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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 25901 del 15 dicembre 2016
«I vizi, invece, invalidano l’iscrizione ed il conseguente successivo corso del giudizio quando implichino violazione del diritto di difesa e del correlato principio di effettività del contraddittorio, di rilevanza costituzionale. (Così statuendo,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 278 del 5 febbraio 1969
«Ciò significa che, nel momento in cui l'accertamento viene compiuto, con la sentenza che chiude il giudizio di primo grado, o anche precedentemente nel corso del procedimento stesso, il giudice si trova pur sempre di fronte ad una situazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2853 del 27 marzo 1984
«Tuttavia le due aggravanti possono concorrere qualora l'accesso nell'abitazione, nella forma in cui si è realizzato, non sia stato consentito dalla parte offesa, ma sia stato agevolato dalle preesistenti relazioni domestiche di cui l'agente,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8123 del 6 ottobre 1984
«Ne deriva che, salvo l'elemento specializzante rappresentato dal sequestro di una persona, tutti gli altri elementi costitutivi del delitto non possono essere che gli stessi, per natura e caratteri, di quelli propri del delitto di estorsione, tra...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4700 del 5 marzo 1989
«Se il «delitto presupposto» della ricettazione di un'arma si identifica nella «clandestinizzazione», ad opera di terzo, dell'arma stessa, è ravvisabile concorso di reati e non rapporto di «specialità» fra il delitto di detenzione di arma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11940 del 29 agosto 1990
«Qualora per il compimento dell'atto sia prescritto un termine, decorso il quale l'atto non può più produrre i suoi effetti tipici (cosiddetto termine perentorio), il compimento di esso non esclude l'omissione già realizzata; qualora, invece,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15437 del 21 novembre 1990
«Le prescrizioni del terzo e quarto comma dell'art. 192 nuovo c.p.p. costituiscono eccezioni ai più generali principi dei commi primo e secondo, e la loro rilevanza va rapportata al momento iniziale dell'assunzione della qualità di teste e non può...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3860 del 17 marzo 1990
«Né possono trarsi argomenti di prova, a favore dell'avvenuta integrale riparazione del danno prima del giudizio, dalla mancata presentazione di conclusioni ad opera delle costituite parti civili, stante il significato per niente univoco di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 568 del 30 marzo 1990
«...il quale abbia riportato più condanne a pene detentive temporanee, non possa soffrire complessivamente una detenzione, nel corso della sua vita, per un periodo eccedente il quintuplo della condanna più grave o comunque superiore a trent'anni.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10605 del 21 ottobre 1991
«La condanna al risarcimento del danno pronunciata in sede penale soltanto a carico dell'imputato e non anche del responsabile civile, regolarmente citato, non inficia la decisione agli effetti civili, poiché il vincolo di solidarietà tra imputato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11762 del 20 novembre 1991
«Ricettazione ed illecita detenzione di armi hanno obiettività giuridiche diverse, proteggono sfere giuridiche diverse, sicché allorquando esse sono ravvisabili in un unico comportamento del reo, costui realizza una ipotesi di concorso formale,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 225 del 31 maggio 1991
«Le decisioni con le quali la Corte di cassazione dichiari la inammissibilità del ricorso in virtù dell'art. 606 comma terzo c.p.p. vanno sempre adottate con la forma della sentenza. Vanno invece sempre rese con ordinanza quelle meramente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2266 del 30 luglio 1991
«Costituisce atto contrario ai doveri d'ufficio quello del dipendente di ospedale che avverta sollecitamente gli impresari delle pompe funebri del decesso imminente o già avvenuto dei ricoverati. (Nella specie, relativa a rigetto di ricorso avverso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3922 del 4 dicembre 1991
«Essi, se sono sottratti a qualsiasi mezzo impugnatorio, possono, però, al fine di evitare il verificarsi di situazioni pregiudizievoli per il condannato essere sottoposti al controllo del giudice della esecuzione, il quale, se richiesto dalla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5519 del 18 maggio 1991
«L'assicurazione a fare vendere le cose che saranno rubate integra una forma di istigazione a commettere il furto, che si differenzia dal favoreggiamento, in cui l'attività del complice è un fatto successivo alla consumazione del furto. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 320 del 15 gennaio 1992
«Deve essere esclusa la configurabilità della continuazione quando il secondo delitto risulti frutto accidentale di necessità maturatesi nel corso dell'attuazione del programma criminoso, e la continuazione non può essere riconosciuta in presenza...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4789 del 28 aprile 1992
«La nullità di una decisione emessa sulla base degli artt. 599, quarto e quinto comma e 602 secondo comma del nuovo codice di procedura penale, dichiarati illegittimi dalla Corte costituzionale con sentenza 10 ottobre 1990, n. 435, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7988 del 16 luglio 1992
«L'attenuante dell'avvenuto risarcimento del danno di regola non può essere concessa sulla base della sola dichiarazione della persona offesa di essere stata integralmente risarcita dei danni sul rilievo che la dichiarazione della vittima potrebbe...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 398 del 18 gennaio 1993
«... Solo ove vi sia stata la vigilanza di costoro, all'insaputa dell'agente e nel corso dell'azione delittuosa, sicché questa avrebbe potuto essere bloccata, il furto non può considerarsi consumato. Ciò perché in tali condizioni, anche se l'agente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 404 del 4 marzo 1993
«Inoltre, essendo il nesso della continuazione costituito dall'intenzione del reo di commettere più reati determinati, lo stesso non può essere ritenuto necessariamente escluso dall'arresto (o dalla condanna) intervenuta tra un episodio criminoso e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5020 del 19 gennaio 1993
«Ne consegue che il detto annullamento va pronunciato senza rinvio, ma con semplice trasmissione degli atti al giudice a quo per l'ulteriore corso, potendosi verificare o che l'accordo venga riproposto in termini diversi (per cui il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5333 del 26 maggio 1993
«E ciò anche considerando la funzione delle cause interruttive del decorso della prescrizione, connaturate alla logica stessa dell'istituto, quale manifestazione dell'interesse dello Stato alla punizione del reato, un interesse da rapportare...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7640 del 5 agosto 1993
«L'art. 606, primo comma, lett. e) del nuovo codice di rito, nel prevedere come motivo di ricorso per cassazione la «mancanza o manifesta illogicità della motivazione» solo a condizione che il vizio risulti dal «testo del provvedimento impugnato»,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1098 del 14 aprile 1994
«Le disposizioni della L. 24 luglio 1993 n. 256 che hanno modificato la L. 27 dicembre 1956 n. 1423 nel senso che il proposto non può più essere allontanato dal luogo di residenza o di dimora abituale, si applicano anche ai procedimenti di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3658 del 1 settembre 1994
«L'errore materiale, perché sia suscettibile di correzione ai sensi dell'art. 130 c.p.p., non dev'essere partecipe del processo volitivo del giudice, ma deve semplicemente consistere in una mancanza di corrispondenza tra il contenuto effettivo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3229 del 25 settembre 1995
«Il vigente ordinamento processuale, al pari di quello precedente, non prevede la possibilità di autonoma e diretta impugnazione con il ricorso per cassazione dei provvedimenti emessi dal pubblico ministero nella fase esecutiva, i quali tuttavia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2049 del 28 maggio 1996
«...era lamentato che, nel giudizio contro imputato avente il grado di maresciallo maggiore, il sorteggio non fosse stato limitato ai soli ufficiali inferiori. La Suprema Corte, nell'enunciare il principio di cui in massima, ha rigettato il ricorso).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2865 del 9 settembre 1996
«Nel codice di procedura penale del 1988 la distinzione che l'art. 127 (Procedimento in camera di consiglio) compie, ai fini dell'avviso, fra «parti» e «persone interessate» — categoria questa seconda da intendere in una accezione più ristretta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3004 del 26 marzo 1996
«L'agente che con violenza e minaccia, esplodendo colpi d'arma da fuoco in aria, terrorizza gli operai di un cantiere al punto da costringerli a sospendere i lavori e ciò al fine di costringere l'imprenditore datore di lavoro a versare una somma di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4482 del 6 dicembre 1996
«Nel caso in cui, dichiarata inefficace una misura di custodia, il Gip prima di disporla nuovamente a norma dell'art. 302 comma secondo, riceva atti difensivi in corso o al termine dell'interrogatorio, questi, se non ne fanno parte integrante,...»