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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42109 del 11 ottobre 2013
«In caso di sospensione condizionale subordinata all'adempimento di un obbligo, ove in sentenza non sia stato indicato il termine entro il quale l'imputato deve provvedere a tale adempimento, esso coincide con quello previsto dall'art. 163 c.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 47512 del 21 dicembre 2011
«La reiterazione del beneficio della sospensione condizionale della pena è possibile se, nel periodo compreso tra la precedente condanna sospesa e quella per la quale esso viene invocato, sia stata pronunciata condanna (cosiddetta intermedia) a...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1718 del 28 febbraio 1984
«Il beneficio della sospensione ex art. 163 c.p., che costituisce un'eccezione al principio dell'inderogabilità della sanzione, ha trovato, per ragioni di politica criminale, sempre maggiori spazi nei nuovi orientamenti normativi ed in particolare...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23613 del 20 maggio 2004
«In materia di successione di leggi penali, l'art. 2 comma terzo c.p. prende in considerazione tutti i mutamenti legislativi intervenuti, stabilendo che deve applicarsi la legge le cui disposizioni sono più favorevoli al reo; pertanto una volta che...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20156 del 29 aprile 2004
«Per i reati attribuiti alla cognizione del giudice di pace, commessi prima della data di entrata in vigore del D.L.vo 28 agosto 2000, n. 274 e giudicati dal giudice togato, devono applicarsi, in base alla disciplina transitoria prevista dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40915 del 28 ottobre 2003
«L'individuazione, tra una pluralità di disposizioni succedutesi nel tempo, di quella più favorevole al reo, va eseguita non in astratto, sulla base della loro mera comparazione, bensì in concreto, mediante il confronto dei risultati che...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7394 del 27 giugno 1994
«Il principio della retroattività della norma più favorevole posto dall'art. 2, terzo comma, c.p., che assicura al cittadino il trattamento penale più mite tra quello previsto dalla legge penale vigente al momento del fatto e quello previsto dalle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 469 del 19 gennaio 1994
«Le immunità dalla giurisdizione previste dalle Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e consolari, ratificate e rese esecutive in Italia con L. 9 agosto 1967, n. 804, non sono limitate ai soli rappresentanti diplomatici veri e propri....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11640 del 11 novembre 1998
«Il delitto di frode in commercio concorre con la contravvenzione alle norme sulla produzione di pasta alimentare di grano duro, poiché la norma del codice penale è posta a tutela della buona fede degli acquirenti mentre le disposizioni della L. 4...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7626 del 14 giugno 1999
«In materia edilizia la responsabilità di soggetti diversi da quelli indicati come responsabili è sempre ipotizzabile in applicazione degli ordinari criteri del concorso di persona. Ne deriva che l'esecutore dei lavori risponde della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1068 del 16 dicembre 1991
«È configurabile il concorso colposo nella contravvenzione colposa. Ne deriva che, nell'ipotesi in cui colui, che è tenuto alla dichiarazione dei redditi, abbia dato incarico del relativo adempimento al consulente fiscale, sussiste la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28405 del 24 giugno 2004
«L'oblazione di cui all'art. 162 bis c.p. (al pari di tutte le cause estintive del reato) non è applicabile ai reati permanenti finché la permanenza non sia cessata. (Fattispecie relativa alla derubricazione, con sentenza, del delitto ex art. 633...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 28079 del 2 luglio 2015
«In tema di possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli, il profilo oggettivo caratterizzante il reato è costituito dall'attualità del possesso degli strumenti atti allo scasso, che non presuppone, però, un rapporto di contiguità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43479 del 10 ottobre 2013
«Non integra la contravvenzione di pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale la pubblicazione di una brevissima frase, riportata tra virgolette, dell'interrogatorio dell'indagato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11176 del 17 marzo 2015
«La contravvenzione prevista dall'art. 679 cod.pen. si distingue da quella di cui all'art. 678 cod.pen., perché, mentre quest'ultima è diretta a salvaguardare la pubblica incolumità in relazione ai pericoli che possono derivare dalla fabbricazione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 739 del 21 gennaio 1998
«Ai fini della sussistenza della contravvenzione di cui all'art. 674 c.p. — getto pericoloso di cose (nel caso di specie, emissioni di vapori) — non si richiede un effettivo nocumento alle persone, in dipendenza della condotta contestata, essendo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9458 del 16 settembre 1986
«La contravvenzione, di cui all'art. 674 c.p., ha ad oggetto la polizia di sicurezza, in quanto concerne l'interesse di prevenire pericoli più o meno gravi alle persone, dipendenti del getto o versamento di cose atte ad offendere, imbrattare o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22032 del 10 giugno 2010
«La contravvenzione di getto pericoloso di cose non è configurabile quando l'offesa, l'imbrattamento o la molestia abbiano ad oggetto esclusivamente cose e non persone. (Nella specie, lo sversamento di liquami, provocato dal cattivo funzionamento...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38936 del 24 ottobre 2005
«La contravvenzione di cui all'art. 674 c.p. è integrabile indipendentemente dal superamento dei valori limite di emissione eventualmente stabiliti dalla legge, in quanto anche un'attività produttiva di carattere industriale autorizzata può...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 138 del 10 gennaio 1995
«La contravvenzione di cui all'art. 674 c.p. può essere integrata anche da esalazioni maleodoranti provocate da un impianto di depurazione, costituenti emissioni di gas, quando sono idonee a cagionare molestia alle persone o gli effetti dalla norma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8386 del 24 luglio 1992
«Con riferimento alla contravvenzione di getto pericoloso di cose, previsto dall'art. 674 c.p., il «versamento» concerne materie liquide e può avvenire per mano dell'agente o in qualsiasi altro modo da lui posto in essere o lasciato dolosamente o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6216 del 27 maggio 1994
«L'autorizzazione amministrativa per l'esercizio di un'industria classificata insalubre è concessa a condizione che l'esercizio non superi i limiti della più stretta tollerabilità e che siano adottate tutte le misure, secondo la specificità delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5348 del 26 maggio 1993
«L'esistenza di una autorizzazione amministrativa all'esercizio di una determinata attività, come pure l'avvenuta messa in opera dei dispositivi anti inquinamento previsti dalla legge, non escludono, di per sé, la configurabilità della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1272 del 10 febbraio 1993
«La sussistenza di una regolare autorizzazione amministrativa all'esercizio di una attività non esclude affatto per sé stessa la configurabilità della contravvenzione di cui all'art. 674 c.p. ove da tale esercizio derivi la emissione di gas,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7614 del 2 luglio 1992
«Ai fini della configurabilità della seconda ipotesi della contravvenzione prevista dall'art. 674 c.p.p., anche la regolare autorizzazione amministrativa dell'attività non è da sola sufficiente per escludere il reato quando dall'esercizio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1360 del 10 febbraio 1995
«La contravvenzione di cui all'art. 674 c.p. — getto pericoloso di cose — è reato che, nell'ipotesi di emissione molesta di fumo, vapori e gas in conseguenza di attività continuativa di smaltimento di rifiuti solidi urbani mediante combustione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3162 del 25 febbraio 1989
«La contravvenzione di cui all'art. 674 c.p., nelle ipotesi di emissione moleste di gas, di vapori o di fumo, è un reato non necessariamente ma solo eventualmente permanente, in dipendenza cioè della durata, istantanea o continuativa, della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 964 del 30 gennaio 1987
«Colui che getti in un fiume materiale atto ad uccidere pesci risponde della contravvenzione di cui all'art. 6 R.D. 8 ottobre 1931, n. 1604 a nulla rilevando che tale condotta non fosse posta in essere per esercitare la pesca, essendo la normativa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19924 del 14 maggio 2014
«In tema di molestia o disturbo alle persone, la contravvenzione di cui all'art. 660 cod. pen. che mira a prevenire il turbamento della pubblica tranquillità attuato mediante l'offesa alla quiete privata, integra fattispecie distinta, autonoma e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4785 del 28 ottobre 1995
«Atteso il disposto di cui all'art. 445, comma 2, c.p.p., secondo cui, in caso di applicazione della pena su richiesta, il reato ed ogni relativo effetto penale sono estinti se l'imputato, nei termini indicati, non commette un delitto o una...»