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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2803 del 5 aprile 1990
«In tema di obbligazioni pecuniarie, il debito degli interessi «moratori», alla cui sussistenza è correlata la risarcibilità del «maggior danno» (art. 1224 c.c.), non coperto da detti interessi, presuppone l'esistenza di un'obbligazione, ma trova...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10649 del 13 dicembre 1994
«La facoltà del giudice (riconducibile all'art. 115 c.p.c.) di ricorrere, anche senza richiesta delle parti, alla liquidazione equitativa del danno in relazione ad elementi non dimostrabili o difficilmente dimostrabili in base alle regole...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2309 del 2 febbraio 2007
«In tema di risarcimento del danno da invalidità permanente conseguente a sinistro stradale, il criterio tabellare di capitalizzazione anticipata previsto ai sensi del R.D. 9 ottobre 1922, n. 1403, non è tassativo e inderogabile, ma può essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1218 del 21 gennaio 2008
«L'atto con il quale le parti convengono la modificazione quantitativa di una precedente obbligazione ed il differimento della scadenza per il suo adempimento, non costituisce una novazione e non comporta, dunque, l'estinzione dell'obbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5274 del 6 agosto 1983
«La novazione oggettiva, quale modo di estinzione dell'obbligazione diverso dall'adempimento, oltre a presupporre l'esistenza di un'obbligazione inadempiuta o adempiuta solo in parte, è caratterizzata dalla stretta connessione tra l'elemento...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10447 del 7 ottobre 1991
«L'applicabilità delle disposizioni degli artt. 1241 e ss. c.c. (riguardanti l'ipotesi della compensazione in senso tecnico-giuridico) postula l'autonomia dei rapporti da cui nascono i contrapposti crediti delle parti e pertanto va esclusa allorché...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3823 del 1 aprile 1995
«Il versamento al mediatore di un «acconto sul prezzo» da parte di colui che sottoscriva una proposta di acquisto del bene non può avere, quali che siano state le espressioni usate dalle parti per definirne la funzione, la natura giuridica e gli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2289 del 31 marzo 2000
«La proposizione dell'eccezione di compensazione non necessita dell'uso di formule sacramentali e, pertanto, la stessa deve ritenersi ritualmente e tempestivamente proposta, ove il convenuto, nell'effettuare i conteggi delle somme spettanti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6391 del 14 luglio 1997
«L'eccezione di compensazione ha carattere di eccezione in senso stretto, non rilevabile d'ufficio dal giudice per l'espresso divieto posto dall'art. 1242 primo comma c.c., ed è soggetta nel rito del lavoro a decadenza se non proposta nella memoria...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5036 del 9 maggio 1995
«La questione relativa all'esistenza, alla natura ed all'importo dei crediti da opporre eventualmente in compensazione a quelli dedotti in giudizio dalla controparte non è rilevabile d'ufficio ed è soggetta all'onere di allegazione e di prova; essa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 224 del 28 gennaio 1972
«Per la eccezione di compensazione legale non è necessario che la manifestazione di volontà della parte si attui mediante espressa istanza, proposta con formula sacramentale, essendo sufficiente che dal comportamento difensivo della parte stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 391 del 11 gennaio 2006
«Per la eccezione di compensazione legale non è necessario che la manifestazione di volontà della parte si attui mediante espressa istanza, proposta con formula sacramentale, essendo sufficiente che dal comportamento difensivo della parte stessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2480 del 19 febbraio 2003
«La domanda di restituzione o riduzione in pristino della parte che ha eseguito delle prestazioni in base a sentenza cassata, prevista dall'art. 389 c.p.c., può essere proposta nello stesso giudizio di rinvio oppure in separata sede, e, in tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12664 del 25 settembre 2000
«In sede di opposizione alla esecuzione forzata proposta sulla base di un decreto ingiuntivo dichiarato esecutivo perché non opposto nei termini, la pretesa esecutiva fatta valere dal creditore può essere neutralizzata soltanto con la deduzione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10352 del 19 ottobre 1993
«Nel caso in cui ad una domanda di pagamento proposta in via principale venga contrapposta, in via riconvenzionale, una domanda produttiva anche di effetti estintivi dell'obbligazione di cui alla richiesta formulata in via principale, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17162 del 3 dicembre 2002
«In materia fallimentare, proposta domanda di concordato preventivo è vietata la cessione dei crediti se stipulata per estinguere debiti anteriori (potendo in caso di violazione di tale divieto farsi luogo a dichiarazione di fallimento ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3099 del 17 marzo 1995
«L'art. 1335 c.c., nel collegare la presunzione di conoscenza delle dichiarazioni recettizie al fatto che esse giungano all'indirizzo del destinatario, non detta alcuna disciplina circa il mezzo di trasmissione, sicché — non essendo necessario che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7083 del 24 maggio 2001
«La sussistenza dei requisiti di efficacia della cessione del credito nei riguardi del debitore ceduto rientra tra i fatti costituitivi della domanda proposta dal cessionario contro lo stesso debitore, onde deve essere accertata dal giudice...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2943 del 4 aprile 1997
«In caso di delegazione di pagamento titolata rispetto al rapporto di valuta, il delegato che per errore esegua una seconda volta il pagamento in favore del terzo ha il diritto di ripetere tale ultimo pagamento, costituente un indebito oggettivo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5076 del 5 aprile 2001
«L'offerta di risarcimento del danno rivolta dall'assicuratore al terzo danneggiato — implicita nell'invito a definire transattivamente l'entità del danno medesimo — concreta una proposta di espromissione e, ove sia accettata, dà vita al relativo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6935 del 21 novembre 1983
«Il negozio di espromissione, con il quale un terzo assume spontaneamente un debito altrui, non si inquadra fra le promesse unilaterali, ma costituisce un contratto tra creditore e terzo, e ad esso pertanto si applicano tutte le regole che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11786 del 11 dicembre 1990
«La condanna al pagamento di somma anche a titolo di (rimborso di) spese processuali, contenuta in una sentenza esecutiva, ancorché non passata in giudicato, presupponendo un credito liquido ed esigibile, autorizza il creditore a pretendere gli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 886 del 21 gennaio 2004
«Il saldo di conto corrente bancario cointestato, con facoltà di disposizione disgiunta di ciascuno dei contitolari, non può costituire credito «contratto nell'interesse esclusivo» di alcuno dei contitolari del credito stesso, ai sensi del primo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15737 del 2 luglio 2010
«In tema di risarcimento dei danni derivanti dalla circolazione stradale, l'azione giudiziaria per il conseguimento dell'intero risarcimento, proposta dal trasportato danneggiato nei confronti del conducente di uno solo dei veicoli coinvolti in uno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7650 del 13 luglio 1995
«L'impugnazione avverso una sentenza pronunciata nei confronti di una società in accomandita semplice posta in liquidazione e cancellata dal registro delle imprese — ma ancora munita di soggettività e connessa capacità processuale, estinguendosi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1947 del 6 luglio 1973
«Nel caso in cui più condebitori solidali per danni extracontrattuali abbiano partecipato al giudizio promosso dall'unico creditore, quello tra essi, che abbia impugnato la sentenza di condanna invocando la prescrizione del diritto al risarcimento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12260 del 27 maggio 2009
«In tema di limiti soggettivi del giudicato, il disposto degli artt. 1306 e 1310 c.c. - i quali prevedono con riferimento alle obbligazioni solidali, e quindi ad un rapporto con pluralità di parti, ma scindibile, che i condebitori i quali non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5262 del 9 aprile 2001
«La notificazione degli atti processuali può essere validamente eseguita sia dall'ufficiale giudiziario del luogo in cui deve avvenire la notificazione; sia da quello addetto all'autorità giudiziaria competente a conoscere della causa.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17372 del 17 novembre 2003
«In tema di responsabilità civile ed in ipotesi di sinistro stradale risalente alla responsabilità di più conducenti, la solidarietà tra costoro, i proprietari dei mezzi e i rispettivi assicuratori, nasce direttamente dalla regola generale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 577 del 2 marzo 1973
«L'azione di regresso spettante al debitore solidale è in sostanza una azione di surrogazione, mediante la quale egli subentra nei diritti del creditore, nelle stesse condizioni di esperibilità in cui questi li aveva. Ond'è che, allo stesso modo...»