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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11562 del 12 novembre 1987
«La norma di cui all'art. 56 c.p. prende in esame l'evento solo ai fini della volontaria desistenza o dell'attivo ravvedimento. Ne consegue che ai fini del tentativo in un reato si deve prendere in considerazione non l'evento, bensì la condotta...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11011 del 14 novembre 1988
«Il semplice possesso di banconote provenienti dal pagamento di somme versate per ottenere la liberazione del sequestrato, in uno alle contraddizioni incorse nel tentativo di giustificarne la provenienza, pur essendo chiaramente indicativo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3600 del 21 marzo 1988
«Se già il semplice possesso di un'arma clandestina costituisce reato, la sua ricezione integra il delitto di ricettazione, in quanto l'assenza della marca, della matricola e degli altri segni di caratterizzazione e controllo del banco nazionale di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10932 del 4 novembre 1991
«Integra il reato di furto aggravato ex artt. 624 e 61, n. 7, c.p., la sottrazione di acque pubbliche derivate da pozzi — escavati nei propri terreni senza preventiva autorizzazione ex art. 95, R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775 — e distribuite a terzi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11768 del 20 novembre 1991
«Tra gli atti istruttori cui il difensore ha diritto di partecipare non rientra la perquisizione eseguita dalla polizia giudiziaria nell'immediatezza della consumazione di un delitto, quando acquistano rilievo soltanto i sospetti e vengono posti in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3009 del 8 marzo 1991
«In assenza di una specifica definizione legislativa, il sigillo può essere costituito da qualsiasi segno esteriore e percettibile (bollo, timbro in ceralacca, strisce di carta, cartelli, fili di ferro e così via) che in modo anche simbolico, e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1965 del 15 dicembre 1992
«È ammissibile il gravame, qualora manchi la data del provvedimento impugnato, purché nell'atto siano indicati tutti gli elementi utili per individuare gli estremi del medesimo. (Nella specie la Corte ha annullato l'ordinanza del tribunale che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2303 del 3 novembre 1992
«Nel procedimento di esecuzione, l'inosservanza dell'art. 666, terzo e quarto comma, c.p.p., concernenti l'avviso al difensore e la sua partecipazione all'udienza in camera di consiglio, deve intendersi sanzionata, in mancanza di una specifica...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5144 del 4 maggio 1992
«In tema di continuazione, l'identità del disegno criminoso, prevista come condizione necessaria ed ineludibile per l'unificazione di più reati ai sensi dell'art. 81, cpv., c.p., richiede che tutte le condotte, integratrici delle diverse...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1349 del 19 maggio 1993
«A seguito dell'entrata in vigore del nuovo codice della strada, l'inottemperanza all'ordine, impartito al conducente di autovettura sorpreso alla guida senza la patente, di esibirla entro cinque giorni all'autorità di polizia — già considerata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34 del 1 febbraio 1993
«La legalità dell'ordine di presentazione impartito dall'autorità (nella specie per ragioni di sicurezza pubblica) non è condizionata dall'apposizione o meno di un preciso termine per adempiere. Risulta quindi configurabile la contravvenzione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3529 del 2 novembre 1993
«L'applicazione di attenuanti generiche non costituisce un diritto conseguente all'assenza di elementi negativi connotanti la personalità del soggetto, ma richiede elementi di segno positivo, dalla cui assenza legittimamente deriva il diniego di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 367 del 20 maggio 1993
«Il potere riconosciuto al giudice di appello dall'art. 597, quinto comma, c.p.p. di applicare anche di ufficio con la sentenza i benefici degli artt. 163 e 175 c.p. ed una o più circostanze attenuanti, si pone come eccezionale e discrezionale...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4675 del 11 gennaio 1993
«Nel caso di applicazione della pena su accordo delle parti, in assenza di una esplicita richiesta in sede difensiva di concessione della sospensione condizionale della pena, il giudice non è tenuto a motivare le ragioni della mancata concessione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6359 del 23 giugno 1993
«Se è vero che nel processo penale, incombendo sull'organo dell'accusa l'onere di provare la colpevolezza dell'imputato e non richiedendosi a questo di fornire prova della sua innocenza, non è consentita l'attribuzione di valore pregiudizievole...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6868 del 9 luglio 1993
«Come si desume dal testo dell'art. 599 c.p.p. — che nel primo comma rinvia alle «forme previste dall'art. 127» dello stesso codice, nel secondo comma contempla il rinvio dell'udienza solo per l'impedimento dell'imputato, sempreché abbia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7010 del 14 luglio 1993
«Il quinto comma dell'art. 597 c.p.p. (cognizione del giudice di appello) prevede interventi ope iudicis in ordine a benefici, a concessione di attenuanti nonché a giudizi di comparazione di circostanze: anche in assenza di richiesta di attenuante...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 712 del 26 gennaio 1993
«In tema di applicabilità dell'art. 659 c.p., deve escludersi che nella eventualità nella quale il disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone sia conseguenza di attività rumorosa esercitata dalla stessa pubblica amministrazione, si versi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7962 del 24 agosto 1993
«Il principio accolto nel vigore del codice abrogato in tema di condizioni di validità delle prove acquisite all'estero, importava che, in applicazione degli artt. 27 e 31 delle preleggi, le rogatorie svolte secondo le leggi del luogo dovevano...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9189 del 7 ottobre 1993
«Il delitto di sequestro di persona a scopo di estorsione di cui all'art. 630 c.p. sussiste soltanto se l'autore del sequestro abbia agito — in assenza di una causa preesistente — al fine specifico di conseguire un ingiusto profitto come prezzo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1201 del 28 novembre 1994
«Il regime della ridotta utilizzabilità in dibattimento delle dichiarazioni rese spontaneamente dall'indagato alla polizia giudiziaria senza l'assistenza del difensore — fissato dall'art. 350, settimo comma, c.p.p. — risponde alla specifica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1475 del 6 maggio 1994
«In tema di conflitto di competenza, allorquando il pretore, rilevata la propria incompetenza per materia, trasmette erroneamente gli atti, non al P.M. presso il tribunale ritenuto competente, bensì a quest'ultimo direttamente — il quale, a sua...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2285 del 24 febbraio 1994
«In tema di applicazione della pena su richiesta delle parti, il giudice è tenuto unicamente alla verifica, in negativo, della presenza delle cause di non punibilità che potrebbero condurre ad un proscioglimento a norma dell'art. 129 c.p.p. ed ad...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2574 del 25 ottobre 1994
«L'avviso della data dell'udienza fissata in camera di consiglio per la trattazione della richiesta di riesame va notificato, nel caso in cui l'indagato abbia nominato due difensori, ad entrambi. L'omesso avviso ad uno dei due è causa di nullità a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7072 del 16 giugno 1994
«Natura e carattere del tutto peculiari ha la decisione adottata con il rito abbreviato, che è assoggettato ad una disciplina autonoma rispetto al giudizio ordinario, in quanto va svolto «allo stato degli atti». L'imputato, nell'accettare questo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 524 del 27 marzo 1995
«L'elemento soggettivo costituito dallo stato di tossicodipendenza, in assenza di altre specifiche e più puntuali risultanze, non è sufficiente ad integrare il presupposto essenziale per l'applicazione della disciplina della continuazione; invero...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 120 del 18 marzo 1996
«Nel procedimento di prevenzione (come del resto in quello di sorveglianza) non è riconosciuto all'interessato il diritto ad intervenire all'udienza, ma soltanto il diritto ad essere sentito qualora ne faccia richiesta; conseguentemente in tale...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4759 del 10 maggio 1996
«La lacuna di un indizio, consistente nella sua possibile alternativa attribuzione, non può essere colmata su basi meramente logiche. Pertanto, in caso di attribuzione alternativa di concorso materiale in furto, commesso da un terzo, a persona non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5940 del 10 dicembre 1996
«Poiché la partecipazione del condannato all'udienza del tribunale di sorveglianza nella quale si discuta di sua istanza (nella specie, di affidamento in prova al servizio sociale) non è necessaria, in quanto tale partecipazione è prevista solo per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6155 del 16 febbraio 1996
«In tema di riesame dei provvedimenti applicativi di una misura cautelare, la mancata trasmissione al tribunale della libertà di uno o più atti tra quelli trasmessi al Gip con la richiesta di emissione della misura non determina automaticamente...»