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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5518 del 30 gennaio 1995
«L'identità del disegno criminoso ai sensi dell'art. 81 c.p. non può essere presunta e l'imputato ha un onere di allegazione di sentenze, di prove e di argomentazioni tali da dimostrare l'unicità del disegno criminoso in cui devono essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5531 del 5 dicembre 1995
«La mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche da parte del giudice di merito ben può essere giustificata solo con il riferimento ai precedenti penali dell'imputato qualora essi siano stati valutati quali indici della capacità a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5626 del 11 febbraio 1995
«Il provvedimento col quale il giudice dell'esecuzione abbia provveduto alla revoca dell'indulto con la cosiddetta procedura de plano, ossia senza l'osservanza delle forme e delle garanzie del contraddittorio di cui ai commi 3 e 4 dell'art. 666...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5801 del 18 maggio 1995
«Il delitto di estorsione e quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni si differenziano sotto il profilo dell'elemento soggettivo, mentre la condotta punibile nella sua oggettività è normalmente identica. Conseguentemente non incorre...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5888 del 27 febbraio 1995
«Il giudice competente a provvedere sull'esecuzione a carico di un soggetto raggiunto da più condanne emesse da organi diversi è quello che ha pronunciato la sentenza divenuta irrevocabile per ultima, anche nel caso in cui questa non sia, allo...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 5978 del 23 maggio 1995
«Nei casi previsti dall'art. 597, comma quarto, c.p.p. (accoglimento dell'appello dell'imputato relativo a circostanze o a reati concorrenti), il giudice, oltre che essere vincolato dal generale divieto della reformatio in peius posto dal terzo...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 6022 del 27 febbraio 1995
«Allorché la pronuncia del giudice di legittimità sia inficiata da una svista materiale, incidente direttamente sul giudizio, non ci si trova in presenza di un errore materiale e non è di conseguenza ammissibile il ricorso alla relativa procedura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7946 del 18 luglio 1995
«Le attenuanti generiche sono previste dal legislatore con riferimento a non preventivabili situazioni che incidono sull'apprezzamento della «quantità» del reato e della capacità di delinquere dell'imputato e sono finalizzate al più congruo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 802 del 29 marzo 1995
«In tema di riconoscimento della continuazione in sede esecutiva, incombe all'interessato indicare i reati ai quali il nesso della continuazione si riferisce, senza che si debba ritenere sussistente a suo carico l'onere di provare l'unitarietà del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8058 del 19 luglio 1995
«Nel giudizio di appello, quando le parti rinunciano ad ogni altro motivo, ad eccezione di quelli relativi alla pena, che indicano concordemente al giudice (art. 599, comma 4, c.p.p.), se questi consente alla richiesta, è sufficiente che nella...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8542 del 27 luglio 1995
«La violazione da parte del giudice del termine per il deposito della sentenza, stabilito dall'art. 544 c.p.p., può avere conseguenze di altro genere, ma non determina la nullità del provvedimento, né tanto meno la sua inutilizzabilità o...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 23 giugno 1995
«Poiché, nel processo plurisoggettivo, la valida impugnazione proposta dal coimputato — ancorché sostenuta da motivo non esclusivamente personale — non impedisce che diventi irrevocabile la sentenza relativamente al rapporto concernente l'imputato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 907 del 25 marzo 1995
«La revoca della sospensione condizionale della pena erroneamente concessa può essere disposta dal giudice dell'esecuzione solo nel caso che si verta in un'ipotesi di revoca obbligatoria, di cui all'art. 168, comma 1, nn. 1 e 2, c.p., perché le...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1027 del 5 aprile 1996
«Sulla richiesta di restituzione delle cose sottoposte a sequestro probatorio provvede il giudice che procede. Poiché l'art. 263 c.p.p. non determina in modo preciso la competenza, deve trovare applicazione analogica l'art. 91 delle disposizioni di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10810 del 16 dicembre 1996
«Le dichiarazioni dei coimputati riguardanti la partecipazione di taluno ad una associazione criminosa in tanto assumono valore di elemento di prova in quanto si sostanziano anche nella indicazione di fatti specifici tali da consentire al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11019 del 20 dicembre 1996
«L'istituto della rinnovazione del dibattimento in appello, anche nell'ipotesi della richiesta di parte oltre che in quella d'ufficio, costituisce un'eccezione rispetto alla presunzione di completezza dell'istruzione dibattimentale di primo grado...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1490 del 8 febbraio 1996
«Allorché il giudice, concessa un'attenuante, diminuisca la pena in una misura prossima al massimo consentito dalla legge, non ha l'obbligo di motivare espressamente le ragioni per le quali la pena non è stata diminuita nella misura massima. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2012 del 23 febbraio 1996
«La rinnovazione della istruttoria dibattimentale in appello è istituto di carattere eccezionale perché in tale grado di giudizio deve presumersi che la indagine istruttoria sia ormai completa. Non basta, pertanto, la presumibile attitudine dei...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2049 del 28 maggio 1996
«In tema di composizione dei collegi giudicanti nell'ambito della giurisdizione militare, il criterio al quale si è ispirato il legislatore è quello di impedire che l'imputato abbia un grado superiore a quello del giudice, prescrivendo che, nei...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2201 del 15 ottobre 1996
«In materia di riesame dei provvedimenti cautelari, l'autorità giudiziaria procedente deve trasmettere al tribunale del riesame tutti gli atti a suo tempo trasmessi con la richiesta di emissione della misura e non gli è consentito fare alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2837 del 16 marzo 1996
«Per l'applicabilità della circostanza attenuante della riparazione del danno contemplata dall'art. 62 n. 6 c.p. è indispensabile che la riparazione stessa, oltre che volontaria ed integrale, sia anche effettiva. Ne consegue che la somma di danaro...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2901 del 25 luglio 1996
«La disposizione secondo la quale il militare componente il tribunale militare deve necessariamente rivestire la qualità di ufficiale e deve avere grado pari a quello dell'imputato concerne i soli procedimenti in cui anche l'imputato sia ufficiale,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2964 del 28 novembre 1996
«La disposizione dell'art. 568 comma quinto c.p.p. — secondo cui l'impugnazione proposta a giudice incompetente deve essere da questo trasmessa a quello competente — non può considerarsi principio generale applicabile al di fuori della materia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2999 del 28 novembre 1996
«Il pubblico ministero nel richiedere l'adozione di una misura coercitiva non è tenuto ex art. 291, comma primo, c.p.p. a trasmettere al giudice determinati specifici atti, ma solo quelli che egli stesso ritiene opportuno porre a fondamento della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3162 del 30 ottobre 1996
«La mancata trasmissione al tribunale del riesame degli «elementi sopravvenuti a favore della persona sottoposta ad indagini», prescritta dal quinto comma dell'art. 309 c.p.p., non determina la perdita di efficacia della misura cautelare, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3228 del 25 giugno 1996
«Non può ritenersi sussistente alcun conflitto di competenza, allorché il pubblico ministero al quale gli atti siano stati trasmessi dal giudice dichiaratosi incompetente, lo denunzi, sostenendo la competenza di quest'ultimo, dinanzi al giudice per...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 3295 del 2 agosto 1996
«Il decreto che dispone il giudizio emesso dal giudice all'esito dell'udienza preliminare, per il principio di tassatività delle impugnazioni, è inoppugnabile; trattasi invero di un atto di mero impulso processuale, diretto a fondare la competenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3562 del 1 ottobre 1996
«Il disposto di cui all'art. 568, comma quinto, seconda parte, secondo il quale, se l'impugnazione è proposta a un giudice incompetente, questi — previa, se del caso, corretta qualificazione della stessa — trasmette gli atti al giudice competente,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36 del 21 febbraio 1996
«Il giudice dell'esecuzione ha il potere-dovere di interpretare il giudicato e di renderne espliciti il contenuto e i limiti, ricavando dalla sentenza irrevocabile tutti gli elementi, anche non chiaramente espressi, che siano necessari per finalità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3900 del 25 luglio 1996
«L'eventuale nullità dell'interrogatorio per mancato avviso al difensore non costituisce vizio genetico dell'ordinanza di custodia cautelare rimovibile con il rimedio del riesame, ma può condizionare, invece, l'efficacia della misura ai sensi...»