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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8861 del 28 settembre 1993
«...necessario accertare se, in concreto, il prodotto sia eventualmente inefficace dal punto di vista terapeutico o pericoloso per l'incolumità pubblica perché il pericolo non è un requisito del fatto, ma la ratio stessa dell'incriminazione penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4140 del 14 aprile 1995
«...non può assimilarsi alla detenzione per il commercio la detenzione per la somministrazione, senza ricorrere all'applicazione analogica della fattispecie incriminatrice, con violazione dei principi di legalità e di tassatività della norma penale.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10812 del 1 agosto 1989
«...corte di legittimità, andando in contrario avviso rispetto all'indirizzo giurisprudenziale seguito dai giudici del merito, ha giudicato necessario accertare quel dato di fatto, perché ritenuto presupposto per l'applicabilità della norma penale).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6224 del 26 giugno 1986
«Ne consegue che nel caso di raccolta di molluschi in acque non ancora classificate e quindi da considerarsi precluse alla libera raccolta degli stessi e dei lamellibranchi, ai fini del più grave reato previsto dal codice penale rispetto alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1367 del 26 novembre 1996
«In tema di commercio di sostanze alimentari nocive, il rapporto fra gli artt. 444 e 452 c.p. e il decreto del Ministro della Sanità 9 dicembre 1993, che fissa il limite massimo di mercurio tollerabile nei prodotti ittici, va risolto alla luce del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19107 del 30 maggio 2006
«La fattispecie di cui all'art. 444 c.p. è norma penale in bianco, rivestita di contenuti in base a norme extrapenali integratrici del precetto penale, che possono essere emanate anche da autorità amministrative o sovranazionali, le quali dettano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1430 del 15 febbraio 1997
«In tema di delitti contro l'incolumità pubblica, nel caso di importazione nel territorio della Repubblica di prodotti alimentari nocivi, deve ritenersi sussistente la responsabilità penale dell'importatore, in relazione al reato di cui agli artt....»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 12265 del 12 dicembre 1995
«Tra le ipotesi del codice penale e quelle della legislazione speciale, pertanto, è configurabile il concorso di reati. (Fattispecie relativa a detenzione per il commercio, in un esercizio di farmacia, di alcune confezioni di medicinali e di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 38533 del 2 ottobre 2009
«...62), in quanto l'oggetto materiale della predetta previsione incriminatrice è limitata ai valori bollati contraffatti, e in virtù del divieto di letture analogiche della norma penale, non è consentito estenderne l'applicazione ai valori alterati.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49039 del 22 dicembre 2004
«In tema di falso nummario (art. 455 c.p.), sussiste la legittimazione a costituirsi parte civile del soggetto presso il quale la moneta contraffatta sia stata spesa e che abbia subito un pregiudizio di natura patrimoniale, il quale è risarcibile...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9391 del 12 novembre 1979
«...non di danno, ha come oggetto giuridico la tutela della pubblica fede ossia della fiducia che deve essere risposta nella circolazione monetaria. Esula, quindi, dalla sfera della tutela penale il danno patrimoniale eventualmente subito dal privato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5132 del 5 maggio 1978
«Ai sensi della legge penale, è intermediario per l'introduzione o la spendita nello Stato di monete alterate o contraffatte colui che inserendosi in una catena di trapassi consente di attingere alla sorgente della falsificazione. In mancanza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37404 del 23 settembre 2004
«...di una placca contraffatta, intestata Ministero della Giustizia, che abiliti alla sosta anche in zone non consentite, posto che il divieto sanzionato dalla norma penale comprende anche l'uso atipico di un oggetto munito di impronta dello Stato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43027 del 3 dicembre 2010
«...ha natura giuridica di impronta di pubblica autenticazione e certificazione. (In motivazione la Corte ha escluso che la sentenza Corte di Giustizia U.E., 8 novembre 2007, C-20/05 in c. Schwibbert, abbia inciso sulla rilevanza penale del fatto).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8652 del 29 gennaio 2008
«Per contro, gli strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione, oggetto della tutela penale di cui all'art. 471, devono recare all'origine, nella stessa struttura e conformazione, l'indicazione di siffatta funzione, la quale,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 313 del 11 aprile 1984
«Nel caso di procedimento penale per usurpazione di titoli, di cui all'art. 498 c.p., qualora attraverso inserzioni su di un giornale, si sia mascherato l'esercizio della prostituzione, annunciando di esercitare l'attività di massaggiatrice e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2634 del 19 marzo 1993
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 584 c.p., in quanto previsione normativa di un'ipotesi di responsabilità obiettiva, in contrasto con l'art. 3 Cost., sotto il profilo della disparità di trattamento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19056 del 17 maggio 2007
«In tema di responsabilità penale per morte come conseguenza non voluta del delitto di cessione di sostanze stupefacenti, è necessario che il comportamento che venga posto in relazione di causa-effetto con la morte della vittima integri la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14302 del 21 aprile 2006
«In tema di responsabilità penale per morte o lesioni costituenti conseguenza non voluta di altro delitto doloso (art. 586 c.p.), si deve ritenere sussistente la responsabilità non sulla base del mero rapporto di causalità materiale (purché non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6339 del 30 maggio 1994
«...dall'art. 73, quinto comma, D.P.R. n. 309 del 1990, un evento non voluto dall'agente ed esterno al regime della repressione penale in materia ed, oltre tutto, autonomamente addebitato applicando le disposizioni di cui agli artt. 586 e 589 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11965 del 22 novembre 1991
«Per il vigente sistema penale, l'azione od omissione dell'agente è giuridicamente considerata causa dell'evento nel quale il reato si concreta, anche se altre circostanze, a lui estranee, di qualsiasi genere (preesistenti, concomitanti o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47218 del 28 novembre 2013
«...e spoliazione fraudolenta, commessi in Germania, per i quali il pubblico ministero, ai sensi del codice di procedura penale tedesco, aveva ritenuto di non esercitare temporaneamente l'azione penale per la mancanza di un interesse pubblico).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1285 del 13 febbraio 1997
«Ne consegue l'inapplicabilità a reati in cui il danno penale sia per sua natura irreversibile e non eliminabile neppure in parte dall'opera del colpevole e, in particolare, al delitto di omicidio, in quanto reato di danno il cui evento consiste...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 467 del 20 gennaio 1992
«Per conseguenze dannose o pericolose del reato devono intendersi quelle concernenti il danno penale causato dal reato stesso, cioè quello strettamente inerente alla lesione o al pericolo di lesione del bene giuridico specificamente tutelato dalla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45423 del 24 novembre 2004
«...delle circostanze attenuanti generiche, il giudice può valorizzare anche i precedenti penali relativi a reati depenalizzati, trattandosi di fattispecie che rimangono significative di una predisposizione dell'imputato a violare la legge penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 958 del 24 aprile 1991
«Gli artt. 88 e 89 del codice penale che disciplinano, rispettivamente, l'infermità totale o parziale di mente, come cause che escludono o diminuiscono notevolmente l'imputabilità, ossia la capacità di intendere e di volere, postulano — secondo il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11215 del 15 novembre 1995
«Peraltro l'amnistia costituisce una deroga di carattere eccezionale al principio dell'obbligatorietà dell'azione penale, per cui è da escludere che, attraverso la revoca della rinuncia, possa essere fatta valere oltre i limitati casi previsti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47437 del 11 dicembre 2003
«...motivata, va emessa solo se le risultanze processuali siano tali da consentire di affermare che essa sia stata positivamente accertata, sulla base delle norme che regolano l'acquisizione e la valutazione della prova nel processo penale.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 16022 del 6 aprile 2004
«...atteso che tutte le parti processuali condividono con il giudice che dispone il rinvio la responsabilità dell'ordinato andamento del processo, nel corretto bilanciamento tra garanzia dei diritti di difesa e funzionalità del processo penale.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1446 del 11 febbraio 1995
«Poiché non può validamente esercitarsi l'azione penale durante il periodo nel quale il contribuente è ammesso a regolarizzare la sua posizione nei confronti del fisco, la sospensione dei procedimenti innanzi alle commissioni tributarie, disposta...»