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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10851 del 17 dicembre 1994
«Il trasferimento della proprietà di un veicolo (come di ogni altra cosa determinata) si verifica per effetto del consenso delle parti legittimamente manifestato (art. 1376 c.c.), onde esso va accertato con riferimento a tale presupposto. All'atto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16305 del 10 luglio 2009
«La promessa, da parte del venditore di quote sociali, delle dimissioni volontarie di un dipendente della società, qualora comporti le dimissioni nel periodo compreso tra la richiesta delle pubblicazioni di matrimonio e il decorso di un anno dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18195 del 28 agosto 2007
«...il giudice peraltro, ai sensi dell'art. 1384 c.c., può ridurre equamente ed anche d'ufficio la prestazione assunta, in caso di manifesta eccessività della penale ovvero tenuto conto dell'entità dell'adempimento dell'obbligazione principale.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21587 del 15 ottobre 2007
«In assenza di richiesta di applicazione della clausola penale, non può di ufficio il giudice statuire su di essa, neanche a seguito della pronuncia di risoluzione del contratto, attesa la natura autonoma della domanda di pagamento della penale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24458 del 24 novembre 2007
«...giudizio di appello; peraltro il relativo potere del giudice, essendo posto a tutela dell'interesse generale dell'ordinamento, può essere esercitato anche d'ufficio pur se le parti abbiano contrattualmente convenuto l'irriducibilità della penale.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24166 del 13 novembre 2006
«In tema di clausola penale, il potere di riduzione ad equità, attribuito al giudice dall'art. 1384 c.c. a tutela dell'interesse generale dell'ordinamento, può essere esercitato d'ufficio, ma l'esercizio di tale potere è subordinato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21066 del 28 settembre 2006
«...nei limiti in cui essa appare effettivamente meritevole di tutela, e, dunque, connotandosi come potere esercitabile anche d'ufficio, può essere esercitato anche qualora le parti abbiano contrattualmente convenuto l'irriducibilità della penale.»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 18128 del 13 settembre 2005
«In tema di clausola penale, il potere di riduzione ad equità, attribuito al giudice dall'art. 1384 c.c. a tutela dell'interesse generale dell'ordinamento, può essere esercitato d'ufficio per ricondurre l'autonomia contrattuale nei limiti in cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5324 del 4 aprile 2003
«...non potendo ritenersi la stessa compresa in una generica contestazione della penale stessa; ne consegue che, in difetto di questo requisito, il giudice d'appello non può operare la riduzione, trattandosi di un potere non esercitabile d'ufficio.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2435 del 14 marzo 1988
«Il potere attribuito al giudice del merito, ai sensi degli artt. 118, 210 e 213 c.p.c., di ordinare, su istanza di parte o d'ufficio, l'acquisizione di prove nel processo, configurando un'eccezione al principio generale dell'incidenza sulle parti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2176 del 27 maggio 1977
«Nell'ipotesi di nullità parziale di un contratto la rilevabilità d'ufficio della nullità di una parte o di una clausola del contratto non consente al giudice di pronunziare la nullità dell'intero negozio, in mancanza della dimostrazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1475 del 9 marzo 1982
«La legittimazione generale all'azione di nullità prevista dall'art. 1421 c.c. — in virtù del quale la nullità del negozio può essere fatta valere da chiunque vi abbia interesse ed essere rilevata anche d'ufficio dal giudice — non esime il soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9395 del 27 aprile 2011
«La rilevabilità d'ufficio della nullità del contratto in ogni stato e grado del processo opera solo se da parte dell'attore se ne richieda l'adempimento, essendo il giudice tenuto a verificare l'esistenza delle condizioni dell'azione e a rilevare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2956 del 7 febbraio 2011
«Il giudice può rilevare d'ufficio la nullità di un contratto, a norma dell'art. 1421 c.c., anche se sia stata proposta la domanda di annullamento (o di risoluzione o di rescissione del contratto, senza incorrere nel vizio di ultrapetizione, atteso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21632 del 6 ottobre 2006
«La rilevabilità d'ufficio della nullità del contratto opera quando si chieda l'adempimento del contratto, in considerazione del potere del giudice di verificare la sussistenza delle condizioni dell'azione, e non quando la domanda sia diretta a far...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1340 del 9 febbraio 1994
«La nullità del contratto è rilevabile d'ufficio solo nella controversia promossa per far valere diritti presupponenti la validità del contratto medesimo, in considerazione del potere-dovere del giudice di verificare la sussistenza delle condizioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18540 del 20 agosto 2009
«Sebbene sia consentito al giudice rilevare d'ufficio la nullità del contratto anche quando ne sia stata domandata la risoluzione per inadempimento, tale rilievo resta precluso quando sulla questione della validità del contratto si sia formato il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23674 del 15 settembre 2008
«Nei caso in cui le parti di un contratto, ascrivendosi reciproci inadempimenti, chiedano ciascuna nei confronti dell'altro la risoluzione ai sensi dell'art. 1453 cod. civ., il giudice può rilevare d'ufficio la nullità del contratto stesso (niella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6003 del 17 marzo 2006
«Il necessario contemperamento tra il potere che l'art. 1421 c.c. attribuisce al giudice di dichiarare d'ufficio la nullità di un contratto ed il principio della domanda sancito negli artt. 99 e 112 c.p.c. delinea un sistema che trova operatività...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6170 del 22 marzo 2005
«A norma dell'art. 1421 c.c. il giudice deve rilevare d'ufficio le nullità negoziali, non solo se sia stata proposta azione di esatto adempimento, ma anche se sia stata proposta azione di risoluzione o di annullamento o di rescissione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11483 del 21 giugno 2004
«...ai limiti di inammissibilità delle domande nuove in appello fissati dall'art. 345 c.p.c., ma è ammissibile, in quanto sotto questo più limitato aspetto può essere rilevabile anche d'ufficio in ogni stato e grado del giudizio, ex art. 1421 c.c.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1552 del 28 gennaio 2004
«La rilevabilità d'ufficio della nullità di un contratto anche in assenza di una domanda o eccezione in tal senso delle parti presuppone pur sempre la rituale proposizione di una domanda riguardante quel determinato contratto — nel senso che si...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11847 del 6 agosto 2003
«Nelle controversie promosse per far valere diritti che presuppongono la validità di un determinato contratto, la nullità del contratto stesso è rilevabile d'ufficio, anche in grado di appello, rientrando nel potere-dovere del giudice la verifica...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12644 del 23 settembre 2000
«Il principio della rilevabilità di ufficio della nullità dell'atto va necessariamente coordinato con il principio dispositivo e con quello di corrispondenza tra chiesto e pronunciato e trova applicazione soltanto quanto la nullità si ponga come...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 123 del 8 gennaio 2000
«Il potere del giudice di dichiarare d'ufficio la nullità di un contratto ex art. 1421 c.c. deve essere coordinato con il principio della domanda ex artt. 99 e 112 c.p.c., cosicché solo se sia in contestazione l'applicazione o l'esecuzione di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10530 del 23 ottobre 1998
«La rilevabilità d'ufficio della nullità di un atto prevista dall'art. 1421 c.c. non comporta che il giudice sia obbligato ad un accertamento d'ufficio in tal senso, dovendo invece detta nullità risultare ex actis ossia dal materiale probatorio...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1157 del 15 febbraio 1996
«Nella controversia promossa per far valere diritti che presuppongono la validità del contratto, la nullità del contratto stesso è rilevabile d'ufficio, sempreché risultino acquisiti al processo gli elementi che la evidenzino, in considerazione del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11156 del 24 dicembre 1994
«L'esecuzione spontanea del contratto da parte dei contraenti non ne sana la nullità che, nel giudizio in cui sia fatta valere una pretesa fondata sul predetto contratto, deve essere, pertanto, rilevata, anche d'ufficio e contro la volontà delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4974 del 19 luglio 1983
«Nella controversia vertente sull'esecuzione di un contratto, la questione della nullità del contratto medesimo integra mera deduzione difensiva, diretta a sollecitare il potere del giudice di rilevare d'ufficio tale nullità, e, quindi, non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 460 del 18 gennaio 1983
«La nullità del contratto può essere rilevata anche d'ufficio in ogni stato e grado di giudizio, anche in sede di legittimità, purché il motivo di nullità sia già acquisito agli atti e non richieda, per il suo accertamento, un'indagine di fatto.»