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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6064 del 30 maggio 1995
«Con riguardo all'esecuzione mobiliare conseguente al sequestro conservativo di un autoveicolo, l'ordinanza di surroga del custode, la quale ha natura meramente conservativa, è sottratta ad ogni impugnazione (come, del resto, espressamente disposto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3154 del 23 marzo 1991
«Nel procedimento di convalida di sfratto, la mancata comunicazione dell'ordinanza emessa fuori udienza, con cui il pretore abbia ordinato il rilascio rimettendo le parti davanti al tribunale competente, non comporta nullità del successivo giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1553 del 11 febbraio 1995
«Una volta proposta l'impugnazione della sentenza arbitrale, la competenza a decidere sulla richiesta di correzione del lodo spetta al giudice dell'impugnazione e non al pretore (fattispecie anteriore all'entrata in vigore dell'art. 18 legge n. 25...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5280 del 28 maggio 1998
«Qualora sia stato conferito l'incarico di emettere un arbitrato irrituale, il deposito del provvedimento arbitrale, effettuato ex art. 825 c.p.c. per tuziorismo o per altra ragione, ed il decreto di esecutorietà emesso dal pretore non valgono a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4834 del 29 settembre 1984
«Per qualificare la natura di un arbitrato occorre riferirsi ai poteri attribuiti dalle parti all'arbitro quali risultano dal compromesso e non alla forma di cui sia stato rivestito l'atto finale del provvedimento. Pertanto, ove sia stato conferito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1725 del 24 marzo 1981
«Il decreto con cui il pretore, al di fuori di ogni procedimento, contenzioso tipico, liquidi un compenso al legale di un'eredità giacente, nominato dal curatore, è da considerare giuridicamente inesistente in quanto — non essendo detto legale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1044 del 5 aprile 1968
«Il procedimento per l'apposizione e la rimozione dei sigilli ha natura cautelare e provvisoria, a volte strumentale rispetto al procedimento per la formazione dell'inventario. La sua finalità è quella di identificare e conservare dei beni facenti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2145 del 11 maggio 1989
«Ai sensi dell'art. 26 della L. n. 11 del 1971, alla sezione specializzata agraria, sono riservati i provvedimenti di istruzione preventiva, in riferimento ai giudizi ad essa devoluti, anche nel caso dell'eccezionale urgenza di cui all'art. 693,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 486 del 19 febbraio 1972
«Nei procedimenti di istruzione preventiva, la deroga alla competenza del giudice che sarebbe competente per la causa di merito, nelle ipotesi di eccezionale urgenza, non è limitata alla sola assunzione di testimoni a futura memoria, ma si estende...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1779 del 12 febbraio 1993
«Nel procedimento di denuncia di nuova opera, il provvedimento reso dal pretore, ai sensi dell'art. 691 c.p.c., ove venga dedotta l'inosservanza di ordine cautelare in precedenza impartito, non ha carattere decisorio, e non è quindi impugnabile con...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6410 del 12 dicembre 1980
«Qualora, dopo che il pretore abbia emesso l'ordinanza sospensiva della nuova opera, il giudizio di merito sia stato instaurato dinanzi al tribunale competente, il potere di emettere l'ordinanza di riduzione in pristino ex art. 691 c.p.c., spetta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3552 del 7 dicembre 1972
«Con l'opposizione al decreto ingiuntivo, che emette il pretore al termine o nel corso dell'esecuzione forzata degli obblighi di fare e di non fare (o dell'esecuzione dei provvedimenti immediati emessi nelle procedure nunciatorie e possessorie, o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3193 del 21 ottobre 1972
«Nei procedimenti di denunzia di nuova opera e di danno temuto, contro il provvedimento del pretore che ordina la rimessione al pristino stato, per inadempienza all'ordine di sospensione dei lavori in corso, e non contiene una pronuncia implicita...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2769 del 2 agosto 1968
«Deve ritenersi ammissibile l'opposizione all'esecuzione dell'ordinanza emessa dal pretore ai sensi dell'art. 691 c.p.c. per la rimessa in pristino stato delle cose manomesse in violazione dei provvedimenti immediati presi dal giudice a seguito di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1036 del 17 maggio 1967
«L'ordinanza con la quale il giudice, ai sensi dell'art. 691 c.p.c., dispone, nei procedimenti di denuncia di nuova opera e di danno temuto, l'immediata riduzione in pristino a spese della parte che ha contravvenuto all'ordine di sospensione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 959 del 12 febbraio 1979
«Qualora, dopo la conversione del sequestro conservativo di crediti e di cose mobili del debitore in possesso di terzo, con la sentenza di condanna esecutiva e l'adempimento delle formalità prescritte dall'art. 156 disp. att. c.p.c. e la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2425 del 23 aprile 1981
«Per il combinato disposto degli artt. 678 e 543 c.p.c., ancorché quest'ultimo si riferisca genericamente alle cose, senza la specificazione della loro natura mobiliare, la forma del pignoramento e del sequestro conservativo presso terzi può essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2082 del 24 marzo 1983
«La cessazione degli effetti dell'intimazione, nel procedimento per convalida di sfratto, a seguito della mancata comparizione del locatore all'udienza fissata nell'atto di citazione, si verifica anche quando la mancata comparizione dipenda dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 354 del 13 gennaio 1993
«Le innovazioni sulla competenza introdotte con la L. 30 luglio 1984, n. 399, che, all'art. 6 n. 3, ha modificato l'art. 661 c.p.c., stabilendo la competenza inderogabile del pretore per le intimazioni di licenza o di sfratto, non influiscono sui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 387 del 16 gennaio 1991
«Con riguardo ad un contratto di locazione, per cui sia prevista in forza di clausola compromissoria la cognizione di arbitri per le relative controversie, questa trova limite nel procedimento di convalida di sfratto, per cui sussiste la competenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4573 del 7 dicembre 1976
«Nel procedimento di sfratto, qualora il convenuto deduca il diritto di proprietà sull'immobile locato, non al limitato fine di ottenere il rigetto della domanda, ma allo scopo di conseguire riconvenzionalmente il riconoscimento del diritto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1879 del 14 giugno 1972
«L'intimazione di licenza o di sfratto, richiesta per il procedimento di convalida, non ha il contenuto e gli effetti sostanziali della disdetta. Essa è una dichiarazione precettiva del locatore o concedente che tende ad avere incidenza diretta...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1216 del 14 giugno 1965
«Nell'ipotesi che un prestatore di lavoro avente diritto ad alloggio di servizio (nella specie, portiere) convenga il datore di lavoro avanti al tribunale per sentir dichiarare la nullità del licenziamento intimatogli e, conseguentemente, il suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2795 del 3 giugno 1978
«La sentenza di rigetto dell'opposizione passata in giudicato o provvisoriamente esecutiva conferisce al decreto ingiuntivo efficacia esecutiva, ma non lo rende titolo idoneo per l'esecuzione forzata in mancanza di un'espressa dichiarazione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2678 del 4 agosto 1999
«Non è legale la sanzione pecuniaria espressa in euro, sia perché le pene pecuniarie, ai sensi degli artt. 24 e 26 c.p., sono sempre indicate in lire, sia in quanto, allo stato, l'euro esiste solamente come valuta di conto, ma non anche come moneta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1129 del 2 febbraio 1995
«Il giudizio per il reato di omicidio di cui all'art. 586 c.p. (morte quale conseguenza non voluta dal responsabile di altro delitto doloso) è di competenza del tribunale, e non già del pretore in quanto quest'ultimo può conoscere soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9938 del 23 novembre 1994
«La regola della modifica della competenza territoriale per effetto di sopravvenienza legislativa L. 11 febbraio 1992, n. 128 applicabile ai sensi dell'art. 5 c.p.c. vecchio testo per i giudizi pendenti al 1° gennaio 1993 e sino al 18 dicembre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2851 del 10 gennaio 1989
«Anche quando l'abitualità nel reato è presunta dalla legge, non è consentito il permanere di uno status di delinquenza qualificata in caso di insussistenza di un'attuale concreta pericolosità sociale. Ne consegue pertanto, qualora ricorra un caso...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6091 del 11 novembre 1988
«A norma del secondo comma dell'art. 444 c.p.c., la speciale competenza del pretore del luogo in cui ha sede l'ufficio del porto d'iscrizione della nave riguarda solo le controversie che hanno per oggetto gli infortuni sul lavoro e le malattie...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1901 del 24 maggio 1996
«Il reato di atti osceni in luogo pubblico è reato di pericolo concreto e richiede perciò che la visibilità del luogo in cui gli atti vengono compiuti sia valutabile ex ante tenendo conto della natura del luogo, del momento del fatto e delle...»