-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4170 del 2 febbraio 2007
«Per la configurabilità del delitto di ricettazione è necessaria la consapevolezza della provenienza illecita del bene ricevuto, senza che sia indispensabile che tale consapevolezza si estenda alla precisa e completa conoscenza delle circostanze di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 43394 del 12 novembre 2003
«In tema di ricettazione, pur essendo compatibile il riconoscimento dell'ipotesi attenuata di ricettazione prevista dall'art. 648 comma secondo c.p., con la concessione della circostanza attenuante della speciale tenuità del danno, di cui all'art....»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1999 del 21 febbraio 1992
«Ai fini della concessione dell'attenuante del danno di speciale tenuità, al danno patrimoniale previsto dall'attenuante in parola deve assegnarsi valore oggettivo intrinseco e pertanto, se esso è collegato al reato di ricettazione di moduli di...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10944 del 4 novembre 1991
«Nel delitto di ricettazione l'ipotesi attenuata dal fatto di particolare tenuità richiede anzitutto l'accertamento del valore economico della cosa ricettata (che deve essere particolarmente tenue sotto un profilo oggettivo) e non quello, di per sé...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5091 del 9 febbraio 2012
«Il rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale - punito dall'art. 651 c.p. - va riferito non solo al nome e cognome ma a tutte le altre informazioni richieste per una completa identificazione, fra le quali, quindi, rientra anche il...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28853 del 15 luglio 2009
«Ai fini della configurabilità del reato di molestia o disturbo alle persone, si intende aperto al pubblico il luogo cui ciascuno può accedere in determinati momenti ovvero il luogo al quale può accedere una categoria di persone che abbia...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11524 del 23 ottobre 1986
«Ai fini del reato di cui all'art. 660 c.p., il requisito della «pubblicità» del luogo sussiste tanto nel caso in cui l'agente si trovi in luogo pubblico o aperto al pubblico ed il soggetto passivo in luogo privato, tanto nell'ipotesi in cui la...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2278 del 20 gennaio 2014
«Le illegittime modalità di esecuzione della pena irrogata da una sentenza di condanna irrevocabile non possono dare luogo al diritto all'equa riparazione, essendo questo configurabile - ai sensi dell'art. 314 cod. proc. pen. - nelle sole ipotesi...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 69 del 2 gennaio 2014
«L'attribuzione dei procedimenti alla cognizione del giudice collegiale, determinata da ragioni di connessione, diviene definitiva ed irrevocabile per effetto dell'esercizio dell'azione penale mediante deposito della richiesta di rinvio a giudizio...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5669 del 5 febbraio 2014
«Il controllo del giudice di legittimità sulla motivazione della sentenza di non luogo a procedere non può avere per oggetto gli elementi acquisiti dal Pubblico Ministero ma solo la giustificazione adottata dal giudice nel valutarli e, quindi, la...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1520 del 15 gennaio 2014
«In tema di giudizio immediato, il requisito dell'evidenza probatoria deve essere valutato in relazione al quadro conoscitivo disponibile nel momento in cui il P.M. ha compiuto la sua scelta processuale ed è irrilevante la circostanza che, in un...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9895 del 13 dicembre 1974
«Ai fini del divieto di cui all'art. 113, comma quinto, T.U. delle leggi di P.S. (R.D. 18 giugno 1931, n. 773) vanno considerate «affissioni» le scritte sui muri, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, eseguite con vernice.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3314 del 30 giugno 1997
«Il locale ove vengono dati spettacoli ai quali può assistere chiunque, previo acquisto al botteghino della tessera di socio e del biglietto di ingresso, non può essere considerato un circolo privato, ma è un luogo aperto al pubblico, sottoposto...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3171 del 25 febbraio 1989
«La locuzione «sale da ballo» di cui all'art. 666 c.p. non si identifica con quella «scuole di danza». La prima indica il locale ove si svolgono riunioni, per scopo di divertimento, alla quale partecipano danzando o assistendo, persone del...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 47141 del 20 dicembre 2007
«In tema di omessa custodia di animali, al fine di escludere la colpa, consistente nella mancata adozione delle debite cautele nella custodia, non è sufficiente tenere l'animale in un luogo privato e recintato, ma è necessario che tale luogo sia...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5845 del 17 maggio 1988
«Al fine di escludere l'elemento di colpa, di cui all'art. 672, primo comma, c.p., rappresentato dalla mancata adozione delle debite cautele nella custodia di un cane da guardia, non basta che l'animale pericoloso si trovi in luogo privato o...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2535 del 22 febbraio 1990
«L'omissione di collocamento del riparo di cui all'art. 673 c.p. va riferita non al fatto in se stesso, bensì allo scopo per cui è prescritto dalla legge o dall'autorità, che è quello di impedire pericoli alle persone in un luogo di pubblico transito.»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1437 del 15 febbraio 1997
«L'obbligo giuridico di rimuovere il pericolo derivante dalla minacciante rovina di un edificio o altra costruzione — la cui violazione integra il reato contravvenzionale di cui all'art. 677 c.p. — incombe anche sul conduttore: questi, infatti,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9363 del 31 agosto 1994
«La detenzione e il porto in luogo pubblico di fuochi artificiali integra i reati di cui agli artt. 10 e 12 L. 14 ottobre 1974, n. 497, e non già la contravvenzione prevista dall'art. 678 c.p., qualora i detti fuochi, di per sè materiale esplodente...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9618 del 2 marzo 2004
«Qualora, per ragioni essenzialmente di salvaguardia della pubblica incolumità, sia stato imposto il divieto di accesso ad un'area adiacente ad un poligono di tiro, in quanto possibile zona di ricaduta di ordigni inesplosi, l'inosservanza di detto...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2350 del 12 marzo 1997
«Deve escludersi che l'art. 682 c.p. — il quale punisce l'ingresso arbitrario in luoghi ove l'accesso è vietato nell'interesse militare dello Stato — sia posto esclusivamente a tutela preventiva del segreto militare: infatti la norma fa riferimento...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 683 del 24 gennaio 2001
«La conduzione senza licenza di un esercizio pubblico e la detenzione in esso, per la vendita, di liquori e bevande alcoliche, già penalmente sanzionati, rispettivamente, dall'art. 665 e dall'art. 686 c.p. (il primo dei quali soppresso ed il...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 22594 del 13 maggio 2005
«L'abitacolo di un'autovettura è da considerare un luogo esposto al pubblico e non un luogo pubblico o aperto al pubblico. Esso pertanto non rientra nell'indicazione tassativa contenuta nell'art. 688 c.p., sicché non risponde dell'illecito...»
-
Corte costituzionale, sentenza n. 353 del 17 luglio 2002
«È costituzionalmente illegittimo, in riferimento agli artt. 3, 25, secondo comma, e 27, terzo comma, Cost. l'art. 688, secondo comma, c.p. nella parte in cui punisce con la pena dell'arresto da tre a sei mesi chiunque, in un luogo pubblico o...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1462 del 5 gennaio 2002
«In tema di ubriachezza, l'intervenuta depenalizzazione, per effetto dell'art. 54 del D.L.vo 30 dicembre 1999 n. 507, della contravvenzione di cui all'art. 688, comma 1, c.p., non ha inciso sul secondo comma di tale articolo, per cui conserva...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11309 del 10 novembre 1994
«L'interno dell'autovettura di un privato non costituisce né luogo pubblico, né luogo aperto al pubblico. Pertanto, non risponde della contravvenzione di cui all'art. 688 c.p. colui che venga colto in stato di ubriachezza nell'abitacolo del...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43003 del 28 novembre 2005
«Integra la contravvenzione di esplosioni pericolose (art. 703 c.p.) la condotta del soggetto che, sebbene abbia regolarmente denunciato la detenzione di un'arma comune da sparo, esploda con la stessa in luogo abitato colpi d'arma da fuoco, in...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 342 del 26 febbraio 1973
«La norma dell'art. 703 c.p. espressamente prevede il divieto di sparare, in luogo abitato, armi da fuoco, senza alcun riferimento alla diversa categoria di armi da sparo. Non integra pertanto gli estremi della contravvenzione di cui al citato art....»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3731 del 30 maggio 1983
«Il pretore, allorché ritenga che la causa non rientri nella sua competenza di giudice del lavoro, può rimettere gli atti con ordinanza al giudice competente, a norma dell'art. 427 c.p.c., solo se non siano sorte tra le parti contestazioni sulla...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5184 del 29 settembre 1981
«Il provvedimento con cui, nel nuovo rito del lavoro, il giudice delegato (da parte del giudice competente a giudicare sulla controversia) al compimento di un atto istruttorio entro la propria circoscrizione territoriale respinge la richiesta del...»