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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5349 del 11 aprile 1990
«La norma di cui al primo comma dell'art. 59 c.p. si applica alle circostanze aggravanti o attenuanti del reato, siano esse previste dal codice penale o da leggi speciali. Infatti, in quanto disciplina la loro valutazione a carico o a favore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5917 del 23 aprile 1990
«...indicata dalla difesa con istanza né generica, né manifestamente infondata. (Fattispecie di omessa motivazione su istanza di concessione delle circostanze attenuanti generiche basata su espressi elementi di natura soggettiva ed oggettiva).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6943 del 15 maggio 1990
«Il giudice di merito non è tenuto a riconoscere le circostanze attenuanti generiche, né è obbligato a motivarne il diniego, qualora in sede di conclusioni non sia stata formulata specifica istanza, non equivalendo la generica richiesta di condanna...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9995 del 10 luglio 1990
«Qualora il giudizio conclusivo di comparazione fra le circostanze aggravanti e quelle attenuanti sia di prevalenza, il giudice non è tenuto ad applicare nel massimo l'aumento stabilito per le prime o la riduzione della pena consentita per le...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1133 del 30 gennaio 1991
«In tema di applicazione e comparazione delle circostanze attenuanti, l'art. 597, quinto comma, nuovo c.p.p. conferisce al giudice di appello la relativa facoltà, l'esercizio della quale non comporta, di regola, una specifica motivazione, a meno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11991 del 25 novembre 1991
«...della personalità dell'imputato (da soli o insieme ad altri elementi), ben possono giustificare il diniego delle attenuanti generiche, ove siano — nel quadro di un giudizio globale ex art. 133 c.p. — valutati elementi preminenti e decisivi.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5161 del 9 maggio 1991
«Le attenuanti generiche, negate dal primo giudice, non impongono al giudice d'appello, che le concede, di diminuire la pena precedentemente inflitta quando, nel procedere al giudizio di comparazione imposto dal concorso di circostanze di segno...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6529 del 11 giugno 1991
«Le attenuanti generiche non costituiscono oggetto di «concessione» per meglio adeguare la pena. La determinazione della pena va operata esclusivamente in riferimento ai parametri indicati dalla legge (gravità del reato, capacità di delinquere del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11642 del 4 dicembre 1992
«...che può applicare d'ufficio la sospensione condizionale della pena, la non menzione della condanna ed una o più circostanze attenuanti, non si traduce in violazione di legge, né in vizio di motivazione, ove non sia sollecitato dalla parte.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2667 del 13 marzo 1992
«È illegittimo il diniego delle circostanze attenuanti generiche, fondato esclusivamente sul comportamento processuale dell'imputato rimasto contumace, poiché fa parte del diritto di difesa non presenziare al processo.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 341 del 17 gennaio 1992
«In tema di circostanze attenuanti, il danno o il pericolo di danno che deriva al consumatore di sostanza stupefacente dalla azione criminale dello spacciatore non può mai ritenersi di speciale tenuità, sia perché inerente alla salute di una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5808 del 15 maggio 1992
«Il legislatore ha dato al giudice il potere discrezionale di valorizzare circostanze non specificamente prevedute come attenuanti ovvero elementi compresi tra quelli indicati nell'art. 133 c.p., quando si presentino con connotazioni, positivamente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6200 del 22 maggio 1992
«La concessione od il diniego delle attenuanti generiche rientra nel potere del giudice di merito. Questi quindi non è tenuto ad una analitica valutazione di tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli, dedotti dalle parti o ricavabili dagli atti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7818 del 8 luglio 1992
«Nel reato continuato la diminuzione per le circostanze attenuanti generiche deve essere applicata alla più grave delle violazioni al fine di stabilire la pena base, mentre delle circostanze attenuanti inerenti alle violazioni meno gravi si deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7872 del 9 luglio 1992
«I precedenti penali dell'imputato, in quanto indice di pericolosità sociale, legittimano di per sé il diniego delle attenuanti generiche che è, invece, illegittimo se fondato sul semplice riferimento al pessimo comportamento processuale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8169 del 22 luglio 1992
«Qualora due o più reati debbano unificarsi con il vincolo della continuazione, il giudice è tenuto ad esaminare se e quali circostanze (aggravanti o attenuanti) ricorrano in relazione ad ogni singolo reato, non solo per stabilire quale sia in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9398 del 4 settembre 1992
«Ai fini del giudizio di comparazione delle circostanze attenuanti ed aggravanti, il giudice di merito non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi prospettati dalle parti, essendo sufficiente, invece, che egli dia rilievo a quelli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11401 del 14 dicembre 1993
«...c.p. (Nella specie, è stata annullata con rinvio l'impugnata sentenza che, ex art. 444 c.p.p., aveva applicato la pena sulla base di un calcolo che aveva operato l'aumento per la continuazione prima della diminuzione per le attenuanti generiche).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1153 del 11 maggio 1993
«In tema di reato continuato, per l'individuazione della violazione più grave, il giudice deve tener conto anche di tutte le circostanze, aggravanti e attenuanti, ravvisabili nel caso concreto, e operare gli aumenti o le diminuzioni di pena che,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3529 del 2 novembre 1993
«L'applicazione di attenuanti generiche non costituisce un diritto conseguente all'assenza di elementi negativi connotanti la personalità del soggetto, ma richiede elementi di segno positivo, dalla cui assenza legittimamente deriva il diniego di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 367 del 20 maggio 1993
«Il potere riconosciuto al giudice di appello dall'art. 597, quinto comma, c.p.p. di applicare anche di ufficio con la sentenza i benefici degli artt. 163 e 175 c.p. ed una o più circostanze attenuanti, si pone come eccezionale e discrezionale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 395 del 18 gennaio 1993
«L'art. 4 lett. d) del D.P.R. 12 aprile 1990, n. 75, laddove per la determinazione della pena per il furto ai fini dell'amnistia deroga alla prevalenza delle attenuanti di cui ai nn. 2 e 4 dell'art. 62 c.p. rispetto alle circostanze aggravanti di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7010 del 14 luglio 1993
«Il quinto comma dell'art. 597 c.p.p. (cognizione del giudice di appello) prevede interventi ope iudicis in ordine a benefici, a concessione di attenuanti nonché a giudizi di comparazione di circostanze: anche in assenza di richiesta di attenuante...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2282 del 24 febbraio 1994
«In tema di circostanze attenuanti, nell'ipotesi di reato continuato la circostanza attenuante di cui all'art. 62 n. 6 cit., è applicabile solo quando il risarcimento integrale sia intervenuto in relazione a tutti i fatti avvinti dal vincolo della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12613 del 28 dicembre 1995
«Il diniego delle attenuanti generiche non è logicamente incompatibile con il riconoscimento dell'attenuante della collaborazione di cui all'art. 73, comma 7, D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, in quanto sono diversi i presupposti logico-giuridici...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4682 del 11 gennaio 1995
«L'indulto introdotto col D.P.R. 18 dicembre 1981, n. 744, al pari di quello di cui al D.P.R. 16 dicembre 1986, n. 865 e di quello previsto dal D.P.R. 22 dicembre 1990, n. 394, non può, ai sensi delle relative disposizioni (artt. 8 e 3 lett. a, n....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5531 del 5 dicembre 1995
«La mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche da parte del giudice di merito ben può essere giustificata solo con il riferimento ai precedenti penali dell'imputato qualora essi siano stati valutati quali indici della capacità a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6679 del 7 giugno 1995
«Per l'applicabilità delle circostanze attenuanti della riparazione del danno di cui all'art. 62 n. 6 c.p., è necessario che la riparazione stessa sia effettiva, integrale e volontaria; le dichiarazioni liberatorie rese dal creditore non assumono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7962 del 18 luglio 1995
«...sequestro di persona, quale elemento costitutivo, e dal delitto di estorsione in funzione di circostanza aggravante, nei cui confronti è quindi consentito il giudizio di bilanciamento con eventuali circostanze attenuanti a norma dell'art. 69 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44 del 4 gennaio 1996
«Quando la concessione delle attenuanti generiche non rappresenti la risultante di una pronuncia formulata all'esito di un giudizio di cognizione, ma si ponga quale semplice elemento dell'accordo delle parti, non può valere la regola secondo cui i...»