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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 255 del 17 maggio 1995
«La banca presso la quale si è proceduto a sequestro probatorio o preventivo di titoli e valori appartenenti all'imputato e sui quali l'istituto non vanta alcun potere dispositivo in virtù di titolo obbligatorio o reale, non è legittimata alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27052 del 17 luglio 2002
«I termini previsti dall'art. 264, commi 1 e 3, c.p.p., rispettivamente di uno e due anni, a decorrere dai quali, in caso di mancata richiesta di restituzione dei beni sequestrati, può essere disposto il deposito presso l'ufficio del registro del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10881 del 18 marzo 2005
«In tema di presupposti sulla cui base può essere adottato il provvedimento autorizzatorio delle intercettazioni, benché l'articolo 267, comma 1, del c.p.p. individui, tra questi, quello dei «gravi indizi di reato» (o dei «sufficienti indizi»,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1993 del 20 aprile 2000
«In tema di esigenze cautelari, il concetto di «delitti della stessa specie», rilevante ai fini della configurabilità del pericolo di reiterazione dei reati di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., deve essere inteso - avendo il legislatore...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3109 del 10 ottobre 1995
«Ai sensi dell'art. 292 comma 2 lett. c), quale modificato dalla L. 8 agosto 1995 n. 332, l'esposizione nell'ordinanza impositiva di una misura cautelare personale dei motivi per i quali gli elementi di fatto «assumono rilevanza» non può non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2796 del 7 settembre 1995
«In tema di misure cautelari personali, il giudizio prognostico di compromissione degli interessi della collettività, riferito al pericolo di reiterazione di reati della stessa specie (art. 274, lett. c, c.p.p.), dev'essere ancorato alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1486 del 25 agosto 1993
«L'esigenza cautelare di cui all'art. 274, primo comma, lettera c) c.p.p. postula un giudizio prognostico, basato su un criterio di probabilità e di attualità di reiterazione di «gravi» delitti «della stessa specie». La detta norma, invero nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3128 del 20 ottobre 1992
«In materia di misure cautelari personali, l'art. 274 c.p.p. — nel definire i criteri di una prognosi di pericolosità dell'indagato simmetrica al periculum in mora civilistico — accoglie nella norma della lett. c) l'esigenza di prevenzione speciale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15378 del 22 aprile 2010
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 275, comma terzo, c.p.p., come modificato dall'art. 2, comma primo, lett. a bis) del D.L. n. 11 del 2009, conv. dalla n. 38 del 2009, sollevata sul presupposto del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2136 del 11 giugno 1999
«In tema di giudizio di appello, appartiene al giudice di secondo grado (ed anche al giudice di rinvio che debba decidere su di un appello in materia di provvedimenti restrittivi della libertà) il potere di sostituire, integrare e modificare la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4135 del 4 gennaio 1995
«In tema di revoca delle misure cautelari, l'art. 299, comma 3, c.p.p., va interpretato in stretta correlazione con il suo comma 1, che espressamente evoca le «condizioni previste dall'art. 273»; un precetto dal quale è possibile ricavare il grado...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 25041 del 1 luglio 2002
«In tema di durata massima della custodia cautelare nella fase delle indagini preliminari, la norma dell'art. 303, comma primo, lett. a), n. 3 c.p.p. — che eleva ad un anno il termine relativo ai delitti di cui alla lett. a) del comma secondo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1889 del 28 gennaio 2013
«L'indennizzo ex art. 2041 c.c., in quanto credito di valore, va liquidato alla stregua dei valori monetari corrispondenti al momento della relativa pronuncia ed il giudice deve tenere conto della svalutazione monetaria sopravvenuta fino alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5874 del 13 aprile 2012
«Nella disciplina dettata dagli art. 2504 septies c.c. (applicabile "ratione temporis"), la scissione parziale di una società, consistente nel trasferimento di parte del suo patrimonio ad una o più società, preesistenti o di nuova costituzione,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7433 del 14 maggio 2012
«L'art. 2751 bis n. 3 c.c., nel testo introdotto dall'art. 2 della legge n. 426 del 1975, nell'accordare il privilegio generale sui mobili alle provvigioni ed indennità derivanti dal rapporto di agenzia, trova applicazione anche se il creditore che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4243 del 19 novembre 1993
«Il procedimento incidentale di riesame non può estendersi oltre i limiti istituzionali, che ricomprendono certamente anche un esame di merito, ma non sino al punto da coinvolgere un accertamento preventivo e diffuso in ordine alla esatta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2459 del 8 giugno 2000
«In tema di difetto di motivazione, il giudice di merito non ha l'obbligo di soffermarsi a dare conto di ogni singolo elemento indiziario o probatorio acquisito in atti, potendo egli invece limitarsi a porre in luce quelli che, in base al giudizio...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 544 del 3 giugno 1993
«Il parametro essenziale da tenere in considerazione ai fini della quantificazione nummaria della riparazione per l'ingiusta detenzione è il rapporto tra il tempo di durata della privazione della libertà personale e la somma massima posta a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 18966 del 22 aprile 2004
«In tema di riparazione per ingiusta detenzione, dalla disposizione per cui il diritto ad essa è escluso per quella parte della custodia cautelare che sia computata ai fini della determinazione della pena discende anche, specularmente, che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5472 del 21 dicembre 1999
«In tema di condizioni generali di applicabilità, le misure cautelari personali, vanno distinte da quelle reali, e ciò in quanto: 1) l'inviolabilità della libertà personale e la libera disponibilità dei beni sono valori di divesa essenza, sì che la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 735 del 14 aprile 2000
«La esigenza cautelare richiesta dalla legge per disporre il sequestro preventivo è ipotizzabile anche per reati per i quali sia cessata la condotta o in genere siano perfezionati gli elementi costitutivi, e ciò perché vi sono conseguenze dello...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4769 del 12 novembre 1997
«Ai fini di una valida motivazione del sequestro preventivo di cose che si assumano pertinenti al reato di riciclaggio di cui all'art. 648 bis c.p., pur non essendo necessario, con riguardo ai delitti presupposti, che questi siano specificamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3074 del 3 novembre 1993
«In seguito alla mancata conversione del D.L. 23 marzo 1993, n. 73, e di quelli successivi reiterati (D.L. 20 maggio 1993, n. 153, e D.L. 20 luglio 1993, n. 244), la questione relativa alla legittimità dei sequestri fondati sui decreti legge...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2853 del 8 settembre 1995
«Non si ha insufficiente indicazione dell'enunciazione del fatto, delle circostanze aggravanti e di quelle che possono comportare l'applicazione di misure di sicurezza, qualora si abbia l'individuazione dei tratti essenziali del fatto di reato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 382 del 14 gennaio 2000
«Non si ha insufficiente indicazione dell'enunciazione del fatto, delle circostanze aggravanti e di quelle che possono comportare l'applicazione di misure di sicurezza, qualora si abbia l'individuazione dei tratti essenziali del fatto di reato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4294 del 9 maggio 1997
«In tema di sentenza di assoluzione ex art. 530, comma secondo, c.p.p., si ha l'insufficienza della prova solo se la prova non assume quella consistenza ed efficacia tale da poter fondare una affermazione di responsabilità; mentre si ha la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6190 del 26 maggio 1994
«È legittima la condanna generica, in sede penale, al risarcimento del danno ambientale, ai sensi dell'art. 18, L. 18 luglio 1986, n. 349, recante «Istituzione del Ministero dell'ambiente e norme in materia di danno ambientale», in caso di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4675 del 6 febbraio 2007
«Il delitto di disastro colposo innominato (art. 434 c.p.) è un delitto di danno essendo compreso tra i delitti colposi di danno previsti dall'art. 449 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3751 del 23 marzo 2000
«È legittima la motivazione della sentenza di secondo grado che, disattendendo le censure dell'appellante, si uniformi, sia per la ratio decidendi, sia per gli elementi di prova, ai medesimi argomenti valorizzati dal primo giudice, soprattutto se...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 399 del 11 gennaio 2007
«Ai fini dell'art. 705, comma 2, lett. a) c.p.p., secondo cui costituisce condizione ostativa all'estradabilità di una persona la circostanza che per il reato per il quale l'estradizione è stata domandata, questa è stata o sarà sottoposta a un...»