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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 3111 del 20 maggio 1982
«Con riguardo al credito di una società di fatto, la prestazione del giuramento decisorio da parte del socio munito del potere di rappresentanza, e costituitosi in giudizio in tale veste, spiega gli effetti di cui all'art. 2738 primo comma c.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10771 del 29 settembre 1999
«Il creditore che abbia iscritto ipoteca su beni eccedenti l'importo del credito vantato non può mai essere chiamato a rispondere, nei confronti del debitore, per danno da illecito aquiliano ex art. 2043 c.c., non consentendolo le disposizioni di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7882 del 27 settembre 1994
«Posto che il patto commissorio va definito come l'accordo con cui il debitore destina in proprietà definitiva al proprio creditore, a soddisfo parziale o totale del proprio debito, un bene in garanzia per l'ipotesi di propria inadempienza, senza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 21652 del 21 ottobre 2010
«Il privilegio di cui al n. 5 bis all'art. 2751 bis c.c., con cui il legislatore ha superato la distinzione tra cooperative (e consorzi) di produzione e lavoro in agricoltura e cooperative di imprenditori agricoli per la trasformazione e...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4585 del 29 marzo 2001
«Con l'art. 18, secondo comma, legge 31 gennaio 1992, n. 59, aggiuntivo del n. 5 bis all'art. 2751 bis c.c., il legislatore ha voluto superare la distinzione tra cooperative - e consorzi tra loro - di produzione e lavoro in agricoltura e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4061 del 5 aprile 1993
«Il credito, nei confronti del committente, di colui che abbia in buona fede eseguito prestazioni o sostenuto spese per la conservazione o il miglioramento di una cosa (nella specie, di autovettura oggetto di locazione finanziaria e consegnata dal...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2257 del 26 luglio 1974
«L'esistenza del privilegio speciale, previsto dall'art. 2764 c.c. a favore del locatore sulle cose che servono a fornire l'immobile, è collegata ad un rapporto di funzionalità e di inerenza economica fra tali cose e l'immobile locato e, cioè, ad...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 11357 del 22 luglio 2003
«II privilegio speciale sugli immobili, previsto dall'art. 2772 c.c., che assiste i crediti dello Stato per i tributi indiretti nonché quelli relativi all'applicazione dell'INVIM. si estingue, secondo l'art. 56, quarto comma, del D.P.R. 26 aprile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19059 del 5 settembre 2006
«Nel processo di espropriazione forzata mobiliare presso terzi la dichiarazione del terzo ex art. 547 c.p.c. è preordinata all'individuazione della cosa assoggettata ad espropriazione, se essa è positiva il processo di esecuzione può procedere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3942 del 27 novembre 1995
«Il provvedimento di diniego (o di concessione) all'indagato, che si trovi agli arresti domiciliari, dell'autorizzazione ad assentarsi nel corso della giornata dal luogo degli arresti è inoppugnabile. Contro di esso invero non è prevista...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7214 del 25 marzo 2009
«In tema di pegno a garanzia di crediti, il principio di accessorietà desumibile dall'art. 2784 cod. civ comporta la nullità per difetto di causa dell'atto costitutivo della prelazione stipulato in relazione ad un credito non ancora esistente, ma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19963 del 14 ottobre 2005
«In tema di azione revocatoria ordinaria, non essendo richiesta, a fondamento dell'azione, la totale compromissione della consistenza patrimoniale del debitore, ma soltanto il compimento di un atto che renda più incerta o difficile il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4613 del 14 luglio 1981
«L'art. 2826 c.c. - che prevede gli elementi necessari per la specifica designazione dell'immobile da assoggettare ad ipoteca e che è richiamato dall'art. 2659 c.c. in tema di nota di trascrizione - non contiene un principio di ordine generale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2866 del 5 aprile 1990
«L'art. 2877 c.c., regolando le spese della riduzione dell'ipoteca, distingue tra spese necessarie per eseguire la formalità ipotecaria (comma primo) e spese del giudizio che il debitore debba promuovere per ottenere che, in mancanza del consenso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6511 del 2 aprile 2004
«Necessario presupposto dell'azione revocatoria è l'esistenza di un credito, ancorché sottoposto a termine o condizione, non anche che il credito sia «liquido», ossia determinato nel suo ammontare o facilmente liquidabile, non rilevando tale...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7484 del 4 giugno 2001
«L'azione revocatoria ordinaria presuppone, per la sua legittima esperibilità, la sola esistenza di un debito e non anche la concreta esigibilità di esso, potendo essere esperita in concorso con gli altri requisiti di legge anche per crediti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11916 del 21 settembre 2001
«In tema di azione revocatoria ordinaria, allorché l'atto di disposizione a titolo oneroso sia anteriore al sorgere del credito, la condizione per l'esercizio dell'azione stessa è, oltre al consilium fraudis del debitore, la partecipatio fraudis...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16570 del 25 novembre 2002
«In materia di mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale, è soggetto ad azione revocatoria (art. 2901 c.c.), ove concorrano le altre condizioni previste dalla legge, l'atto di concessione della garanzia ipotecaria a fronte di debito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7119 del 5 agosto 1996
«La disposizione contenuta nel terzo comma dell'art. 2901 c.c., in forza della quale non è soggetto a revoca l'adempimento di un debito scaduto, ha la sua ragione nella natura di atto dovuto della prestazione del debitore, una volta che si siano...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 29531 del 18 dicembre 2008
«Il passaggio in cosa giudicata di una pronuncia del giudice ordinario, ovvero del giudice amministrativo, recante statuizioni sul merito di una pretesa attinente ad un determinato rapporto, estende i suoi effetti al presupposto della sussistenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20143 del 18 ottobre 2005
«La formazione della cosa giudicata, per mancata impugnazione su un determinato capo della sentenza investita dall'impugnazione, può verificarsi soltanto con riferimento ai capi della stessa sentenza completamente autonomi, in quanto concernenti...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12554 del 14 dicembre 1998
«In tema di rapporti di durata l'autorità della cosa giudicata ha come suo presupposto il principio rebus sic stantibus che comporta che la statuizione può essere modificata sulla base di fatti sopravvenuti alla sua formazione. Ne consegue che,...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 10027 del 29 aprile 2009
«Il giudicato implicito, formandosi sulle questioni e sugli accertamenti che costituiscono il presupposto logico indispensabile di una questione o di un accertamento sul quale si sia formato un giudicato esplicito, non è configurabile in relazione...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14999 del 21 novembre 2000
«Perché in caso di omessa espressa pronuncia su di una domanda si possa formare, ove la sentenza passi in cosa giudicata per mancata impugnazione, un giudicato implicito sul punto del mancato accoglimento della domanda non espressamente decisa,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14596 del 9 novembre 2000
«La mancata impugnazione della statuizione relativa alle spese processuali conduce ad un giudicato implicito che preclude la possibilità di riproporre la questione nei successivi gradi del giudizio.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12905 del 19 dicembre 1997
«In caso di omessa espressa pronuncia su di una domanda si forma, ove la sentenza passi in cosa giudicata per mancata impugnazione, un giudicato implicito sul punto del mancato accoglimento della domanda non espressamente decisa, tale da precludere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10550 del 23 ottobre 1998
«Il giudicato parziale si forma allorquando l'impugnazione proposta non si estende a quei capi della sentenza che, fondati su diversi presupposti, indipendenti da quelli relativi alle statuizioni impugnate, abbiano rispetto a queste ultime,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3271 del 9 aprile 1996
«Nel caso in cui una sentenza contenga una pluralità di statuizioni, costituiscono capi autonomi di essa — sui quali può separatamente formarsi la cosa giudicata — quelli che provvedono su domanda di contenuto distinto, fondate su presupposti di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7214 del 6 agosto 1996
«Il principio generale enunciato dall'art. 2913 c.c. - a norma del quale non hanno effetto in pregiudizio del creditore pignorante e dei creditori che intervengono nell'esecuzione gli atti di alienazione dei beni sottoposti a pignoramento - opera...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10596 del 28 ottobre 1997
«Nell'ipotesi di alienazione di quote sociali anteriore al pignoramento delle stesse, ai fini dell'applicazione del criterio dettato dall'art. 2914, n. 4, c.c., conta la certezza della data, la quale è assicurata dalla vidimazione del libro sociale...»