dimostrare, ad opera del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4241 del 12 dicembre 1974
«Non rappresentano, pertanto, istanze nel senso anzidetto la denunzia penale e la querela per i reati di assegno a vuoto e di truffa, proposte dal creditore nei confronti del debitore principale, resosi inadempiente all'obbligo di pagare l'importo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24377 del 16 novembre 2006
«Nell'ipotesi in cui un rapporto venga fatto oggetto di una transazione e questa non abbia carattere novativo, la mancata estinzione del rapporto originario discendente da quel carattere della transazione significa non già che la posizione delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6677 del 23 marzo 2011
«...in ordine ad una caduta da una scala dovuta alla scivolosità del terreno, l'assenza di strisce antiscivolo, emersa in sede di deposizione testimoniale, quale elemento ricollegabile all'allegazione principale relativa al nesso causale).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2784 del 30 dicembre 1970
«La dichiarazione di invalidità di un contratto che abbia avuto esecuzione, legittima l'azione di ripetizione d'indebito quando si chieda la restituzione della prestazione obiettivamente non dovuta, e non già quando si chieda il corrispettivo del...»