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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3380 del 16 maggio 1983
«L'intimazione scritta di pagamento, poiché gli effetti tipici ad essa collegati sono indipendenti dalla volontà dell'intimante diretta a produrli, non rientra fra gli atti negoziali ma fra i meri atti giuridici, nei confronti dei quali, non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2361 del 6 febbraio 2007
«In tema di inadempimento delle obbligazioni pecuniarie, con riferimento alla costituzione in mora, non può parlarsi di offerta non formale, ai sensi dell'articolo 1220 c.c., quando la somma non viene introdotta nella sfera di disponibilità del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9374 del 21 aprile 2006
«Il principio della perpetuatio obligationis di cui all'art. 1221 c.c. riguarda solo la prestazione dedotta nel rapporto, nei limiti di quanto maturato e dovuto nel tempo di vigenza dell'obbligazione e non quest'ultima in quanto tale, poiché la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24140 del 20 novembre 2007
«Ai fini del risarcimento del danno patrimoniale da inadempimento, deve essere in concreto fornita la dimostrazione dell'esistenza del pregiudizio lamentato e il diretto nesso causale con la condotta illecita. Deve, pertanto, escludersi che il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 997 del 21 gennaio 2010
«In caso di sinistro stradale, qualora il danneggiato abbia fatto ricorso all'assistenza di uno studio di consulenza infortunistica stradale ai fini dell'attività stragiudiziale diretta a richiedere il risarcimento del danno asseritamente sofferto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14488 del 29 luglio 2004
«Nel caso di responsabilità del sanitario per il mancato esercizio del diritto all'interruzione della gravidanza nei casi previsti dalla legge 22 maggio 1978, n. 194, il danno risarcibile è rappresentato non solo da quello dipendente dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3491 del 12 giugno 1984
«Ai fini della liquidazione del danno da lucro cessante, subito da un soggetto che godeva di un reddito saltuario per la discontinuità dell'occupazione, o incerto per i rischi inerenti all'esercizio di un'impresa, non può farsi ricorso ad un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2335 del 16 febbraio 2001
«In materia di rapporto di causalità nella responsabilità extracontrattuale, in base ai principi di cui agli artt. 40 e 41 c.p., qualora le condizioni ambientali od i fattori naturali che caratterizzano la realtà fisica su cui incide il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17179 del 6 agosto 2007
«In materia di risarcimento dei danni a seguito di incidente stradale, una volta ritenuta provata l'attività lavorativa svolta dal danneggiato e la compromissione della medesima (quindi l' an debeatur ), in mancanza di una prova specifica del di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12020 del 21 novembre 1995
«In sede di liquidazione del risarcimento dei danni subiti dai congiunti di un professionista in conseguenza della sua morte, non è censurabile il ricorso da parte del giudice di merito al criterio «per competenza», anziché a quello «di cassa»,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1335 del 20 gennaio 2009
«Il debito avente ad oggetto il risarcimento del danno da inadempimento di obbligazioni contrattuali diverse da quelle pecuniarie ha natura di debito di valore, in quanto tiene luogo della materiale utilità che il creditore avrebbe percepito se...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15823 del 28 luglio 2005
«Nell'obbligazione risarcitoria (che costituisce debito di valore in quanto diretta alla reintegrazione del danneggiato nella stessa situazione patrimoniale nella quale si sarebbe trovato se il danno non fosse stato prodotto) il principale mezzo di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 490 del 20 gennaio 1999
«In tema di liquidazione del danno da fatto illecito, l'adozione del criterio di determinazione della somma dovuta a titolo di risarcimento del danno alla salute e di quello morale alla stregua del sistema cosiddetto del «valore di punto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10193 del 28 aprile 2010
«In tema di risarcimento del danno, dovendo la liquidazione essere effettuata in valori monetari attuali, non è necessaria l'espressa richiesta da parte dell'interessato degli interessi legali sulle somme rivalutate, la quale deve ritenersi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23225 del 16 novembre 2005
«In materia di obbligazione risarcitoria da fatto illecito, che costituisce tipico debito di valore, il danno, se non risarcito immediatamente, va determinato secondo il valore attuale al momento della pronunzia, la durata del processo non potendo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 256 del 12 gennaio 1999
«Il danno alla salute (o «danno biologico») comprende ogni pregiudizio diverso da quello consistente nella diminuzione o nella perdita della capacità di produrre reddito che la lesione del bene alla salute abbia provocato alla vittima e non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24142 del 20 novembre 2007
«Il maggior danno, dovuto al creditore ex art. 1224 c.c., ha natura risarcitoria e può essere riconosciuto solo se venga accertata la colpevolezza dell'inadempimento dell'obbligazione pecuniaria ed il nesso causale tra tale condotta e il danno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24584 del 20 novembre 2006
«Nessuna preclusione all'attribuzione del maggior danno ex art. 1224, secondo comma, c.c. può derivare dalla condanna, inflitta da una precedente sentenza, agli interessi legali dalla decisione al saldo, in base al principio per cui nessuna...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1689 del 15 marzo 1982
«In tema di inadempimento di obbligazioni pecuniarie, il danno da svalutazione monetaria che il debitore è tenuto a risarcire, ai sensi dell'art. 1224, secondo comma, c.c., ove il creditore sia riuscito a procurarsi ugualmente la somma a lui dovuta...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19499 del 16 luglio 2008
«Nel caso di ritardato adempimento di una obbligazione di valuta, il maggior danno di cui all'art. 1224, secondo comma, cod. civ può ritenersi esistente in via presuntiva in tutti i casi in cui, durante la mora, il saggio medio di rendimento netto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15594 del 11 dicembre 2000
«In tema di risarcimento, ex art. 1224, secondo comma, c.c., del «maggior danno» che il creditore, il quale abbia la qualità di imprenditore commerciale (nella specie, titolare di farmacia che abbia fornito farmaci in favore di una USL), deduca...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5548 del 17 giugno 1996
«Al fine del riconoscimento del «maggior danno» di cui al secondo comma dell'art. 1224 codice civile, è consentito far ricorso alla presunzione di impiego della somma di denaro dovuta nella forma (quanto meno) del deposito bancario riguardo a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3042 del 6 febbraio 2009
«In caso di ritardato adempimento di un'obbligazione di valuta, ai fini del riconoscimento del maggior danno di cui all'art. 1224, secondo comma, cod. civ., il creditore imprenditore commerciale ha l'onere di dimostrare o di aver fatto ricorso al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18450 del 31 agosto 2007
«Ai fini del riconoscimento del maggior danno di cui all'art. 1224 cpv c.c., l'interessato deve fornire dei dati personalizzati, alla luce dei quali valutare, secondo criteri di probabilità e normalità, le modalità di utilizzazione del denaro e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3160 del 5 marzo 2001
«Il titolare di un'impresa artigianale, da qualificare piccolo imprenditore, il quale deduca di aver subito un danno dal ritardo del debitore nell'adempimento dell'obbligazione pecuniaria, è tenuto a fornire la prova dell'effettivo pregiudizio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5678 del 9 giugno 1999
«In tema di maggior danno da svalutazione monetaria (art. 1224, comma secondo c.c.), il — pur legittimo — ricorso al notorio ed a presunzioni da parte del giudice non può prescindere dall'assolvimento, da parte del creditore (quantunque...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9645 del 16 novembre 1994
«Ai fini della concessione del sequestro giudiziario, si ha controversia sulla proprietà o sul possesso non soltanto quando sia esperita azione di rivendica, ma anche in ipotesi di azioni personali aventi per oggetto la restituzione della cosa da...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4321 del 4 maggio 1994
«Nel caso di obbligazioni pecuniarie, l'attribuzione del risarcimento del maggior danno (art. 1224, secondo comma, c.c.) presuppone che il creditore deduca che un pagamento tempestivo lo avrebbe messo in grado di evitare e ridurre gli effetti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6111 del 7 luglio 1997
«Il risarcimento del danno subito dalla pubblica amministrazione creditrice, in base ad un rapporto contrattuale (nella specie: di appalto di servizi), di una prestazione pecuniaria, per la mancata tempestiva disponibilità della somma dovutale, a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6951 del 23 marzo 2010
«In tema di risarcimento del danno da fatto illecito extra contrattuale, l'obbligazione di risarcimento tende a ricostituire nel patrimonio del danneggiato l'entità economica perduta, con la conseguenza che spetta al danneggiato, oltre al valore...»