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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4177 del 19 febbraio 2008
«...completa del potere di esercizio della difesa per iscritto nel procedimento di decisione in camera di consiglio, ed è quindi esclusa la possibilità di applicazione dell'art. 378 c.p.c., dettato per il procedimento di decisione in udienza pubblica.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9151 del 8 aprile 2008
«...ai sensi dell'art. 41 c.p.c., e neppure il fatto che il procedimento, invece di svolgersi, ex art. 375 c.p.c., nelle forme del rito camerale con l'emanazione di un'ordinanza, sia stato trattato in pubblica udienza e si sia concluso con sentenza.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16004 del 8 luglio 2009
«L'art. 327 c.p.c., estendendo la propria efficacia all'intero ordinamento processuale, si applica anche alle sentenze delle commissioni tributarie di primo e secondo grado, le quali, pertanto, non possono essere impugnate ove sia trascorso un anno...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2535 del 30 gennaio 2009
«...durata del processo di cui all'art. 111, secondo comma, Cost., la sua trattazione diretta in udienza pubblica, senza che debba seguirsi l'"iter" procedimentale delineato dal combinato disposto degli artt. 391-bis e 380-bis cod. proc. civ.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 7433 del 27 marzo 2009
«...laddove si prevede che, ove la Corte ritenga che non ricorrano le condizioni prescritte per la trattazione in camera di consiglio - che sono evidentemente quelle formulate nella relazione preliminare - rinvia la causa alla pubblica udienza.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8559 del 8 aprile 2009
«...secondo comma, c.p.c.), tale omissione configura una mera irregolarità del procedimento che, tuttavia, non determina una violazione dei diritti della difesa, in virtù della più ampia garanzia assicurata dal giudizio celebrato in pubblica udienza.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 219 del 8 gennaio 2013
«In tema di giudizio di cassazione, la valutazione compiuta dal giudice della sezione apposita di cui all'art. 376 c.p.c. nel trasmettere il ricorso alla sezione semplice, in ordine alla non ricorrenza nella specie delle condizioni per dichiarare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8942 del 12 aprile 2013
«La data di deliberazione della sentenza non è, a differenza di quella di sua pubblicazione (che ne segna il momento di acquisto della rilevanza giuridica), un elemento essenziale dell'atto processuale, sicché la relativa mancanza e/o la sua...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23423 del 4 novembre 2014
«...decisione è "presa" quando si delibera in camera di consiglio, mentre le successive fasi dell'"iter" formativo dell'atto (e cioè la stesura della motivazione, la sua sottoscrizione e la pubblicazione) non incidono sulla sostanza della pronuncia.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11176 del 29 maggio 2015
«La sentenza pronunciata ai sensi dell'art. 281 sexies cod. proc. civ., integralmente letta in udienza e sottoscritta dal giudice con la sottoscrizione del verbale che la contiene, deve ritenersi pubblicata e non può essere dichiarata nulla nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14922 del 16 luglio 2015
«In caso di rinuncia al ricorso per cassazione intervenuta dopo la fissazione dell'udienza pubblica o camerale e della relativa comunicazione alle parti, ai sensi dell'art. 377 cod. proc. civ., non può trovare applicazione l'art. 391, comma 1, cod....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6394 del 30 marzo 2015
«...conversione in una valida sentenza ordinaria poiché la pubblicazione del dispositivo consuma il potere decisorio del giudice, sicché la successiva motivazione è irrilevante in quanto estranea alla struttura dell'atto processuale ormai compiuto.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5689 del 23 marzo 2016
«...non conforme al modello previsto dalla norma, conserva la sua natura di atto decisionale, dovendosi escludere la sua conversione in valida sentenza ordinaria per essersi consumato il potere decisorio del giudice al momento della sua pubblicazione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8528 del 29 luglio 1988
«...di quello oggetto dell'apologia. (Nella specie gli imputati all'udienza alzatisi in piedi, col braccio teso e la mano chiusa a pugno iniziavano a leggere un proclama, facendo pubblicamente l'apologia dei delitti contro la personalità dello Stato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10210 del 23 ottobre 1992
«Difetta la condotta del reato ipotizzato dall'art. 303 c.p. (pubblica istigazione e apologia) quando manchino i requisiti della pubblicità dell'azione e della concreta idoneità a suscitare consensi ed a provocare il pericolo di adesione al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3198 del 18 marzo 1992
«La disciplina dettata dall'art. 601 c.p.p. deve essere riferita solamente all'ordinario giudizio di appello in udienza pubblica, salvo che espressamente sia prevista anche per il giudizio in camera di consiglio, come si verifica in forza del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9 del 4 febbraio 1992
«Il procuratore generale della Repubblica, che abbia avocato un procedimento di competenza del pretore, ha il potere, ai sensi dell'art. 72 dell'ordinamento giudiziario, come modificato dall'art. 22 del D.P.R. 22 settembre 1988, n. 449, di delegare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6361 del 23 giugno 1993
«Infatti seppur a norma dell'art. 598 c.p.p. valgono per il giudizio di appello le norme relative a quello di primo grado, in quanto applicabili, e fra queste rientri quella di cui all'art. 471, comma primo, c.p.p. secondo la quale «l'udienza è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5976 del 12 giugno 1996
«Per analogia con quanto disposto dall'art. 33 comma 2 c.p.p., in ordine alle condizioni di capacità del giudice — alla cui stregua non devono considerarsi ad esse attinenti le disposizioni sulla destinazione del giudice agli uffici giudiziari e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1804 del 27 marzo 1997
«...aveva chiesto la designazione di un magistrato appartenente al suo ufficio per rappresentare la pubblica accusa nel processo dinanzi al tribunale, allegando una pretesa grave inimicizia del pubblico ministero di udienza con l'imputato stesso).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2150 del 20 febbraio 1998
«L'omessa o incompleta trascrizione nell'originale della sentenza del dispositivo letto in pubblica udienza e inserito negli atti processuali non costituisce nullità per mancanza del dispositivo di cui all'art. 546, comma 3, c.p.p., che riguarda il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2368 del 24 febbraio 1998
«La indebita celebrazione del giudizio d'appello nelle forme di cui all'art. 599 c.p.p. anziché in quello dell'udienza pubblica dà luogo, per il combinato disposto di cui agli artt. 598 e 471, comma 1, c.p.p., ad una nullità da qualificarsi,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2241 del 28 settembre 1999
«Nel giudizio di legittimità è consentito all'imputato ed al pubblico ministero formulare davanti al collegio, nei preliminari dell'udienza, una richiesta di applicazione della pena concordata ancorché sulla precedente diversa proposta del medesimo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3499 del 25 novembre 1999
«...di danno ingiusto per altri) tale che soltanto il secondo consente di qualificare il reato come plurioffensivo, nel senso della presenza, ontologicamente necessaria, di un soggetto leso determinato, diverso dalla pubblica amministrazione.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4362 del 5 febbraio 2004
«La sentenza, costituita dal dispositivo e dalla contestuale motivazione, redatta a mano dall'estensore e resa pubblica con la lettura in udienza, non è viziata per difetto assoluto di motivazione in base al rilievo della difficoltà di lettura...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 403 del 10 gennaio 2019
«In caso di mancata pubblicazione dell'ammissione od esclusione di un partecipante, l'eventuale presenza di un delegato di un concorrente alla seduta di gara in cui sono deliberate le esclusioni od ammissioni, di regola non è, di per sé, idonea...»
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Consiglio di Stato, Sez. IV, sentenza n. 3406 del 6 giugno 2011
«Considerato, quanto al diritto alla udienza pubblica, che la giurisprudenza ha affermato che "il principio della pubblicità del giudizio che si svolge innanzi ad organi giurisdizionali, pur costituendo un cardine dell'ordinamento democratico,...»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 401 del 27 gennaio 2014
«Pur se non vi sono disposizioni espresse disciplinanti il rito applicabile alla fase della liquidazione del compenso agli ausiliari del giudice amministrativo - né all'interno del codice del processo amministrativo, né all'interno del T.U. 30...»
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Consiglio di Stato, Sez. VI, sentenza n. 880 del 3 marzo 2017
«...il ricorso di merito sia trattato in un'udienza, pubblica o camerale, anteriore al decorso dei termine a ritroso di quaranta giorni, ovvero venti giorni nei casi di dimidiazione, di cui all'art. 73, comma 1, c.p.a.). (Rinvia a nuovo ruolo).»
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Consiglio di Stato, Sez. V, sentenza n. 5465 del 2 dicembre 2015
«È inammissibile l'istanza di cancellazione della causa dal ruolo delle sospensive, in quanto tale istituto è previsto unicamente per gli affari da trattare in udienza pubblica (art. 71 c.p.a.).»