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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6701 del 22 febbraio 2006
«In tema di diffamazione, la competenza a decidere sulla richiesta di risarcimento del danno non patrimoniale per le offese contenute negli scritti presentati nei procedimenti dinanzi alla autorità giudiziaria, scriminabili ai sensi dell'art. 598...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1439 del 23 gennaio 2014
«In tema di condominio negli edifici, la deliberazione con cui l'assemblea, in mancanza di tabelle millesimali, adotti un criterio provvisorio di ripartizione delle spese tra i condomini, nell'esercizio delle attribuzioni di cui all'art. 1135, nn....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6747 del 21 marzo 2014
«Il presupposto dell'integrazione di cui all'art. 1374 cod. civ. è l'incompleta o ambigua espressione della volontà dei contraenti. Ne consegue che in caso di completa ed inequivoca espressione di tale volontà non può farsi questione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42053 del 20 settembre 2011
«Il reato previsto dall'art. 600 - quinquies, c.p. (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile) ha natura di reato comune eventualmente abituale, in quanto, da un lato, non è necessario che l'autore sia un operatore...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23368 del 10 giugno 2008
«Ai fini della consumazione del reato di tratta di persone, con riguardo alla seconda delle ipotesi previste dall'art. 601, comma primo, c.p., non è necessario che venga consumato anche il reato di riduzione in schiavitù, quale previsto dalla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 25709 del 28 giugno 2011
«Il delitto di perquisizione arbitraria è configurabile non solo quando siano in concreto assenti le condizioni richieste dalla legge per il compimento dell'atto, ma anche quando esso sia realizzato con modalità illegali. (Nella specie la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9966 del 8 maggio 2014
«Il termine di un anno per la denuncia del pericolo di rovina o di gravi difetti nella costruzione di un immobile, previsto dall'art. 1669 cod. civ. a pena di decadenza dall'azione di responsabilità contro l'appaltatore, decorre dal giorno in cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11728 del 26 maggio 2014
«L'istituto del recesso per giusta causa, previsto dall'art. 2119, primo comma, cod. civ. in relazione al contratto di lavoro subordinato, è applicabile anche al contratto di agenzia, dovendosi tuttavia tener conto, per la valutazione della gravità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 762 del 16 gennaio 2014
«In tema di mediazione, l'art. 73 del d.lgs. 26 marzo 2010, n. 59 ha soppresso il ruolo dei mediatori, previsto dall'art. 2 della legge 3 febbraio 1989, n. 39, ma non ha abrogato quest'ultima legge, prescrivendo invece che l'attività sia soggetta a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5417 del 7 marzo 2014
«Il divieto di provare per testi patti aggiunti o contrari al contenuto di un documento, previsto dall'art. 2722 cod. civ., si riferisce al documento contrattuale, formato con l'intervento di entrambe le parti e racchiudente una convenzione, e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5944 del 14 marzo 2014
«Nei contratti di assicurazione della r.c.a. con rateizzazione del premio, una volta scaduto il termine di pagamento della seconda rata, l'efficacia del contratto resta sospesa a partire dal quindicesimo giorno successivo alla scadenza, e tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7877 del 3 aprile 2014
«Nella vigenza dell'art. 2527, terzo comma, cod. civ., il socio escluso di una società cooperativa - il quale, dedotta l'invalidità della clausola compromissoria contenuta nello statuto societario, non ritenga di dover instaurare il procedimento...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, sentenza n. 1740 del 28 gennaio 2014
«In tema di privilegio generale sui beni mobili dovuto sui compensi per le prestazioni professionali rese dall'avvocato, in caso di plurimi incarichi svolti dal professionista il termine temporale degli "ultimi due anni di prestazione" previsto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5628 del 12 marzo 2014
«In tema di espropriazione forzata promossa dal creditore ipotecario in danno del terzo acquirente del bene ipotecato, l'estinzione della garanzia reale (nella specie, per mancato rinnovo nel termine ventennale previsto dalla legge) comporta il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7981 del 4 aprile 2014
«La sospensione della prescrizione tra coniugi di cui all'art. 2941, n. 1, cod. civ. non trova applicazione al credito dovuto per l'assegno di mantenimento previsto nel caso di separazione personale, dovendo prevalere sul criterio ermeneutico...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2681 del 23 gennaio 2012
«L'espressione "abuso di autorità" che costituisce, unitamente alla "violenza" o alla "minaccia", una delle modalità di consumazione del reato previsto dall'art. 609 bis, c.p. non include la violenza sessuale commessa abusando della potestà di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3553 del 7 dicembre 2000
«Ai fini della qualificazione di un atto come «atto sessuale», quale previsto dall'art. 609 bis c.p., non deve necessariamente farsi riferimento all'istinto sessuale del soggetto agente, ben potendo rientrare nella nozione in questione anche un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8564 del 20 luglio 1996
«La fattispecie di reato di atti di libidine violenti, di cui all'art. 521 c.p., contestata in danno di minore degli anni quattordici, è ora regolata dagli artt. 3 e 4 legge 15 febbraio 1996, n. 66, che ha rispettivamente introdotto gli artt. 609...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36758 del 25 settembre 2003
«In tema di violenza sessuale, deve ritenersi «atto sessuale», previsto dall'art. 609 bis c.p., oltre al coito di qualsiasi natura, ogni atto diretto ed idoneo a compromettere la libertà della persona attraverso l'eccitazione o il soddisfacimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5081 del 28 ottobre 1999
«La circostanza aggravante prevista dall'art. 609 ter, comma primo n. 1 c.p., prevedendo l'aumento di un quinto della pena prevista dall'art. 609 bis stesso codice, non può essere considerata come circostanza ad effetto speciale e,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9223 del 25 agosto 2000
«È configurabile il tentativo di corruzione di minorenne nell'attività di chi proponga ad un minore di mostrargli il proprio pene e descriva, fin nei dettagli, la manovra della masturbazione maschile, pur senza commettere atti sessuali, essendo gli...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42789 del 10 novembre 2003
«Il delitto previsto dall'art. 611 c.p. (violenza o minaccia per costringere a commettere un reato) è un reato di pericolo che si consuma nel momento stesso dell'uso della violenza e della minaccia, indipendentemente dal reato fine; comunque,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5762 del 16 giugno 1983
«Il testimone mantiene la qualifica di pubblico ufficiale fin quando il processo non si è definitivamente esaurito, ed anche dopo aver egli già deposto è pertanto ipotizzabile il reato di violenza o minaccia in suo danno, previsto dall'art. 611 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4131 del 21 marzo 1990
«Il delitto previsto dall'art. 611 c.p. (violenza o minaccia per costringere a commettere un reato) è reato di pericolo che si consuma nel momento stesso dell'uso della violenza o della minaccia, indipendentemente dal realizzarsi del reato-fine....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7499 del 30 luglio 1982
«Il delitto previsto dall'art. 611 c.p. si consuma nel momento stesso della minaccia o violenza esercitata al fine di costringere o determinare altri a commettere un reato. A differenza dell'istigazione non interessa che il reato-fine venga poi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 331 del 29 febbraio 1968
«Il reato di cui all'art. 611 c.p. è un reato fine a sé stesso che si esaurisce nell'usare violenza o minaccia per costringere o determinare altri a commettere un fatto costituente reato. Qualora il reato determinato sia connesso con altro reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4932 del 9 febbraio 2006
«Nel caso di minaccia ad un testimone, sussiste il reato di minaccia per costringere a commettere un reato (art. 611 c.p.) e non il reato di minaccia a un pubblico ufficiale previsto dall'art. 336 c.p. quando non vi sia certezza dell'avvenuta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18380 del 21 aprile 2004
«Il reato di estorsione è a dolo generico, in quanto il procurare a sè o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno non rappresenta soltanto lo scopo in vista del quale il colpevole si determina al comportamento criminoso, ma un elemento della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2704 del 21 marzo 1997
«Tra la fattispecie di cui all'art. 611 e quella di cui all'art. 629 c.p., nella forma consumata o tentata, non sussiste alcun rapporto di specialità che si presenti riconducibile alla nozione accolta nell'art. 15 dello stesso codice, in quanto - a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7355 del 24 settembre 1984
«Ai fini della sussistenza del reato previsto dall'art. 660 c.p., la molestia o il disturbo devono essere valutati con riferimento alla psicologia normale media, in relazione cioè al modo di sentire e di vivere comune. Nell'ipotesi in cui il fatto...»