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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2628 del 27 febbraio 1998
«L'indulto non opera automaticamente ma solo a seguito del provvedimento di applicazione da parte della competente autorità giudiziaria ex art. 672 c.p.p.; risponde pertanto di evasione il detenuto che si allontana dagli arresti domiciliari a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 51083 del 18 dicembre 2013
«...ritenuto competente a decidere il Tribunale di Sorveglianza che aveva concesso il differimento, essendo irrilevante la circostanza che il condannato si trovasse agli arresti domiciliari in un luogo rientrante nella competenza di altro Tribunale).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3005 del 20 maggio 1999
«In tema di esecuzione di pena detentiva nei confronti di condannato che si trovi agli arresti domiciliari per il fatto oggetto della condanna da eseguire, il tribunale di sorveglianza provvede de plano e senza garanzia di contraddittorio soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6602 del 2 febbraio 1996
«Nel caso in cui l'ordine di esecuzione della pena divenuta definitiva sia stato sospeso dal P.M. in pendenza di una istanza di detenzione domiciliare ed il condannato permanga nel precedente stato di arresti domiciliari, competente a decidere su...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3020 del 14 settembre 1994
«Poiché, una volta divenuta irrevocabile la sentenza di condanna, lo stato di privazione della libertà in regime di arresti domiciliari, nel quale si trovi l'imputato, si trasforma automaticamente in espiazione di pena, ne deriva che in detta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8117 del 12 luglio 2000
«...arresti domiciliari, si erano rifiutati di adempiere al detto incarico sostenendo, tra l'altro, di essere addetti solo ad attività ambulatoriale interna e di non poter assolvere altri compiti senza disposizione scritta del dirigente del servizio).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7847 del 16 giugno 1999
«Nel delitto di evasione per allontanamento dal luogo degli arresti domiciliari, oggetto della tutela penale è il rispetto dovuto all'autorità delle decisioni giudiziarie sul presupposto di un legittimo stato di arresto o di detenzione del soggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4406 del 30 aprile 1996
«...permanenza in essa, impostogli ai sensi dell'art. 21 del processo minorile. Invero quando il legislatore ha voluto equiparare al reato di evasione un fatto analogo, ma diverso, lo ha espressamente sancito così come per gli arresti domiciliari.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6223 del 27 maggio 1994
«...ingiustificatamente dall'abitazione o dalla comunità, possa ipotizzarsi il reato di evasione previsto dall'art. 385, terzo comma, c.p., il cui campo di applicazione deve intendersi ristretto ai soli maggiorenni detenuti agli arresti domiciliari.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15208 del 8 aprile 2009
«La sussistenza del reato di evasione dagli arresti domiciliari disposti a seguito di aggravamento della misura cautelare dell'obbligo di dimora non è esclusa qualora sia stata successivamente accertata la carenza dei presupposti in fatto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14250 del 15 aprile 2005
«...quando, dopo il fatto, intervenga sentenza di proscioglimento in ordine al reato per il quale era stata disposta la custodia cautelare. (Fattispecie relativa ad allontanamento dal luogo di esecuzione della misura degli arresti domiciliari).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21211 del 24 maggio 2001
«Non integra il reato di evasione l'allontanamento dal luogo degli arresti domiciliari del soggetto nei cui confronti sia già intervenuta sentenza di condanna a pena non detentiva, ancorché non sia ancora stato adottato un formale provvedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11679 del 27 marzo 2012
«Integra il reato di evasione qualsiasi allontanamento dal luogo degli arresti domiciliari senza autorizzazione, non assumendo alcun rilievo, a tal fine, la sua durata, la distanza dello spostamento, ovvero i motivi che inducono il soggetto ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13678 del 13 ottobre 1989
«Non integra gli estremi del delitto di evasione la condotta dell'imputato che, trovandosi agli arresti domiciliari con autorizzazione ad uscire dalla propria abitazione per recarsi al lavoro, arbitrariamente si allontani, per qualche istante, dal...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12301 del 29 novembre 2000
«Qualora il provvedimento di arresti domiciliari faccia generico riferimento, quale luogo in cui deve essere osservato, ad un campo nomadi, può sorgere da parte del destinatario la possibilità di equivoco circa l'ambito applicativo con la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7842 del 5 luglio 2000
«Il dolo del reato di evasione per abbandono del luogo degli arresti domiciliari è generico, essendo necessaria e sufficiente — in assenza di autorizzazione — la volontà di allontanamento nella consapevolezza del provvedimento restrittivo a proprio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14037 del 3 aprile 2015
«Il delitto di evasione dagli arresti domiciliari ha natura istantanea e si consuma nel momento in cui il soggetto attivo si allontana dal luogo di esecuzione della misura, con la conseguenza che, per l'eventuale applicabilità di cause di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25976 del 7 luglio 2010
«Il delitto di evasione, che è reato istantaneo con effetti permanenti, si consuma nel momento stesso in cui il soggetto attivo si allontana dal luogo della detenzione o degli arresti domiciliari. Ne consegue che l'effetto permanente cessa quando...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3948 del 25 marzo 1999
«Il reato di cui all'art. 385 c.p. si consuma con il semplice volontario allontanamento dal luogo degli arresti domiciliari, indipendentemente dall'asserita intenzione di farvi ritorno. (Nella specie, peraltro, l'intenzione di rientrare nel luogo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35533 del 25 settembre 2007
«Integra il delitto di evasione, e non una mera inosservanza del provvedimento cautelare, il mancato raggiungimento del luogo di detenzione da parte della persona sottoposta alla misura coercitiva degli arresti domiciliari.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10082 del 15 marzo 2005
«Integra gli estremi del reato di evasione (art. 385 c.p.) la condotta del detenuto agli arresti domiciliari che si allontani dal luogo in cui è autorizzato a svolgere l'attività lavorativa, considerato che detta autorizzazione non sospende il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1752 del 16 gennaio 2003
«Integra il reato di evasione la condotta della persona ristretta agli arresti domiciliari che, autorizzata dal giudice a svolgere attività lavorativa, rientri nella propria abitazione con trenta minuti di ritardo, rispetto all'orario stabilito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 781 del 13 marzo 1997
«La condotta di colui che, colpito dalla misura cautelare degli arresti domiciliari ed autorizzato ad assentarsi ai sensi dell'art. 284 comma terzo c.p.p., si assenta per ragioni diverse da quelle per le quali è stata concessa l'autorizzazione non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6617 del 6 giugno 1994
«All'imputato agli arresti domiciliari con modalità esecutive che gli consentono di allontanarsi dalla propria abitazione per adempiere le finalità per cui l'allontanamento è stato autorizzato che faccia ritorno con ritardo nella sua abitazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3024 del 26 marzo 1993
«L'autorizzazione data a chi si trovi costretto agli arresti domiciliari di allontanarsi dal luogo ove è tenuto a rimanere per recarsi al lavoro, fissa il limite invalicabile entro il quale la condotta stessa non è punibile. Ne consegue che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9388 del 4 settembre 1992
«Integra gli estremi del delitto di evasione, di cui all'art. 385 comma terzo c.p., la condotta di colui il quale, trovandosi agli arresti domiciliari, se ne allontani, anche se per breve tempo, recandosi nella via antistante l'abitazione propria,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8145 del 22 luglio 1992
«Il reato di allontanamento dagli arresti domiciliari, previsto dall'art. 385, terzo comma, c.p., non richiede, per la sua integrazione, un allontanamento definitivo o la mancanza dell'animus revertendi.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13113 del 2 ottobre 1990
«L'art. 385 terzo comma c.p. nel punire l'allontanamento dell'imputato, sottoposto agli arresti domiciliari, dalla propria abitazione configura un'autonoma fattispecie delittuosa equiparata al delitto di evasione di cui ai precedenti commi soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4830 del 2 febbraio 2015
«In tema di evasione dagli arresti domiciliari, agli effetti dell'art. 385 cod. pen. deve intendersi per abitazione il luogo in cui la persona conduce la propria vita domestica e privata con esclusione di ogni altra appartenenza (aree condominiali,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44504 del 17 dicembre 2010
«Integra il delitto di evasione dagli arresti domiciliari il trasferimento di residenza effettuato dal detenuto senza darne comunicazione e senza aver ottenuto la necessaria autorizzazione da parte degli organi di vigilanza. (Fattispecie relativa...»