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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2220 del 27 luglio 1992
«Il principio della preclusione processuale (divieto del bis in idem) trova applicazione, oltre che nel procedimento di cognizione anche in sede esecutiva. Conseguentemente, non è consentito proporre nuovo incidente di esecuzione sulla stessa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5411 del 4 dicembre 1996
«L'avviso di udienza nel procedimento di esecuzione deve contenere, sia pure in forma succinta, o con riferimento ad atti già a conoscenza delle parti, l'indicazione dell'oggetto del procedimento, necessario ai fini del rispetto del principio del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1643 del 2 luglio 1993
«L'art. 666, comma ottavo, c.p.p., pur derogando, nel procedimento di esecuzione, alle cui regole il procedimento di sorveglianza deve uniformarsi (art. 678, comma primo, c.p.p.), ai principi generali che impongono la sospensione temporanea del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14054 del 20 aprile 2006
«Nell'ambito della riforma dei motivi di ricorso per cassazione con la novella dell'art. 606, comma 1, lett. e), c.p.p., ad opera della L. n. 46 del 2006, la nuova previsione del motivo della contraddittorietà della motivazione e della deducibilità...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 30057 del 12 settembre 2006
«A seguito della novella all'art. 606, comma primo lett. e), c.p.p., introdotta dall'art. 8 della L. n. 46 del 2006, in tema di vizio di motivazione deducibile in sede di legittimità, la previsione della contraddittorietà della motivazione, che si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25117 del 20 luglio 2006
«La novella dell'art. 606. lett. e) c.p.p. ad opera dell'art. 8 legge n. 46 del 2006, con la previsione del riferimento agli «altri atti del processo specificamente indicati nei motivi di gravame» per la deduzione dei vizi della motivazione, ha...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19388 del 6 giugno 2006
«La cognizione dei vizi della motivazione non consente alla Corte di cassazione una diversa lettura dei dati processuali o una diversa interpretazione delle prove e la novella dell'art. 606 c.p.p. ad opera della legge n. 46 del 2006, con la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6937 del 14 luglio 1997
«In tema di modalità di determinazione del reddito d'impresa per i soggetti ammessi ai regimi forfetari e che si avvalgono della c.d. contabilità semplificata (D.L. 19 dicembre 1984, n. 853 art. 2 comma 9, convertito con modificazioni in L. 17...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4150 del 28 gennaio 2015
«La dichiarazione liberatoria di un coimputato, o comunque di un soggetto che va esaminato ai sensi dell'art. 197 bis c.p.p., deve essere valutata "unitamente agli altri elementi che ne confermano l'attendibilità" (art. 192, comma terzo, c.p.p.), e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 42851 del 18 dicembre 2002
«Non è applicabile ai «testimoni di giustizia» la nuova disciplina prevista dall'art. 16 quater del D.L. 15 gennaio 1991, n. 8 (convertito nella legge 15 marzo 1981, n. 82), come modificata dall'art. 14 della legge 13 febbraio 2001, n. 45, prevista...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2561 del 5 febbraio 2014
«Nell'ambito del procedimento prefallimentare, deve ritenersi consentita, in applicazione dell'art. 164, terzo comma, c.p.c. e in assenza di una previsione contraria o incompatibile dettata dalla disciplina speciale, la fissazione di una nuova...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 14844 del 15 luglio 2015
«Sono devolute alla competenza del tribunale fallimentare, ai sensi dell'art. 24 legge fall., le controversie che traggano origine o fondamento nel fallimento, rientrando tra queste anche le azioni del curatore volte a far dichiarare...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2756 del 8 marzo 1993
«Il processo di cassazione, caratterizzato dall'impulso di ufficio, non è soggetto ad interruzione in presenza degli eventi previsti dagli artt. 299 e seguenti c.p.c. — ivi compresa la dichiarazione del fallimento di una delle parti — poiché tali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 893 del 17 gennaio 2008
«Nel caso di contestuale proposizione da parte del curatore fallimentare di azione revocatoria ex art. 67 legge fall. avente ad oggetto la concessione di ipoteca iscritta contro il debitore prima della sua ammissione alla procedura di concordato...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16381 del 24 luglio 2007
«L'azione revocatoria fallimentare prevista dall'art. 67 legge fall. non viola la previsione, protetta dalle norme costituzionali di cui agli artt. 1,4, 35 e 36 Cost., del diritto del lavoratore nei confronti del datore di lavoro al pagamento degli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5057 del 5 marzo 2007
«In tema di azione revocatoria fallimentare, la cessione di un credito costituisce un mezzo anormale di pagamento, in quanto, sostituendo (o aggiungendo) un debitore ad un altro, lascia il credito almeno temporaneamente insoddisfatto, traducendosi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8874 del 14 aprile 2006
«L'azione revocatoria fallimentare dei pagamenti attribuisce al curatore un diritto potestativo alla restituzione delle somme pagate in violazione della regola del concorso, che non muta la sua natura per il fatto di realizzarsi attraverso una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13762 del 12 giugno 2009
«In tema di azione revocatoria fallimentare, propone un'eccezione in senso proprio, non una mera difesa, la banca che, convenuta in giudizio per la dichiarazione d'inefficacia dei pagamenti ricevuti, deduca di averli ottenuti non dal fallito, bensì...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2990 del 10 febbraio 2006
«L'esenzione dall'azione revocatoria ai sensi dell'art. 67 legge fall. prevista, per i pagamenti effettuati dal debitore ceduto al cessionario, dall'articolo 6 della legge n. 52 del 1991 (recante disciplina della cessione dei crediti d'impresa) è...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 15796 del 27 luglio 2015
«La sentenza con cui, in primo grado, venga accertato (integralmente o parzialmente) ovvero rigettato un credito nei confronti di un imprenditore dichiarato insolvente e posto, successivamente alla pubblicazione della stessa, in amministrazione...»
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Cassazione civile, Sez. VI-1, ordinanza n. 7407 del 25 marzo 2013
«In tema di procedure concorsuali, non sussiste - anche nel regime intermedio di cui al d.l.vo n. 5 del 2006 ed anteriore al d.l.vo n. 169 del 2007 - la legittimazione del fallito ad impugnare i provvedimenti adottati dal giudice delegato in sede...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 365 del 10 gennaio 2011
«Nel giudizio di opposizione allo stato passivo di un fallimento, dichiarato dopo l'entrata in vigore del d.l.vo n. 5 del 2006, benchè su ricorso anteriore, ma prima dell'entrata in vigore del d.l.vo n. 169 del 2007, la previsione per cui, ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25819 del 21 dicembre 2010
«In tema di impugnazioni dello stato passivo fallimentare, la disciplina transitoria contenuta nell'art. 22 del d.l.vo 12 settembre 2007, n. 169 si applica ai procedimenti per la dichiarazione di fallimento pendenti alla data della sua entrata in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2972 del 10 febbraio 2006
«In tema di amministrazione controllata, diversamente da quanto accade nel concordato preventivo, gli effetti di cui agli artt. 167 e 168 della legge fall., che si riassumono nella cristallizzazione del patrimonio dell'imprenditore, non...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 339 del 9 gennaio 2013
«Nella procedura di liquidazione coatta amministrativa, tutti i diritti di credito sono tutelabili esclusivamente nelle forme di cui agli artt. 201 (che rinvia sia all'art. 52, regolante il concorso dei creditori sul patrimonio del fallito, sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46959 del 9 dicembre 2009
«Integra il delitto di bancarotta fraudolenta per distrazione la condotta dell'amministrazione che prelevi somme dalle casse sociali, a titolo di pagamento di competenze, ancorché su delibera del consiglio di amministrazione, in quanto la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7201 del 27 febbraio 2006
«In tema di bancarotta per distrazione, è viziata la motivazione della decisione con cui il giudice di appello, pur riconoscendo che un contratto di locazione stipulato dagli amministratori di una società in epoca appena precedente la dichiarazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 182 del 9 gennaio 2007
«Non costituiscono oggetto materiale del delitto di bancarotta fraudolenta documentale societaria (artt. 216, comma primo, n. 2 e 223, comma primo, L. fall.) i libri sociali specificamente disciplinati dall'art. 2421 c.c., che rappresentano fatti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 16688 del 8 aprile 2004
«In tema di bancarotta preferenziale, integra gli estremi della “simulazione di prelazione” di cui all'art. 216, comma terzo, parte seconda, della legge fallimentare, la condotta di una impresa in situazione di decozione, che consegua da una banca...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40159 del 27 novembre 2002
«In tema di bancarotta fraudolenta impropria da reato societario, la nuova formulazione dell'art. 223, comma 2, n. 1 della legge fallimentare, introdotta dall'art. 4 del D.L.vo 11 aprile 2002, n. 61, ha comportato abrogazione, e non mera...»