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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1783 del 27 aprile 1999
«La reiterazione del beneficio della sospensione condizionale della pena non è consentita a favore di chi ne abbia già usufruito due volte, quale che sia la specie e l'entità delle pene sospese, inflitte con le due precedenti condanne; ne consegue...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3041 del 5 giugno 1997
«Poiché, a norma dell'art. 164, comma quarto, c.p., la sospensione condizionale dell'esecuzione della pena può essere ordinata non più di due volte, la concessione del beneficio per la terza volta risulta illegittima, in quanto effettuata in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2967 del 23 ottobre 1999
«In tema di esecuzione, mentre è possibile procedere alla revoca della sospensione condizionale della pena nella ipotesi disciplinata dall'art. 168 comma 1 c.p., a seguito della decadenza, operante automaticamente, non appena la sentenza di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 30885 del 12 agosto 2005
«In tema di sospensione condizionale della pena, i limiti che, cumulando la pena irrogata a quella già inflitta, non devono essere superati per la concessione del beneficio sono quelli derivanti dalla nuova formulazione dell'art. 163 c.p. —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4723 del 9 febbraio 2011
«La prestazione di attività non retribuita a favore della collettività, cui può essere subordinata in mancanza di opposizione del condannato la sospensione condizionale della pena, partecipa della natura afflittiva propria delle sanzioni e,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3553 del 23 gennaio 2014
«L'estinzione del reato a seguito della sospensione condizionale della pena non comporta l'estinzione degli effetti penali della condanna, diversi da quelli espressamente previsti, con la conseguenza che di questa deve tenersi conto, ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10309 del 30 settembre 1998
«Il giudice, nel concedere la sospensione condizionale della pena inflitta per il reato di esecuzione di lavori in assenza di concessione edilizia o in difformità, legittimamente può subordinare detto beneficio all'eliminazione delle conseguenze...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2543 del 17 marzo 1997
«Il giudice, nel concedere la sospensione condizionale della pena inflitta per il reato di esecuzione di lavori in assenza di concessione edilizia o in difformità dalla stessa, legittimamente può subordinare detto beneficio all'eliminazione delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20378 del 30 aprile 2004
«In tema di sospensione condizionale della pena, il mancato adempimento, entro il termine fissato, dell'obbligo di demolizione dell'immobile abusivo - cui sia subordinata la concessione del beneficio di cui all'art. 163 cod. pen - determina la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 33934 del 10 ottobre 2002
«Esiste una sostanziale diversità di funzione tra l'ordine di demolizione di cui all'art. 7, ultimo comma, della legge n. 47/1985 ed il potere di subordinare la sospensione della pena alla demolizione dell'opera, quale condizione prevista dall'art....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 141 del 11 gennaio 1997
«In caso di condanna per reati in materia urbanistica il giudice penale può subordinare la concessione della sospensione condizionale della pena alla demolizione del manufatto abusivo, ma deve accertare che l'imputato sia giuridicamente nella...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1 del 4 gennaio 1988
«In tema di costruzione abusiva, tanto nella situazione normativa vigente, come in quella antecedente all'entrata in vigore della L. 28 febbraio 1985 n. 47, non è consentito al giudice, in caso di condanna per il reato di costruzione in assenza o...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6418 del 2 giugno 1998
«Poiché la tutela penale dei marchi o dei segni distintivi delle opere dell'ingegno o di prodotti industriali è finalizzata alla garanzia dell'interesse pubblico preminente della fede pubblica, più che a quello privato del soggetto inventore, il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 673 del 29 gennaio 1997
«Ai fini della classificazione delle falsità in atti disciplinate dal codice penale, la concessione edilizia di cui all'art. 1 della legge 28 gennaio 1977, n. 10 rientra nelle fattispecie previste dagli artt. 477 e 480 c.p., trattandosi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 49417 del 30 dicembre 2003
«Ai fini della configurazione del reato di falso ideologico in atto pubblico, la nozione di atto pubblico comprende non solo gli atti destinati ad assolvere una funzione attestativa o probatoria esterna, con riflessi diretti ed immediati nei...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7299 del 17 settembre 1984
«Ai fini della configurabilità del delitto di falsità ideologica in atto pubblico, è irrilevante l'omessa menzione nell'atto medesimo del compimento da parte del pubblico ufficiale della attività di accertamento che costituisce indefettibile...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 35578 del 27 agosto 2004
«Deve riguardarsi come impossibile per assoluta inidoneità dell'azione il reato di falso ideologico per induzione in autorizzazione amministrativa (artt. 48 e 480 c.p.), ipotizzato a carico di soggetto il quale, a corredo di una domanda di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 41205 del 10 dicembre 2002
«Non sussiste il tentativo di falsità ideologica del pubblico ufficiale (artt. 56, 48 e 480 c.p.) allorché quest'ultimo non si sia determinato, in conseguenza delle false dichiarazioni rese dal privato, a porre in essere una condotta qualificabile...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8303 del 9 marzo 2006
«In tema del reato di falsità ideologica in certificato commesso da persona esercente un servizio di pubblica necessità, il direttore dei lavori che attesti la conformità degli interventi edilizi nella certificazione presentata per il rilascio di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15259 del 22 maggio 2005
«In tema di falsità documentali, la sussistenza del reato di falso non è esclusa dalla circostanza che su un dato documento sia apposta una sigla, anziché la firma per esteso, in quanto la sigla rappresenta un'espressione grafica abbreviata o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12109 del 3 dicembre 1987
«Il fine specifico di procurare a sé o ad altri un vantaggio è richiesto quale componente essenziale dell'elemento psicologico del reato di cui all'art. 490 c.p., solo quando il documento si identifica in una scrittura privata, in quanto il falso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42524 del 2 novembre 2012
«Risponde del reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 483 c.p.) colui che falsamente attesti l'avvenuto completamento delle opere edilizie entro i termini utili per il rilascio della concessione in sanatoria anche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12630 del 4 dicembre 2000
«In tema di reati concernenti la vendita di armi, il delitto di commercio senza licenza può ritenersi integrato quando il titolare dell'autorizzazione ne violi i limiti imposti per qualità o quantità, mentre deve escludersi la sussistenza del reato...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 40845 del 7 novembre 2007
«Il delitto di falsità in scrittura privata, commesso con alterazione del libro-soci di una società a responsabilità limitata, ha quali persone offese i soci e la stessa società. (Fattispecie in cui l'alterazione del libro-soci era consistita...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 29733 del 29 dicembre 2011
«Nell'associazione non riconosciuta la responsabilità personale grava esclusivamente sui soggetti, che hanno agito in nome e per conto dell'associazione, attesa l'esigenza di tutela dei terzi che, nell'instaurazione del rapporto negoziale, abbiano...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15990 del 25 giugno 2013
«Il figlio non può far valere le proprie ragioni ereditarie nei confronti dei beni della successione del padre naturale, in presenza di una sentenza di accoglimento dell'azione di disconoscimento del proprio stato di figlio legittimo altrui, su...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12158 del 11 giugno 2015
«In tema di delazione dell'eredità, non ha luogo la successione legittima (nella specie, per la somma risultante da un credito su un conto corrente intestato al "de cuius", non oggetto di legato) agli effetti dell'art. 457, secondo comma, cod....»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 594 del 15 gennaio 2015
«In tema di successione per rappresentazione, il discendente legittimo o naturale (rappresentante), nel subentrare nel luogo e nel grado dell'ascendente (rappresentato) - che non possa o non voglia accettare l'eredità - succede direttamente al "de...»
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Cassazione civile, Sez. VI-2, ordinanza n. 22195 del 20 ottobre 2014
«In tema di successione a causa di morte, la perdita del diritto di accettare l'eredità ex art. 481 cod. civ. comporta anche la perdita della qualità di chiamato all'eredità per testamento, con la conseguenza che la devoluzione testamentaria...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24171 del 25 ottobre 2013
«In caso di accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario, l'art. 493 c.c. non consente all'erede beneficiato di disporre liberamente dei beni dell'asse, ma rimette al giudice la valutazione della convenienza di qualsiasi atto di alienazione...»