-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 621 del 11 maggio 1967
«...saliente della manifestazioni con le quali si esercita il magistero sacerdotale e nelle quali il culto si estrinseca. La predicazione in Chiesa è una funzione religiosa, essendo diretta alla divulgazione e all'insegnamento della dottrina...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10336 del 4 marzo 2004
«Nel delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni la minaccia e la violenza non sono fini a se stesse, ma sono strettamente connesse alla condotta dell'agente, diretta a far valere il preteso diritto, rispetto al cui conseguimento si...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6445 del 28 aprile 1989
«...un profitto nella convinzione ragionevole, anche se giuridicamente infondata, di attuare un suo preciso diritto, di realizzare, cioè, personalmente e direttamente una pretesa che potrebbe obiettivamente formare oggetto di una vertenza giudiziaria.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11578 del 15 dicembre 1997
«...a quella del direttore. Ne consegue che il redattore responsabile di un periodico risponde del reato commesso per mezzo di esso a titolo di dolo, allorché risulti accertata la sua partecipazione diretta e consapevole alla pubblicazione.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13541 del 3 dicembre 1986
«Infatti, nell'ipotesi di «istigazione», la spinta al reato è diretta alla persona, mentre nell'ipotesi di «apologia» la spinta è indiretta, essendo affidata al contenuto apologetico, che può, peraltro, produrre i medesimi risultati...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10785 del 9 marzo 2004
«...in via principale l'interesse alla tutela dell'ordine pubblico, leso dall'inquietante connubio tra mafia e politica, e solo strumentalmente l'interesse elettorale, protetto in via immediata e diretta dagli artt. 96 e 97 D.P.R. n. 361 del 1957).»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9879 del 4 novembre 1997
«L'art. 418 c.p., invece, trova applicazione quando sia stata posta in essere la condotta da esso prevista (fornitura di rifugio o di vitto agli associati) e questa non abbia contribuito però agli effetti previsti dall'art. 378 c.p. né sia stata...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21845 del 7 maggio 2004
«È configurabile il delitto di devastazione, previsto dall'art. 419 c.p., e non quello meno grave di danneggiamento, qualora gruppi di facinorosi, in occasione di un incontro di calcio, arrechino gravi danni allo stadio che ospita tale incontro,...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8178 del 12 ottobre 1983
«Con la nuova normativa di cui all'art. 1, D.L. 21 marzo 1978, n. 59, convertito in L. 18 maggio 1978, n. 191, il legislatore, con la nuova formulazione dell'art. 420 c.p. (attentato a impianti di pubblica utilità), ha inteso introdurre una nuova...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3334 del 14 marzo 1988
«Nel delitto di strage il pericolo per la pubblica incolumità deve derivare direttamente dalla condotta e non già da una sua conseguenza, sicché è ininfluente la circostanza della mancata deflagrazione di un ordigno esplosivo per il cattivo...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6571 del 2 giugno 2000
«Ed ove poi quest'ultimo, con contratto stipulato all'atto della costituzione della servitù di elettrodotto, avesse assunto su di sè l'obbligo di provvedere al taglio dei rami, il conseguente titolo di responsabilità contrattuale non potrà, in sede...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44563 del 25 novembre 2010
«L'elemento del pericolo, nella fattispecie criminosa di pericolo di disastro ferroviario causato da danneggiamento, deve derivare direttamente dalla condotta di danneggiamento, esulando dalla sfera applicativa della norma incriminatrice la...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4765 del 27 gennaio 1992
«Il reato di adulterazione di sostanze alimentari, previsto dall'art. 440 c.p., esige una condotta diretta a determinare modifiche alla composizione chimica o delle caratteristiche delle sostanze alimentari, con esclusione di processi modificativi...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5411 del 10 maggio 1994
«Nel caso di inquinamento, per infiltrazioni di rifiuti, di una falda acquifera, destinata direttamente o indirettamente all'alimentazione, la classificazione dei rifiuti prevista dal D.P.R. 10 settembre 1982, n. 915, è estranea alla configurazione...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 17979 del 5 marzo 2013
«Ne consegue che detto divieto sussiste ed è operativo quando le conversazioni o le comunicazioni intercettate siano pertinenti all'attività professionale svolta dai soggetti indicati nell'art. 200, comma primo, c.p.p. e riguardino, di conseguenza,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5415 del 28 aprile 1999
«...trasmissibili all'uomo o, comunque, a produrre effetti suscettibili di influenzare direttamente la salute umana, come nel caso di medicinali destinati al bestiame «da azienda» o i vaccini contro malattie trasmissibili dall'animale all'uomo.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9823 del 22 settembre 1995
«...perché le due norme sono preordinate ad assolvere una funzione legale diversa, essendo la prima diretta alla tutela del bene giuridico della salute pubblica, e la seconda a garantire la qualità dell'acqua anche sotto il profilo della potabilità.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34695 del 22 agosto 2003
«...la nozione di mezzo di pagamento con efficacia liberatoria e tale carattere la lira indirettamente conserva, in ragione della legale possibilità, per un periodo decennale, della sua conversione nella nuova valuta riconosciuta dall'ordinamento.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13266 del 25 novembre 1986
«In tema di detenzione e spaccio di monete falsificate, ciò che distingue i reati di cui agli artt. 453 e 455 c.p. da quello previsto dall'art. 457 c.p. è che nei primi la consapevolezza della falsità delle monete deve sussistere nell'agente...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5132 del 5 maggio 1978
«In mancanza di una prova diretta la funzione intermediatrice può essere desunta da prove indirette come la scoperta di notevoli quantitativi di moneta falsa e la possibilità di rifornimento da parte dei possessori attraverso la medesima persona,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12487 del 25 novembre 1980
«Le matrici dei biglietti ferroviari e le conseguenti registrazioni contabili rientrano nella categoria degli atti pubblici, in quanto direttamente riferentisi all'aspetto documentativo e, quindi, amministrativo, della gestione di un pubblico...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 25004 del 20 giugno 2001
«...c.p.), egli falsifica la impronta stessa, senza creare una falsa matrice, ma operando direttamente sul documento, mediante incisioni, disegni, colorazioni od altro, in modo che la contraffazione richieda, di volta in volta, un'opera particolare.»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12485 del 25 novembre 1980
«La norma di cui all'art. 468, comma secondo, c.p. si differenzia da quella contenuta nell'art. 517 c.p., perché è diretta a tutelare la pubblica fede dalla contraffazione di strumenti predisposti per una certificazione di carattere pubblico,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6773 del 4 luglio 1996
«Per la sussistenza del dolo nel delitto di lesioni personali, non è necessario che la volontà dell'agente sia diretta alla produzione di conseguenze lesive, essendo sufficiente l'intenzione di infliggere all'altrui persona una violenza fisica;...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2634 del 19 marzo 1993
«...a raffronto situazioni come quelle richiamate dagli artt. 584, 83, 116 e 586 c.p., che sono sostanzialmente dissimili tra loro, al di là del dato formale comune dell'imputazione di un evento non voluto o non avuto di mira direttamente dall'agente.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4836 del 16 maggio 1985
«Nel primo, dove è voluto solo l'evento minore (percosse o lesioni) e non è, invece, voluto l'evento più grave (morte), che pur costituisce conseguenza diretta della condotta dell'agente, l'elemento psicologico è costituito dal dolo, riferibile...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5544 del 12 maggio 1992
«Ai fini del delitto di omicidio preterintenzionale, l'elemento psicologico consiste nell'aver voluto l'evento minore (percosse o lesioni) e non anche l'evento più grave (morte) che costituisce solo la conseguenza diretta della condotta...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6403 del 3 maggio 1990
«L'omicidio preterintenzionale si differenzia da quello previsto dall'art. 586 c.p. (morte come conseguenza di altro delitto) perché nel primo delitto l'attività del colpevole è diretta a realizzare un fatto che, ove non si verificasse la morte,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4402 del 2 febbraio 2009
«...lesioni personali, in quanto colui che partecipa volontariamente alla condotta violenta collettiva diretta ad offendere oltre che a difendere, si assume la responsabilità per rissa semplice o aggravata a seconda degli effetti della colluttazione.»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47088 del 9 dicembre 2003
«La disposizione di cui all'art. 648 bis c.p. pur configurando un reato a forma libera, richiede che le attività poste in essere sul denaro, bene od utilità di provenienza delittuosa siano specificamente dirette alla sua trasformazione parziale o...»