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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 36983 del 13 ottobre 2001
«Nel procedimento per decreto, l'art. 464, comma 3 c.p.p., nel testo introdotto dall'art. 37, comma 4, della legge 16 dicembre 1999, n. 479 — in base al quale la richiesta dei riti alternativi deve essere necessariamente proposta con l'atto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32418 del 29 agosto 2001
«In tema di procedimenti speciali davanti al tribunale in composizione monocratica, prevedendo l'art. 557, comma 3, c.p.p. che, in caso di opposizione a decreto penale, si osservino le disposizioni relative al procedimento per decreto contenute nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9536 del 7 marzo 2001
«Qualora la parte che, oltre ad avere chiesto ed ottenuto l'acquisizione di un verbale di prova di altro procedimento penale (nella specie, perizia), abbia anche, a suo tempo, indicato nella lista testi (debitamente approvata dal presidente del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6674 del 6 giugno 2000
«È legittima l'acquisizione al fascicolo del dibattimento, richiesta dal P.M. unitamente al deposito delle liste testimoniali, di verbali di prove di altri procedimenti penali, purché si tratti di prove assunte in incidente probatorio o in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12980 del 12 novembre 1999
«Nella fase degli atti preliminari al dibattimento, l'art. 469 c.p.p. consente il proscioglimento anticipato soltanto nell'ipotesi di improcedibilità dell'azione penale o di estinzione del reato; la norma, facendo salva l'ipotesi di cui al secondo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 212 del 7 aprile 1993
«Dalla norma dell'art. 469 c.p.p., che ricalca un istituto già previsto dall'art. 421 del codice di rito abrogato, si desume che la definizione anticipata del giudizio è circoscritta alle sole ipotesi tassativamente indicate di estinzione del reato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12014 del 23 dicembre 1997
«L'inappellabilità della sentenza predibattimentale di proscioglimento, pronunciata a norma dell'art. 469 c.p.p., è subordinata alla duplice condizione: 1) che la decisione venga adottata nelle tassative ipotesi di palese estinzione del reato e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3027 del 25 gennaio 2002
«La sentenza di proscioglimento predibattimentale di cui all'art. 469 c.p.p. può essere emessa solo ove ricorrano i presupposti in esso previsti (mancanza di una condizione di procedibilità o proseguibilità dell'azione penale ovvero presenza di una...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21243 del 4 giugno 2010
«È affetta da abnormità genetica o strutturale (in quanto emessa in carenza di potere, ponendosi la stessa al di fuori del sistema normativo) la sentenza di proscioglimento emessa dal G.i.p. a seguito dell’opposizione, non soltanto perché il G.i.p....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20115 del 29 aprile 2004
«Il giudice delle indagini preliminari investito di opposizione a decreto penale di condanna non può emettere de plano sentenza di non luogo a procedere ai sensi dell'art. 129 c.p.p., in quanto l'esigenza di immediatezza nella declaratoria di una...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 390 del 31 ottobre 1991
«(Omissis). L'art. 476 del nuovo codice di procedura penale a differenza del corrispondente art. 435 del codice previgente, escludendo la possibilità di una contestuale celebrazione del giudizio per i reati consumati in udienza, ma rinviandola ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2877 del 12 settembre 1991
«Si applicano le disposizioni del nuovo codice di procedura penale, concernenti la facoltà di arresto e la forma ordinaria del rito (art. 476), al reato commesso dopo l'entrata in vigore del codice di procedura penale, nell'udienza dibattimentale...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14088 del 9 dicembre 1999
«Poiché la nozione processuale di udienza si riferisce alla durata giornaliera dell'attività svolta alla presenza delle parti nel singolo procedimento e non può essere fatta coincidere con quella di dibattimento, la quale corrisponde a tutta la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43981 del 17 novembre 2009
«La sospensione del procedimento penale per la pendenza di controversia civile o amministrativa, quale prevista dall’art. 479 c.p.p., può essere disposta, in applicazione estensiva di detta disposizione normativa, anche in sede di udienza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31074 del 9 agosto 2001
«In tema di bancarotta, l'imputato che, ai sensi dell'art. 479 c.p.p., richiede la sospensione del dibattimento, in attesa della definizione del processo instaurato contro la dichiarazione di fallimento, è tenuto — allo scopo di consentire al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 503 del 11 giugno 1998
«È abnorme l'ordinanza con la quale il tribunale di sorveglianza, chiamato a decidere sull'istanza di liberazione anticipata, rinvii il procedimento a tempo indeterminato, in attesa di conoscere l'esito di un procedimento penale instauratosi a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1801 del 25 febbraio 1997
«In relazione alle questioni pregiudiziali il sistema dell'attuale codice di procedura penale prevede la possibilità di sospensione del giudizio penale solo in dipendenza di questioni pregiudiziali civili o amministrative e mai nel caso di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8607 del 5 marzo 2012
«In tema di bancarotta semplice, l'imputato che, ai sensi dell'art. 479 c.p.p., richieda la sospensione del dibattimento, in attesa della definizione del processo instaurato contro la dichiarazione di fallimento, è tenuto - allo scopo di consentire...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41255 del 5 novembre 2008
«In tema di reati di bancarotta, il giudice penale può disporre la sospensione del dibattimento a norma dell'art. 479 c.p.p. qualora sia in corso il procedimento civile per la revoca della sentenza dichiarativa di fallimento. (Nel caso di specie,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2220 del 22 febbraio 1999
«In tema di violazioni edilizie, la sospensione dell'azione penale disposta dal giudice, che si ricollega alla richiesta di concessione in sanatoria, può durare per il periodo di sessanta giorni previsto dall'art. 13 della legge n. 47 del 1985 per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21249 del 24 maggio 2001
«In tema di uso di atto falso, poiché, quanto al trattamento sanzionatorio, l'art. 489 c.p. rimanda alle precedenti disposizioni, senza escludere quella in cui la falsità materiale sia commessa dal privato (art. 482 c.p.) e, poiché, per tale ultima...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7785 del 8 agosto 1996
«Il verbale di udienza fa piena prova fino a querela di falso, in quanto il nuovo codice di procedura penale, pur non prevedendo più l'istituto dell'incidente di falso, non ha innovato riguardo al regime di efficacia dell'atto pubblico qual è...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 809 del 21 gennaio 1999
«In tema di questioni preliminari, le espressioni “subito dopo compiuto per la prima volta l'accertamento della costituzione delle parti” e “sono decise immediatamente” di cui all'art. 491 c.p.p. hanno il significato di imporre alle parti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1836 del 14 febbraio 1994
«Qualora l'incompetenza per territorio emerga in sede di incidente probatorio effettuato dopo l'udienza preliminare, è sempre applicabile l'art. 21 c.p.p., a norma del quale la competenza territoriale va verificata, a pena di decadenza, prima della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11277 del 11 marzo 2013
«Qualora il decreto che dispone il giudizio destinato all'imputato venga per errore notificato presso lo studio del difensore di fiducia invece che al domicilio validamente, eletto sussiste una nullità non assoluta, ma a regime intermedio, come...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4431 del 15 aprile 1998
«È tardiva, e comporta pertanto decadenza, la proposizione di una questione preliminare di nullità prevista dall'art. 491, primo comma, c.p.p. intervenuta successivamente alla decisione di altre questioni pregiudiziali previste dalla medesima...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8858 del 28 settembre 1993
«In tema di composizione e costituzione della corte d'assise, l'omessa menzione nel verbale di dibattimento del giuramento prestato dai giudici popolari produce nullità di carattere relativo e quindi deve essere eccepita, ai sensi dell'art. 181,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46753 del 2 dicembre 2004
«Il principio della decisione «allo stato degli atti» è previsto dalla legge solo per il giudizio abbreviato (ex art. 440 c.p.p.), mentre nel rito normale il dibattimento è l'asse portante del processo. (Nella specie, in ossequio a detto principio...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10973 del 4 novembre 1991
«Non sussiste la nullità della deposizione testimoniale qualora, in un procedimento che prosegue secondo le disposizioni del codice di rito previgente, venga prestato giuramento con la formula prescritta dall'art. 497 nuovo codice di procedura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10459 del 5 ottobre 1994
«La funzione dell'art. 499, comma 5, c.p.p. — in base al quale il testimone può essere autorizzato dal presidente a consultare, in aiuto della memoria, documenti da lui redatti — può essere realizzata pure nel caso in cui il «vuoto di memoria»...»