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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 198 del 10 gennaio 2003
«In materia di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, l'assicurato può proporre verso l'assicuratore due distinte domande: la domanda di garanzia, che si fonda sul...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10029 del 29 aprile 2006
«La conversione del sequestro conservativo in pignoramento si opera ipso iure nel momento in cui il sequestrante ottiene sentenza di condanna esecutiva, iniziando in quello stesso momento il processo esecutivo, di cui il sequestro stesso, una volta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9291 del 3 settembre 1999
«In tema di procedimento di sequestro, secondo il regime normativo antecedente la riforma di cui alla legge n. 353 del 1990 e successive modifiche, l'accoglimento dell'istanza di revoca ex art. 684 c.p.c. di un sequestro conservativo autorizzato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8679 del 24 agosto 1990
«Il divieto di esecuzione nei giorni festivi, previsto per il sequestro conservativo sui mobili dall'art. 678 c.p.c. che dichiara applicabile le norme del pignoramento (art. 519, contenente il divieto), non è previsto dall'art. 677 per l'esecuzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 870 del 1 febbraio 1996
«In tema di sequestro giudiziario, non sono impugnabili ex art. 111 comma secondo Cost., difettando del requisito della decisorietà, i provvedimenti con cui il giudice istruttore approva i rendiconti, parziali e finale, presentati dal custode,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2672 del 19 aprile 1983
«Ai fini della concessione del sequestro conservativo, e della sua convalida, ricorre il requisito del fumus boni iuris quando sia accertata, con un'indagine sommaria, la probabile esistenza del credito, restando riservata al giudizio di merito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1998 del 3 giugno 1976
«Ai sensi dell'art. 675 c.p.c., il provvedimento che autorizza il sequestro perde efficacia se non viene eseguito entro il termine di trenta giorni dalla pronuncia. Per indagare sul rispetto o meno di detto termine, nel caso di sequestro...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 710 del 12 marzo 1971
«Il termine di trenta giorni, previsto dall'art. 675 c.p.c., per la esecuzione del sequestro decorre dalla emissione del provvedimento (decreto o ordinanza) col quale il sequestro medesimo è stato autorizzato e non già dalla sua comunicazione alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3054 del 20 ottobre 1962
«L'ordinanza di sequestro può essere compresa tra i titoli esecutivi di cui all'art. 474 c.p.c., non va, però, munita di formula esecutiva. Legittimato ad agire per l'esecuzione del sequestro è il custode della cosa sequestrata. L'esecuzione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1529 del 17 febbraio 1994
«Contro il decreto ingiuntivo emesso ai sensi dell'art. 664 c.p.c., essendo ammessa l'opposizione di cui all'art. 645 c.p.c., non può essere proposto ricorso per cassazione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3465 del 23 maggio 1986
«Qualora l'estinzione del processo di opposizione avverso il decreto ingiuntivo, ancorché verificatasi ope legis, non possa essere dichiarata con ordinanza resa a norma dell'art. 653, primo comma, c.p.c., come si verifica nell'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 330 del 16 gennaio 1987
«Poiché il decreto ingiuntivo è stato già notificato all'intimato al fine della decorrenza del termine per la proposizione dell'opposizione, resta esclusa — ex art. 654 c.p.c. — la necessità ai fini dell'esecuzione, di una sua nuova notificazione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11360 del 25 novembre 1992
«L'errore di diritto scusabile, in quanto dovuto ad ignoranza «inevitabile» della legge penale nella sua esatta delimitazione e nel suo preciso significato (alla stregua di quanto affermato dalla sentenza della Corte costituzionale 24 marzo 1988 n....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1378 del 5 maggio 1992
«La forza maggiore che, ai sensi dell'art. 175 del nuovo codice di procedura penale, consente la restituzione nel termine deve necessariamente consistere in un particolare impedimento che renda vano ogni sforzo dell'uomo e derivi da causa a lui non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42790 del 10 novembre 2003
«Ai fini della sussistenza del reato di falso in scrittura privata non ha alcuna rilevanza il consenso o l'acquiescenza della persona di cui venga falsificata la firma, in quanto la tutela penale ha per oggetto non solo l'interesse della persona...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10743 del 25 ottobre 1991
«La condizione della presenza nel territorio dello Stato posta, ai fini della punibilità dei delitti comuni del cittadino all'estero, dal primo comma dell'art. 9 del codice penale, è, a maggior ragione richiesta anche per i delitti previsti dal...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9093 del 22 giugno 1990
«Al fine dell'applicabilità della legge penale italiana nel caso di delitto comune del cittadino italiano all'estero è necessaria la condizione della presenza del colpevole nel territorio dello Stato italiano sia nelle ipotesi previste dal primo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4150 del 12 aprile 1991
«L'art. 11, comma secondo, c.p., nel condizionare alla richiesta del ministro della giustizia la rinnovazione del giudizio nel territorio dello Stato per i delitti commessi dal cittadino all'estero, richiede un plus rispetto alle altre condizioni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2449 del 23 febbraio 1991
«La richiesta del Ministro di grazia e giustizia di rinnovamento del giudizio ex art. 11, comma secondo, c.p., a differenza delle richieste dello stesso ministro previste dagli artt. 8, 9 e 10 stesso codice, ha una funzione precipuamente...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1077 del 23 aprile 1996
«Poiché il termine sentenza contenuto nella formulazione dell'art. 12 c.p. riguarda qualsiasi provvedimento decisorio su un'accusa penale assunta da un'autorità giudiziaria straniera, una volta intervenuto il riconoscimento della sentenza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23281 del 16 giugno 2010
«La regola della proroga di diritto al giorno successivo del termine che scade in giorno festivo non opera con riferimento al termine per la presentazione della querela.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4698 del 21 aprile 1998
«Il decorso del termine di prescrizione inizia, per i reati consumati, dal giorno in cui si è esaurita la condotta illecita e, quindi, il computo incomincia con le ore zero del giorno successivo a quello in cui si è manifestata compiutamente la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2119 del 20 settembre 1996
«In caso di contestazione dell'ipotesi di reato prevista dall'art. 74 D.P.R. n. 309 del 1990, al fine di stabilire il termine massimo di custodia cautelare, la pena massima secondo la regola generale dettata dall'art. 23 c.p., va individuata in...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37432 del 2 ottobre 2003
«In caso di incertezza nella determinazione del tempus commissi delicti il termine di decorrenza della prescrizione va computato nel modo che risulti più vantaggioso per l'imputato, posto che il principio in dubio pro reo trova applicazione anche...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4460 del 19 aprile 1994
«Ai fini dell'applicazione del disposto dell'art. 545 c.p.p. del 1930, concernente l'annullamento parziale della impugnata sentenza da parte della Cassazione, per «parti non annullate della sentenza» devono intendersi quelle in ordine alle quali si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8379 del 24 luglio 1992
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, la riduzione di pena ex art. 444 c.p.p. ha una sua ragione di essere particolare e del tutto diversa da quella propria delle attenuanti e delle diminuenti. Essa, infatti, ha carattere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40301 del 23 ottobre 2003
«Ai fini del computo del termine minimo di dieci anni di pena espiata previsto dall'art. 30 ter della legge 26 luglio 1975 n. 354 (c.d. ordinamento penitenziario) come condizione per la concessione di permessi premio, in caso di cumulo di pene...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6251 del 21 febbraio 2011
«Il delitto di turbata liberta dell'industria o del commercio, ove la condotta fraudolenta si protragga nel tempo, ha natura di reato eventualmente permanente, identificandosi il momento di cessazione dell'antigiuridicità con l'ultimo atto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 957 del 20 gennaio 2004
«Il reato elettorale previsto dall'art. 87, comma secondo D.P.R. 16 maggio 1960 n. 570, aggravato dalla circostanza di cui all'art. 7 D.L. 13 maggio 1991, n. 152, convertito in legge 12 luglio 1991 n. 203, che prevede un aumento di pena sino alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 541 del 28 gennaio 1989
«La possibilità del lavoratore di procedere all'esecuzione sulla base della sola copia del dispositivo, ai sensi dell'art. 431, secondo comma, c.p.c., in pendenza del termine per il deposito della sentenza presuppone il riconoscimento, ad opera del...»