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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 515 del 15 gennaio 2004
«Ai fini dell'annullamento di un negozio per incapacità naturale non è necessaria una malattia che annulli in modo assoluto le facoltà psichiche del soggetto, essendo sufficiente un turbamento psichico risalente al momento della conclusione del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10505 del 25 ottobre 1997
«Il convincimento del giudice di merito circa l'esistenza dell'incapacità di intendere e di volere del soggetto nel momento in cui ha posto in essere l'atto del quale è chiesto l'annullamento a norma dell'art. 428 c.c. costituisce un apprezzamento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6756 del 15 giugno 1995
«Ai fini della sussistenza dell'incapacità di intendere e di volere, costituente causa di annullamento del negozio (nella specie, dimissioni) non occorre la totale privazione delle facoltà intellettive e volitive, essendo sufficiente la menomazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4677 del 26 febbraio 2009
«Ai fini dell'annullamento del contratto per incapacità di intendere e di volere, ai sensi dell'art. 428, secondo comma, cod. civ., non è richiesta, a differenza dell'ipotesi del primo comma, la sussistenza di un grave pregiudizio, che, invece,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2210 del 5 febbraio 2004
«Qualora sia proposta domanda di annullamento di un contratto per incapacità naturale, l'indagine relativa alla sussistenza dello stato di incapacità del soggetto che abbia stipulato il contratto ed alla malafede di colui che contrae con l'incapace...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1099 del 14 febbraio 1990
«Poiché il diritto agli alimenti è legato alla prova non solo dello stato di bisogno, ma anche dell'impossibilità da parte dell'alimentando di provvedere in tutto o in parte al proprio sostentamento mediante l'esplicazione di attività lavorativa,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3000 del 11 ottobre 1972
«Il provvedimento col quale il Presidente del tribunale disponga, anche fuori della pendenza del giudizio alimentare di merito, la concessione di un assegno alimentare provvisorio, non ha natura decisoria e definitiva e, come tale, non è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9687 del 3 maggio 2011
«L'atto di morte formato all'estero e riguardante un cittadino italiano deve essere trasmesso per via diplomatica o consolare per la trascrizione nei registri dello stato civile, atteso che solo attraverso detta formalità esso acquista la medesima...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6671 del 22 dicembre 1984
«Al fine della configurabilità del vincolo pertinenziale (art. 817 c.c.) sotto il profilo della durevole destinazione di una cosa al servizio di un'altra, è necessario che l'utilità sia oggettivamente arrecata dalla cosa accessoria a quella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19157 del 29 settembre 2005
«La destinazione durevole di una cosa al servizio di un'altra dà luogo ad un rapporto pertinenziale ai sensi dell'art. 817 c.c. solo se effettuata dal proprietario o dal titolare di un diritto reale di godimento su entrambe le cose, che intenda con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9563 del 9 maggio 2005
«Per la costituzione del vincolo pertinenziale sono necessari un elemento oggettivo, consistente nella materiale destinazione del bene accessorio in una relazione di complementarità con quello principale, e un elemento soggettivo, consistente nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 132 del 18 gennaio 1985
«Poiché al fine della configurazione del rapporto pertinenziale sono necessari un elemento oggettivo, inteso nel senso che la cosa accessoria deve essere posta in una relazione di complementarietà funzionale con la cosa principale, e un elemento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26946 del 15 dicembre 2006
«In tema di pertinenze, gli atti e i rapporti giuridici aventi ad oggetto la cosa principale non estendono i propri effetti alla pertinenza ove tanto sia espressamente enunciato nell'atto avente ad oggetto la cosa principale, ovvero risulti da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2041 del 2 marzo 1994
«In presenza di elementi oggettivi — come l'ubicazione delle due unità immobiliari nel medesimo edificio e la loro costante destinazione a soddisfazione delle esigenze di un unico nucleo famigliare — che, secondo l'apprezzamento del giudice del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4931 del 27 aprile 1993
«In tema di condominio di edifici le vicende traslative riguardanti i piani o le porzioni di piano di proprietà individuale estendono i loro effetti, secondo il principio accessorium sequitur principale, alle parti comuni necessarie per la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3363 del 6 giugno 1985
«Il principio dettato dal primo comma dell'art. 818 c.c. — secondo cui gli atti ed i rapporti giuridici che hanno per oggetto la cosa principale comprendono, se non è diversamente disposto, anche le pertinenze — trova applicazione anche quando gli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9234 del 12 luglio 2000
«In tema di pertinenze, è ben possibile limitare contrattualmente la destinazione e l'uso di un bene, assegnato in modo durevole a servizio o ornamento di un'altra cosa, purché rimanga salva la funzione e la natura pertinenziale del bene. (Nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4656 del 26 maggio 1997
«In tema di rapporto pertinenziale, gli atti e i rapporti giuridici aventi ad oggetto la cosa principale non estendono i propri effetti alla pertinenza ove tanto sia espressamente enunciato nell'atto avente ad oggetto la cosa principale ovvero...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22496 del 26 ottobre 2007
«In tema di spazi per parcheggi negli edifici, ai sensi dell'articolo 41 sexies della legge 17 agosto 1942 n. 1150, introdotto dall'articolo 18 della legge 6 agosto 1967 n. 765, della mancata destinazione a parcheggio dell'area indicata nella...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14461 del 30 giugno 2011
«Nell'ipotesi di "emptio spei speratae", a norma dell'art. 1472, secondo comma, c.c., la vendita è soggetta alla "condicio iuris" della venuta ad esistenza della cosa alienata, la cui mancata realizzazione comporta non già la risoluzione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2352 del 12 aprile 1984
«Al fine di individuazione e delimitazione di un bene demaniale, i rilievi e le misurazioni scritte che un tecnico della pubblica amministrazione abbia effettuato al diverso scopo di predisporre un progetto di lavori riguardanti il bene medesimo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4056 del 8 settembre 1978
«Nella controversia circa il regime reale di un bene immobile, le risultanze catastali non hanno valore probatorio decisivo, bensì soltanto valore indiziario. (Nella specie, la Corte ha confermato la sentenza del merito, con cui si era ritenuto...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 4769 del 9 marzo 2004
«Il lido del mare - da intendersi come quella porzione di riva che è a contatto diretto, nel suo limite esterno, con le acque del mare e che resta normalmente coperta dalle ordinarie mareggiate, sicché ne riesce impossibile ogni altro uso oltre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 23705 del 9 novembre 2009
«L'appartenenza di una strada ad un ente pubblico territoriale può essere desunta da una serie di elementi presuntivi aventi i requisiti di gravità, precisione e concordanza prescritti dall'art. 2729 c.c., non potendo reputarsi, a tal fine,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4975 del 2 marzo 2007
«Affinché un'area privata venga a far parte del demanio, non è sufficiente che essa sia destinata all'uso pubblico, ma è invece necessario che sia intervenuto un atto o un fatto che ne abbia trasferito il dominio alla P.A., e che essa sia destinata...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5522 del 17 giugno 1996
«La presunzione di demanialità stabilita dall'art. 22 della L. n. 2248 del 1865, all. F — la quale non si riferisce ad ogni area comunicante con la strada pubblica, ma solo a quelle aree che, per l'immediata accessibilità, appaiono integranti della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5842 del 24 marzo 2004
«La concessione amministrativa su beni demaniali o su beni indisponibili, al di fuori dei casi in cui la legge, esplicitamente o attraverso la specifica regolamentazione adottata, abbia predeterminato la natura del diritto conferito al...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 354 del 10 gennaio 2011
«Un'area privata può ritenersi assoggettata a servitù pubblica di passaggio, allorché sussista non solo l'uso generalizzato del passaggio da parte di una collettività indeterminata di individui, considerati "uti cives" in quanto portatori di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5452 del 9 dicembre 1989
«Per la costituzione di una servitù di pubblico passaggio su un fondo privato — il cui accertamento è compito esclusivo del giudice di merito — è necessaria la prova specifica di un effettivo e pacifico uso della strada da parte della generalità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26402 del 16 dicembre 2009
«L'appartenenza di un bene al patrimonio indisponibile di un ente territoriale discende non solo dalla esistenza di un atto amministrativo che lo destini ad uso pubblico, ma anche dalla concreta utilizzazione dello stesso a tale fine, la cui...»