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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14277 del 20 giugno 2006
«La mancanza di una o più pagine nel ricorso per cassazione comporta la inammissibilità di questo nel caso e nei limiti in cui tale mancanza impedisca la completa conversione delle ragioni addotte dal ricorrente a sostegno dell'impugnazione, senza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 711 del 28 gennaio 1984
«L'inammissibilità dell'appello per la pretesa inosservanza del termine perentorio di proposizione, ove la relativa eccezione sia stata rigettata dal giudice d'appello, non può essere rilevata d'ufficio in sede di legittimità, né può essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3515 del 25 marzo 1995
«In ipotesi di cassazione (con rinvio) di sentenza d'appello resa nei confronti dell'Ente Ferrovie dello Stato, il giudice di rinvio dev'essere individuato secondo i criteri ordinari, anziché secondo la regola del foro erariale, attese la sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12923 del 24 maggio 2013
«Nel processo del lavoro, la mancata esposizione degli elementi di fatto e delle ragioni di diritto su cui si fonda la domanda è causa di nullità del ricorso introduttivo, che, ove non rilevata dal giudice di primo grado, è soggetta alla regola...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 262 del 13 gennaio 1997
«Nel rito del lavoro, qualora la parte abbia, con l'atto introduttivo del giudizio, proposto capitoli di prova testimoniale, specificamente indicando di volersi avvalere del relativo mezzo in ordine alle circostanze di fatto ivi allegate, ma...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19340 del 18 settembre 2007
«Il principio secondo cui l'impugnazione proposta per prima determina la costituzione del processo nel quale debbono confluire le eventuali impugnazioni di altri incombenti e, nel caso di appello, le impugnazioni successive alla prima assumono...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2026 del 13 febbraio 2012
«Il principio per cui la prima impugnazione costituisce il processo nel quale debbono confluire le eventuali impugnazioni di altri soccombenti, sicché l'appello principale successivo ad altro appello si converte in appello incidentale, è principio...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 762 del 12 novembre 1999
«La domanda, proposta nei confronti dell'INPS da un suo ex dipendente, di risarcimento del danno (corrispondente alla svalutazione monetaria) conseguente al ritardato pagamento delle quote effettive dovute della pensione erogatagli a carico...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4541 del 16 maggio 1996
«Le controversie relative al diritto dei lavoratori, passati, in conseguenza della riforma sanitaria, dagli enti mutualistici soppressi alle Unità sanitarie locali, di ottenere, in occasione della conversione della indennità di fine rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8236 del 23 luglio 1993
«La norma di cui al primo comma dell'art. 495 c.p.c., secondo cui la conversione del pignoramento può essere chiesta dal debitore in qualsiasi momento anteriore alla vendita del bene pignorato, non esclude la tempestività di istanza in tal senso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2220 del 23 ottobre 1965
«Nell'espropriazione immobiliare, la facoltà di chiedere la conversione del pignoramento, prevista dall'art. 495 c.p.c., qualora si proceda col sistema della vendita con incanto, non è più esercitabile dopo l'aggiudicazione del bene, oggetto del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4059 del 12 luglio 1979
«Il terzo, il cui bene sia stato assoggettato a pignoramento per il soddisfacimento coattivo di un debito altrui, è legittimato a chiedere e a ottenere la conversione del pignoramento, ai sensi dell'art. 495 c.p.c., e, operata la conversione, può...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 65 del 10 gennaio 1964
«Nel processo di espropriazione mobiliare, in occasione dell'emanazione del provvedimento di conversione del pignoramento, il debitore che, a norma dell'art. 495 c.p.c., ha chiesto la conversione ha interesse a sentir dichiarare il difetto di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 940 del 24 gennaio 2012
«In materia di espropriazione forzata, ai fini della conversione del pignoramento immobiliare, il giudice dell'esecuzione deve determinare la somma da sostituire ai beni pignorati tenendo conto, oltre che delle spese di esecuzione, dell'importo,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12197 del 2 ottobre 2001
«L'importo dovuto per la determinazione della somma da sostituire alle cose o ai crediti pignorati, determinato con ordinanza del giudice dell'esecuzione, consiste in una somma di denaro pari, oltre alle spese di esecuzione, all'importo dovuto al...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11178 del 27 ottobre 1995
«Il processo esecutivo si presenta strutturato non già come una sequenza continua di atti ordinati ad un unico provvedimento finale — secondo lo schema proprio del processo di cognizione — bensì come una successione di subprocedimenti, cioè in una...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4469 del 24 aprile 1991
«Il pagamento da parte del debitore esecutato delle somme determinate in sede di conversione del pignoramento come non comporta il venir meno della procedura esecutiva che continua avendo ad oggetto le stesse, così non produce automaticamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5491 del 26 ottobre 1984
«Qualora il debitore esecutato chieda ed ottenga la conversione del pignoramento, con sostituzione di una somma di denaro alla cosa pignorata, il vincolo gravante su questa e l'ordinanza che ne abbia in precedenza disposto la vendita restano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5867 del 8 novembre 1982
«In tema di conversione del pignoramento, ex art. 495 c.p.c., venendo meno la fase della vendita (ormai inutile) e, conseguentemente, l'udienza per determinarne le modalità, il limite temporale per il tempestivo intervento di altri creditori...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2835 del 8 agosto 1968
«Qualora con l'opposizione all'esecuzione si deduca l'assoluta impignorabilità del bene pignorato, la conversione del pignoramento in una somma di danaro, intervenuta nel corso del giudizio, non provoca la cessazione della materia del contendere.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20733 del 28 settembre 2009
«Avverso l'ordinanza di determinazione della somma dovuta ai fini della conversione del pignoramento, emessa ai sensi art. 495 c.p.c., può essere proposta l'opposizione agli atti esecutivi e con tale rimedio possono essere sollevate non solo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17481 del 9 agosto 2007
«L'ordinanza con la quale il giudice dell'esecuzione, ai sensi dell'art 495 c.p.c., in sede di conversione del pignoramento, determina la somma di denaro da versare in sostituzione delle cose pignorate non esplica alcuna funzione risolutiva delle...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 494 del 22 luglio 1999
«Nell'esecuzione esattoriale, secondo la disciplina dettata dagli artt. 45 e seguenti del D.P.R. n. 602 del 1973, è ammissibile la conversione del pignoramento e rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e nelle attribuzioni del pretore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12618 del 15 novembre 1999
«La norma di cui all'art. 496 c.p.c., integra gli estremi di una «misura speciale di salvaguardia» a tutela del debitore volta ad evitare eccessi nell'uso del procedimento di esecuzione forzata, e non presuppone, pertanto, neppure implicitamente,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15630 del 7 novembre 2002
«La nullità dell'istanza di fissazione della vendita del bene pignorato per inosservanza del termine dilatorio di dieci giorni previsto dall'art. 501 c.p.c., non rientra nell'ambito delle nullità — inesistenza non suscettibili di sanatoria ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 22642 del 11 dicembre 2012
«La previsione del rimedio della opposizione distributiva, di cui all'art. 512 c.p.c., non esclude che quando la contestazione sia fatta dal debitore esecutato ed investa il credito della parte procedente, o l'esistenza o l'ammontare di quello di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1348 del 8 settembre 1970
«Poiché la illiquidità del credito non può conciliarsi con le finalità dell'esecuzione forzata, nessuna rilevanza, ai fini della partecipazione al processo esecutivo, può riconoscersi al fatto che il creditore per un credito illiquido si trovi ad...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 747 del 15 marzo 1974
«Nel processo esecutivo per espropriazione forzata, al creditore intervenuto tardivamente, cioè dopo l'udienza stabilita per la fissazione del tempo e delle modalità della vendita, è preclusa la possibilità di dedurre l'avvenuto verificarsi di un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 685 del 18 gennaio 2012
«In tema di espropriazione forzata presso terzi, le modifiche apportate dalle leggi 12 marzo 2004, n. 311 e 14 maggio 2005, n. 80 (di conversione del d.l. 14 marzo 2005, n. 35) al d.p.r. 5 gennaio 1950, n. 180 (approvazione del testo unico delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5341 del 5 marzo 2009
«In tema di espropriazione forzata, pur in assenza di un vero e proprio obbligo giuridico di notificazione dell'ordinanza di vendita, sono nulle la vendita immobiliare e la successiva aggiudicazione in caso di omessa notifica al debitore...»