-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8542 del 1 marzo 2001
«In tema di riesame, le cose soggette a confisca obbligatoria, a norma dell'art. 240, comma 2 c.p., non possono essere restituite all'interessato, salvo che si provi la sua estraneità al reato, anche nel caso di decreto di convalida del sequestro...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 661 del 7 aprile 2000
«La confisca è obbligatoria quando il danaro costituisce il «prezzo» del reato, da intendersi quale compenso dato per indurre taluno a commettere il reato. Diversamente, il provento dell'attività criminosa costituisce profitto del reato e pertanto...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2154 del 12 luglio 1997
«La norma di cui all'art. 4 della legge 7 febbraio 1992, n. 150 - che disciplina l'importazione, l'esportazione, l'esposizione in vendita, la detenzione per la vendita, il trasporto anche per conto terzi o, comunque, la detenzione di esemplari di...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4152 del 31 gennaio 1997
«In materia di specie protette, a differenza del vecchio testo dell'art. 2 legge 7 febbraio 1992, n. 150, che qualificava come reato anche la semplice detenzione di esemplari vivi o morti degli animali selvatici e delle piante, o loro parti o...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 268 del 14 febbraio 1995
«È illegittima l'equiparazione del caso di confisca obbligatoria previsto dall'art. 301, comma primo, della legge doganale (D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43) ai casi di confisca parimenti obbligatoria, indicati nell'art. 240, comma secondo, c.p.,...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 688 del 9 marzo 1992
«Allorché non si sia provveduto, in procedimento definito con applicazione della pena su richiesta delle parti, alla confisca obbligatoria (nella specie di un'arma), l'illegittimità della decisione di restituzione, in conformità della richiesta...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47473 del 29 novembre 2013
«In caso di confisca ordinata con sentenza, contro il decreto o l'ordinanza del giudice dell'esecuzione che abbia rigettato l'istanza promossa dal terzo estraneo al reato ed interessato alla restituzione del bene, è esperibile direttamente ricorso...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47312 del 20 dicembre 2011
«In tema di confisca, il terzo estraneo al reato può far valere il diritto alla restituzione con la proposizione di incidente di esecuzione, nell'ambito del quale, escluso che possano essere rivalutate le ragioni della confisca, può dimostrare la...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46737 del 4 dicembre 2009
«La restituzione all'acquirente di un bene già confiscato richiede che questi provi di aver ignorato senza colpa l'irregolare immissione di detto bene nel mercato, essendo irrilevante che al momento dell'acquisto la confisca non fosse stata ancora...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3249 del 9 giugno 2000
«Nel caso di sequestro di mezzi di trasporto utilizzati per favorire l'ingresso clandestino di stranieri nel territorio dello Stato, il giudice, per disporre la restituzione del mezzo al proprietario, deve, in base ai principi generali sanciti...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3281 del 9 giugno 2000
«La confisca obbligatoria, ai sensi dell'art. 12, comma 4, del D.L.vo 25 luglio 1998, n. 286, del mezzo di trasporto utilizzato per il compimento dei reati in materia di immigrazione clandestina previsti dai commi 1 e 3 del medesimo articolo, non...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1089 del 28 settembre 1995
«Ex art. 19, L. 28 febbraio 1985, n. 47 la confisca è obbligatoria ogni volta che il giudice penale accerti che vi è stata lottizzazione abusiva, indipendentemente dalla persona del condannato e addirittura dalla stessa condanna penale (potendo...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21860 del 7 maggio 2004
«Il proprietario del mezzo di trasporto utilizzato per i reati di immigrazione clandestina, previsti dall'art. 12 D.L.vo 286/1998, perchè possa qualificarsi persona estranea ed incolpevole, facendo così valere il diritto al dissequestro ed alla...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1550 del 10 maggio 1997
«Il soggetto nei cui confronti sia stata disposta l'applicazione di pena concordata per il reato di sfruttamento della prostituzione non ha titolo ad ottenere la restituzione delle somme sequestrate ed acquisite in virtù di tale attività criminosa:...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 147 del 3 marzo 1997
«In caso di patteggiamento per il reato di sfruttamento della prostituzione, le somme sequestrate, provento dell'attività di sfruttamento, non sono confiscabili. Le somme infatti non costituiscono il prezzo del reato, per il quale la confisca...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17920 del 15 aprile 2003
«In tema di peculato, il possesso di denaro o di altra cosa mobile da parte del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio, per acquisire rilevanza ai fini dell'incriminazione, non deve necessariamente rientrare nel novero delle...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3755 del 14 novembre 1995
«Ai fini della configurabilità del reato di peculato, elemento indispensabile perché il denaro corrisposto dall'Ente pubblico al soggetto privato conservi la natura pubblica è che esso sia sottoposto ad un vincolo di destinazione per finalità...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9277 del 5 marzo 2001
«In tema di delitti contro la pubblica amministrazione, nell'ipotesi in cui il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio — disponendo dell'utenza telefonica intestata all'amministrazione — la utilizzi per effettuare chiamate di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8009 del 24 agosto 1993
«Il peculato d'uso può configurarsi solo in relazione a cose di specie e non a cose di quantità, poiché con riferimento a queste ultime non sarebbe possibile la restituzione della eadem res ma solo del tantundem, che è irrilevante ai fini...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11417 del 11 marzo 2003
«Al fine di individuare se l'attività svolta da un soggetto possa essere qualificata come pubblica, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 357 e 358 c.p., è necessario verificare se essa sia o meno disciplinata da norme di diritto pubblico o...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25273 del 20 luglio 2006
«L'indebito uso, per scopi personali, dell'utenza telefonica di cui il pubblico ufficiale abbia la disponibilità per ragioni d'ufficio, comportando l'appropriazione, da parte dell'agente, senza possibilità di immediata restituzione, di energie...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4651 del 16 maggio 1997
«In tema di peculato, deve ritenersi che nell'ipotesi di cui al secondo comma dell'art. 314 c.p., «uso momentaneo» non significa istantaneo, ma temporaneo, ossia protratto per un tempo limitato così da comportare una sottrazione della cosa alla sua...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3009 del 26 marzo 1996
«Realizza il reato di peculato d'uso ex art. 314 comma 2 c.p. il comportamento del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico servizio che utilizzi il telefono dell'ufficio affidato alla sua disponibilità per uso personale. Il carattere...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12218 del 29 novembre 1991
«Il peculato d'uso è configurabile unicamente se ricade su cosa di specie e non su cose di quantità come il denaro; ciò in quanto, anche agli effetti della nuova normativa, non è dato ipotizzare rispetto al denaro la restituzione della eadem res...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1938 del 15 gennaio 2010
«Non integra il delitto di peculato, non essendo ravvisabile alcuna condotta appropriativa nel suo comportamento, il comandante dei vigili urbani che provveda, mediante formali provvedimenti e al fine di ripristinare la ritenuta regolarità della...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10908 del 28 marzo 2006
«Ai fini della configurabilità del reato di peculato, può considerarsi «spesa di rappresentanza» ovvero spesa con finalità pubblica, soltanto quella destinata a soddisfare la funzione rappresentativa esterna dell'ente pubblico al fine di accrescere...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6587 del 13 giugno 1991
«Il delitto di cui all'art. 317 c.p., oltre che con la forma della «costrizione», si consuma anche con quella della «induzione» per effetto della quale il privato soggiace alla posizione di preminenza del pubblico ufficiale che, abusando della...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12192 del 6 settembre 1990
«Il delitto di corruzione è ravvisabile anche nel caso di tenuità della somma o dell'utilità, perché la lesione giuridica prodotta dal reato attiene al prestigio e all'interesse della P.A. e prescinde pertanto dalla proporzionalità o...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13048 del 21 marzo 2013
«Il delitto di corruzione può ritenersi consumato quando fra le parti sia stato raggiunto anche solo un accordo di massima sulla ricompensa da versare in cambio dell'atto o del comportamento del pubblico agente, anche se restino da definire ancora...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27807 del 25 giugno 2013
«In tema di concussione, la costrizione, che costituisce l'elemento oggettivo della fattispecie, così come modificata dall'art. 1, comma 75, legge 6 novembre 2012, n. 190, implica l'impiego da parte del pubblico ufficiale di modalità e forme di...»