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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3291 del 19 maggio 1986
«Con riguardo al momento di perfezionamento della notificazione è irrilevante il fatto del destinatario che abbia dato causa al ricorso all'una o all'altra modalità di notifica (irreperibilità, mutamento o abbandono del precedente domicilio etc.)....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6345 del 13 marzo 2013
«In tema di notificazioni ad una persona giuridica ed alla stregua dell'art. 145, primo comma, cod. proc. civ., nel testo dettato dall'art. 2 della legge 28 dicembre 2005, n. 263, applicabile "ratione temporis", la notifica alla persona fisica che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 27112 del 23 dicembre 2009
«Il principio di cui all'art. 145, secondo comma, c.p.c. - nel testo antecedente alla modifica operata con l'art. 2 della L. n. 263 del 2005, inapplicabile "ratione temporis" -, secondo il quale le notifiche alle società non aventi personalità...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3107 del 12 aprile 1990
«La notificazione alle società prive di personalità giuridica può eseguirsi nelle forme previste per quella alle persone fisiche, a norma del terzo comma dell'art. 145 c.p.c., solo quando non siano utilizzabili le modalità di cui al secondo comma...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12004 del 3 dicembre 1993
«Ai fini dell'ammissibilità della notifica di un atto ad una persona giuridica o ad un ente privo di personalità giuridica ai sensi dell'art. 140 c.p.c. occorre distinguere a seconda che nell'atto sia o meno indicata la persona fisica che...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2635 del 20 marzo 1999
«Deve considerarsi giuridicamente inesistente, con conseguente impossibilità di sanatoria, la notificazione a mezzo del servizio postale che, dalla relata, risulti essere stata eseguita da un soggetto “non identificabile” certamente estraneo...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13338 del 1 giugno 2010
«Il principio secondo il quale la notifica a mezzo del servizio postale si perfeziona con la consegna dell'atto all'ufficiale giudiziario, pone a carico del notificante, a fronte della puntuale contestazione ad opera della controparte della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7607 del 30 marzo 2010
«A seguito della sentenza n. 477 del 2002 della Corte costituzionale - secondo cui la notifica di un atto processuale si intende perfezionata, per il notificante, al momento della consegna del medesimo all'ufficiale giudiziario - la tempestività...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17748 del 30 luglio 2009
«In tema di notificazione a mezzo del servizio postale, il principio, derivante dalla sentenza n. 477 del 2002 della Corte costituzionale, secondo cui la notificazione a mezzo posta deve ritenersi perfezionata per il notificante con la consegna...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10837 del 11 maggio 2007
«La distinzione dei momenti di perfezionamento della notifica per il notificante e il destinatario dell'atto, risultante dalla giurisprudenza della Corte costituzionale, trova applicazione solo quando dall'intempestivo esito del procedimento...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 19508 del 29 settembre 2004
«In tema di notificazioni a mezzo del servizio postale, poiché a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 477 del 2002, il perfezionamento si ha per verificato al momento della consegna dell'atto all'ufficiale giudiziario, in presenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11072 del 15 luglio 2003
«La notifica a mezzo del servizio postale non si esaurisce con la spedizione dell'atto, ma si perfeziona con la consegna del relativo plico al destinatario e l'avviso di ricevimento prescritto dall'art. 149 c.p.c. è il solo documento idoneo a...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3764 del 29 marzo 1995
«La notifica a mezzo del servizio postale non si esaurisce con la spedizione dell'atto mediante raccomandata, ma si perfeziona con la consegna del relativo plico al destinatario; e la prova di tale consegna — alla cui data (invece che a quella di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1341 del 4 febbraio 1994
«Non ogni inottemperanza all'ordine, legalmente dato, di fornire informazioni o di esibire documenti deve ritenersi depenalizzata in forza dell'art. 180 ottavo comma nuovo codice della strada, ma soltanto quella ad ordine finalizzato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8232 del 29 agosto 1997
«Dalla disamina della (complessa) disciplina delle nullità processuali può desumersi il principio generale secondo cui la mancanza di una pronuncia «costitutiva» di nullità da parte del giudice procedente consente, all'atto processuale viziato (in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12952 del 4 giugno 2007
«Per far valere quale motivo di appello un vizio di nullità relativa che abbia inficiato il giudizio di primo grado, riflettendosi sulla validità della relativa sentenza, è necessario, in considerazione del disposto di cui all'art. 157 c.p.c., che...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 17013 del 12 novembre 2003
«Agli effetti della norma di cui al secondo comma dell'art. 157 c.p.c. — applicabile, in difetto di norme speciali, anche al procedimento disciplinare nei confronti degli avvocati —, affinché sorga, per la parte che vi abbia interesse, l'onere di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10143 del 12 luglio 2002
«Quando la legge imponga la introduzione del giudizio con citazione anziché con ricorso e l'adozione del rito ordinario anziché quello camerale, il fatto che il giudizio erroneamente sia introdotto con ricorso e si svolga col rito camerale non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2025 del 25 febbraio 1987
«Nel giudizio d'appello disciplinato dal nuovo rito del lavoro, qualora la copia del decreto presidenziale, in calce a quella del ricorso introduttivo, consegnata all'appellato in sede di notifica, manchi dell'indicazione della data dell'udienza di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4994 del 18 aprile 2000
«Il ricorso e il pedissequo decreto di anticipazione della prima udienza devono essere comunicati a cura del cancelliere al procuratore delle parti costituite almeno cinque giorni prima dell'udienza di comparizione fissata dal giudice adito, mentre...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 590 del 22 gennaio 1999
«Il regolamento di giurisdizione può essere chiesto nel procedimento possessorio anche prima della conclusione della fase sommaria; tuttavia la questione di giurisdizione che in tal modo si sottopone alle Sezioni Unite della Corte di cassazione non...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12363 del 5 dicembre 1998
«Il difetto di procura del convenuto non incide sulla regolarità del contraddittorio, ma rileva unicamente ove la non rituale presenza del convenuto nel processo abbia recato pregiudizio all'attore (nella specie, per la condanna alle spese che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3250 del 22 gennaio 2013
«È inammissibile, per il principio di tassatività dei mezzi di impugnazione, il ricorso per cassazione, proposto dal P.M., avverso i provvedimenti di rigetto della richiesta di sequestro preventivo e probatorio, per i quali non è previsto alcun...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 709 del 22 marzo 1999
«In tema di sequestro probatorio, il principio del ne bis in idem, ricavabile dalle linee generali dell'ordinamento processuale, comporta la impossibilità di una reiterazione di un provvedimento avente medesimo oggetto e fondato su identico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1601 del 4 luglio 1995
«È inammissibile la dichiarazione di rinuncia al gravame trasmesso per telescrivente e, quindi, senza il rispetto delle forme imposte dall'art. 589, comma terzo, c.p.p., che mirano a garantire la provenienza dell'atto interessato. (Fattispecie...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26773 del 18 dicembre 2009
«Il rispetto del diritto fondamentale ad una ragionevole durata del processo (derivante dall'art. 111, secondo comma, Cost. e dagli artt. 6 e 13 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali) impone al giudice (ai...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9059 del 28 agosto 1995
«La regola della conoscenza o conoscibilità delle ordinanze, posta dal secondo comma dell'art. 176 c.p.c., è legata, al pari dei relativi effetti, non solo alla forma del provvedimento, ma anche al suo contenuto (essa infatti, non può mai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 447 del 23 gennaio 1982
«L'esercizio del potere di sostituzione dell'istruttore della causa, conferito al presidente del tribunale o della corte d'appello dall'art. 174 c.p.c., non è censurabile con ricorso per cassazione non potendosi assoggettare a sindacato di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1309 del 22 febbraio 1990
«Contro l'ordinanza del giudice istruttore della causa di separazione personale, con cui sia disposto l'affidamento del figlio minore ad uno dei genitori, all'esito di un'apposita consulenza tecnica di ufficio, non è ammissibile ricorso per...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14104 del 13 novembre 2001
«I provvedimenti tipicamente ordinatori, con funzione strumentale e preparatoria rispetto alla futura definizione della controversia, privi come tali di qualunque efficacia decisoria, non sono suscettibili di impugnazione davanti al giudice...»