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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14604 del 20 novembre 2001
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, in riferimento all'art. 24 Cost., dell'art. 379, ultimo comma, c.p.c., nella parte in cui consente agli avvocati delle parti di replicare alle conclusioni del pubblico...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15426 del 4 dicembre 2000
«L'art. 379, ultimo comma, c.p.c. consente agli avvocati delle parti di presentare in udienza esclusivamente brevi osservazioni scritte sulle conclusioni del pubblico ministero; non è, quindi, ammissibile la presentazione in udienza di documenti di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14807 del 15 novembre 2000
«...il processo dinanzi alla corte di cassazione belga, secondo le quali, dopo l'intervento dei difensori, «il pubblico ministero consegna le sue conclusioni, dopo le quali alcuno scritto sarà più ricevuto», e partecipa alla successiva deliberazione).»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 28166 del 26 novembre 2008
«Nel caso in cui la risoluzione di una questione di giurisdizione richieda la ricostruzione del contenuto di una convenzione accessoria ad una concessione di servizio pubblico, stipulata tra l'Amministrazione concedente ed il concessionario,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21876 del 19 ottobre 2007
«In tema di giudizio di cassazione e di procedimento per la decisione in camera di consiglio, il difetto di coordinamento tra la disposizione dell'art. 390, primo comma, c.p.c., secondo cui la parte può rinunziare al ricorso per cassazione «finchè...»
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Cassazione civile, sentenza n. 2993 del 9 novembre 1960
«Per la proponibilità della revocazione da parte del pubblico ministero non è necessaria la circostanza di uno dei motivi per i quali la revocazione è consentita alle parti; è necessario e sufficiente, invece, che il pubblico ministero non sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7489 del 5 giugno 2000
«Ai fini della competenza territoriale nelle controversie di lavoro la nozione di «dipendenza» alla quale è stato o è addetto il lavoratore ricorrente — richiamata dal secondo comma dell'art. 413 c.p.c. per l'ipotesi del rapporto di lavoro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3515 del 25 marzo 1995
«In ipotesi di cassazione (con rinvio) di sentenza d'appello resa nei confronti dell'Ente Ferrovie dello Stato, il giudice di rinvio dev'essere individuato secondo i criteri ordinari, anziché secondo la regola del foro erariale, attese la sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7827 del 15 luglio 1991
«...artt. 414 e 416 c.p.c., deve ritenersi superflua, di modo che la sua omissione non è idonea a produrre gli effetti di cui all'art. 58 disp. att. c.p.c., ove si tratti di un ente pubblico territoriale, essendo la sede di questo legalmente nota.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7708 del 13 luglio 1993
«...ragione, quella (art. 437, secondo comma, c.p.c.) del giudizio di appello — risponde ad esigenze di ordine pubblico attinenti al funzionamento stesso del processo, in aderenza ai principi di immediatezza, oralità e concentrazione che lo informano.»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 23426 del 16 ottobre 2013
«Nel rito del lavoro, la violazione del termine di dieci giorni entro il quale l'appellante, ai sensi dell'art. 435, secondo comma, cod. proc. civ., deve notificare all'appellato il ricorso, tempestivamente depositato in cancelleria nel termine...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3310 del 8 aprile 1994
«...inerente ad un rapporto sorto ad una convenzione privata, stipulata tra un ente pubblico ed un'associazione privata per l'assistenza ai mutilati ed agli invalidi, ed avente per oggetto il pagamento delle rette da parte del committente.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 18810 del 20 agosto 2010
«...fissi erogati dagli enti mutualistici, è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario, inerendo tali compensi non al rapporto di pubblico impiego, ma al distinto rapporto di prestazione d'opera professionale nell'interesse dei detti enti.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7263 del 5 agosto 1994
«Nelle controversie relative al pagamento di contributi previdenziali, promosse dall'Inps nei confronti di enti pubblici non economici, l'esistenza del rapporto di lavoro (subordinato), costituente il presupposto del rapporto previdenziale, può...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6700 del 16 giugno 1993
«...periodo presso l'ente soppresso la stessa natura previdenziale dell'indennità premio di servizio erogata dall'Inadel e fungendo il rapporto di pubblico impiego, unitariamente considerato, come mero presupposto esterno del rapporto previdenziale.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5842 del 25 maggio 1993
«La domanda relativa al trattamento di fine rapporto corrisposto da un ente pubblico non economico attraverso un fondo di previdenza disciplinato da apposito regolamento introduce una controversia non inquadrabile fra quelle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2423 del 26 febbraio 1993
«Le controversie aventi ad oggetto domande proposte da dipendenti della soppressa O.N.M.I., trasferiti ad enti locali, per conseguire l'indennità di anzianità, in relazione all'attività lavorativa svolta alle dipendenze dell'ente soppresso, sono...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 167 del 10 gennaio 1991
«In materia di prestazioni accessorie erogate da enti pubblici non economici a favore dei dipendenti che cessano dal servizio, la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, cui, a norma dell'art. 7, comma secondo, della L. 6 dicembre 1971,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 278 del 17 gennaio 1986
«...733 e successive modificazioni, configura una prestazione previdenziale, la quale trova fonte in un rapporto con l'Istituto nazionale per l'assistenza ai dipendenti degli enti locali (Inadel), autonomo e distinto dal rapporto di pubblico impiego.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8545 del 4 agosto 1995
«...a quello di pubblico impiego), con conseguente competenza del pretore in funzione di giudice del lavoro, ai sensi dell'art. 444 c.p.c., essendo irrilevante altresì che il rapporto sia gestito direttamente dallo stesso ente datore di lavoro.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6228 del 27 novembre 1979
«Conseguentemente, l'atto ricevuto da un notaio, o da altro pubblico ufficiale autorizzato dalla legge, non perde la sua qualità di titolo esecutivo relativamente alla obbligazione di somma di denaro in esso contenuta qualora le parti non abbiano...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4293 del 19 luglio 1979
«Detto contratto, pertanto, pur se stipulato con atto pubblico notarile (per gli effetti che è destinato a produrre in ordine alla costituzione della garanzia ipotecaria), non può essere utilizzato come titolo esecutivo dalla banca mutuante, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15361 del 13 luglio 2011
«...del giudizio di cognizione, gli atti di precetto e di pignoramento e sequestro devono essere notificati, a pena di nullità, presso la struttura territoriale dell'ente pubblico nella cui circoscrizione risiedono i soggetti privati interessati.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 685 del 18 gennaio 2012
«...il pignoramento e la cessione degli stipendi, salari e pensioni dei dipendenti dalle pubbliche amministrazioni) hanno comportato la totale estensione al settore del lavoro privato delle disposizioni originariamente dettate per il lavoro pubblico.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4212 del 23 febbraio 2007
«Di conseguenza, nell'espropriazione di crediti, il terzo debitore del debitore esecutato non è legittimato a far valere l'impignorabilità del bene, neanche sotto l'aspetto dell'esistenza di vincoli di destinazione, in caso di somme depositate...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15601 del 26 luglio 2005
«Non sono quindi impignorabili i fondi accantonati da un ente pubblico per il trattamento di fine rapporto dei propri dipendenti, non essendo l'indisponibilità degli stessi prevista da alcuna norma, e non potendo estendersi ad essi né l'art. 545,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2277 del 24 febbraio 1993
«In tema di espropriazione immobiliare, la mancanza del pubblico avviso dell'offerta più alta, prescritto, nel caso di offerta di acquisto dopo l'incanto (cosiddetto aumento di sesto), dall'ultimo comma dell'art. 584 c.p.c., esaurendo questo la sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2882 del 26 febbraio 2003
«Nell'opposizione di terzo avverso l'esecuzione mobiliare dell'esattore delle imposte, la prova della appartenenza del bene è soggetta alle limitazioni di cui all'art. 65 del D.P.R. 29 settembre 1973 n. 602, il quale - nel testo anteriore alle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5943 del 21 novembre 1984
«...tributario reso dallo Stato o da ente pubblico territoriale, nonché di avvalersi della procedura amministrativa di riscossione esattoriale di cui al titolo secondo del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 (art. 21 del citato decreto n. 215 del 1933).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8323 del 19 giugno 2000
«...di merito, possono anche costituire prova sufficiente delle circostanze riferite dal pubblico ufficiale, quando il loro specifico contributo probatorio o il concorso di altri elementi renda superfluo l'espletamento di altri mezzi istruttori.»