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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 36524 del 23 settembre 2008
«La tardività del ricorso per cassazione non impedisce la declaratoria di estinzione del reato per morte dell'imputato, che è rilevabile in ogni stato e grado, ed in difetto sarebbe comunque devoluta al giudice dell'esecuzione.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36919 del 26 settembre 2008
«L'integrazione della desistenza volontaria, ex art. 56, comma terzo, c.p. richiede che il soggetto attivo arresti, per volontaria iniziativa, la propria condotta delittuosa prima del completamento dell'azione esecutiva, impedendo l'evento....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39395 del 21 ottobre 2008
«La nullità, ex art. 178, comma primo, lett. c) - conseguente alla pronuncia dell'ordinanza con cui il giudice revochi, senza sentire la difesa, l'ammissione di testi indicati da quest'ultima e tempestivamente eccepita - può essere, in presenza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39401 del 21 ottobre 2008
«Sussistendo la causa di estinzione del reato della prescrizione, non è consentito al giudice esaminare il motivo di ricorso concernente la pretesa violazione del divieto di "bis in idem", ex art. 649 c.p.p., ai sensi e per gli effetti dell'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40573 del 30 ottobre 2008
«In tema di c.d. patteggiamento in appello, il giudice, nell'accogliere la richiesta avanzata a norma dell'art. 599, comma quarto, c.p.p., non è tenuto a motivare sul mancato proscioglimento dell'imputato per taluna delle cause previste dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42688 del 14 novembre 2008
«La sussistenza di circostanze attenuanti rilevanti ai fini dell'art. 62-bis c.p. è oggetto di un giudizio di fatto e può essere esclusa dal giudice con motivazione fondata sulle sole ragioni preponderanti della propria decisione, non sindacabile...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 43108 del 18 novembre 2008
«Al giudice d'appello, diversamente da quanto accade allorché vi sia stata condanna per un fatto diverso, non è consentito annullare la sentenza di primo grado rimettendo gli atti al pubblico ministero, in ragione dell'omessa considerazione di una...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 43329 del 20 novembre 2008
«In tema d'impugnazioni di misure coercitive, è inammissibile il ricorso per cassazione avverso il provvedimento interlocutorio del Tribunale del riesame che, nel fissare l'udienza camerale ex art. 309, comma ottavo, c.p.p., si pronunci...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43367 del 20 novembre 2008
«Anche in sede di cosiddetto patteggiamento in appello, il giudice deve accertare l'insussistenza delle cause di non punibilità di cui all'art. 129 cod.proc.pen., ma a tal fine è sufficiente la motivazione consistente nella mera enunciazione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43372 del 20 novembre 2008
«La sospensione del termine di prescrizione disposta dal giudice su accordo delle parti, ma fuori dai casi previsti dalla legge, è priva di effetti.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44323 del 27 novembre 2008
«Nell'emettere l'ordine di esecuzione di una sentenza di condanna a pena detentiva, il P.M. deve tener conto nella determinazione della pena ancora da espiare, ai fini dell'art. 656 c.p.p., comma quinto, del beneficio dell'indulto, anche se non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44591 del 29 novembre 2008
«In presenza di una causa di estinzione del reato, non sono rilevabili in sede di legittimità i vizi di motivazione della sentenza, poichè il conseguente annullamento con rinvio al giudice di merito sarebbe incompatibile con l'obbligo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47000 del 18 dicembre 2008
«In tema di sequestro probatorio, il giudice del riesame può integrare la motivazione del provvedimento impugnato a condizione che esso contenga, sia pur con incompletezze o lacune, le ragioni giustificative del vincolo sul bene.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5579 del 5 febbraio 2008
«In tema di applicazione nella fase esecutiva della disciplina del reato continuato, una volta ritenuta, da parte del giudice dell'esecuzione, l'unicità del disegno criminoso tra due fatti oggetto di due diverse sentenze e applicata agli stessi la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9228 del 29 febbraio 2008
«In tema di patteggiamento, anche se l'imputato non ha subordinato l'efficacia della richiesta di definizione del giudizio con il rito speciale alla concessione della sospensione condizionale della pena, il giudice deve comunque valutare l'espressa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9815 del 4 marzo 2008
«In tema di liberazione condizionale, il giudice deve valutare, tra gli altri elementi, il grado di interesse e di concreta disponibilità dimostrato dal condannato nei confronti delle vittime: tale elemento tuttavia va considerato in modo globale,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12855 del 24 marzo 2009
«Riconosciuta l'esistenza della continuazione tra i reati già oggetto di una sentenza irrevocabile di patteggiamento a pena sospesa e quelli relativi ad una successiva sentenza di condanna, il giudice può subordinare all'adempimento di uno degli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12972 del 24 marzo 2009
«La querela può riferirsi solo a taluno di più fatti costituenti reato di un medesimo contesto procedimentale, e spetta al giudice verificare a quali tra essi si riferisca la volontà che si proceda.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 28570 del 13 luglio 2009
«Qualora il giudice di merito abbia erroneamente omesso di dichiarare la già maturata prescrizione del reato, tale errore può essere validamente denunciato con ricorso per cassazione, per quanto quest'ultimo sia, sotto altri profili, inammissibile.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 31580 del 30 luglio 2009
«L'inottemperanza all'ordine, legalmente dato dall'Autorità, di compiere una determinata attività entro un prefissato termine integra reato istantaneo e si realizza nel momento stesso della scadenza del termine di adempimento, senza che l'ordine...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 35490 del 15 settembre 2009
«In presenza di una causa di estinzione del reato il giudice è legittimato a pronunciare sentenza di assoluzione a norma dell'art. 129 comma secondo, c.p.p. soltanto nei casi in cui le circostanze idonee ad escludere l'esistenza del fatto, la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4209 del 29 gennaio 2009
«In tema di reato continuato, nel determinare la pena complessiva, il giudice non solo deve individuare il reato più grave, stabilendo la pena base applicabile per tale reato, ma deve anche calcolare l'aumento di pena per la continuazione in modo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49476 del 23 dicembre 2009
«È legittima la decisione con cui il giudice di merito, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigetti l'istanza di applicazione della continuazione - tra reati di detenzione e vendita di sostanze stupefacenti susseguitisi per dieci anni - fondata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9862 del 4 marzo 2009
«Integra la violazione di legge, rilevante ai fini della configurabilità del reato di abuso d'ufficio, l'inosservanza da parte del giudice del principio di imparzialità. (Fattispecie in cui è stato configurato il reato di cui all'art. 323 c.p. in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10419 del 16 marzo 2010
«È inammissibile per mancanza di interesse il ricorso per cassazione proposto dall'imputato avverso il provvedimento di correzione di errore materiale privo di pregiudizio per il ricorrente (nella specie: rettificazione della pena detentiva da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12049 del 29 marzo 2010
«È legittima la decisione con cui il giudice di appello determini la pena base nel massimo edittale e contestualmente conceda le attenuanti generiche, in quanto non sussiste un rapporto di necessaria interdipendenza tra le due statuizioni, le quali...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13158 del 8 aprile 2010
«La continuazione già ritenuta dal giudice della cognizione, anche se tra reati non omogenei, non può essere rimessa in discussione in sede esecutiva.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13210 del 8 aprile 2010
«Non è ravvisabile il vizio di contraddittorietà della motivazione nel caso in cui il giudice, pur ritenendo le circostanze attenuanti generiche prevalenti sulle contestate aggravanti in sede di giudizio di bilanciamento, non operi la riduzione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16235 del 26 aprile 2010
«Il disconoscimento in sede di cognizione della continuazione tra un reato associativo, oggetto di separata condanna, e altro reato oggetto di altra condanna impedisce al giudice dell'esecuzione di riconoscere il vincolo di continuazione tra quel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 16632 del 30 aprile 2010
«Il riconoscimento in sede di cognizione della continuazione con uno stesso reato associativo di due gruppi distinti, per sentenze di condanna, di reati fine, impone al giudice dell'esecuzione di affermare l'esistenza della continuazione tra i...»