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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26079 del 30 novembre 2005
«In tema di riscatto agrario, posto che l'acquisto diretto da parte del retraente del fondo dal proprietario venditore è sottoposto alla condizione sospensiva del pagamento del prezzo, consegue, in virtù dell'applicabilità dell'art. 1361 c.c., che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2713 del 27 marzo 1996
«Con riguardo alla risoluzione del contratto per mutuo dissenso, l'obbligo di restituzione della somma ricevuta a titolo di anticipo del corrispettivo costituisce debito di valuta insensibile, come tale, al fenomeno della svalutazione monetaria,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13345 del 7 giugno 2006
«In tema di contratti, il principio della buona fede oggettiva, cioè della reciproca lealtà: di condotta, deve presiedere all'esecuzione del contratto, cosa come alla sua formazione ed alla sua interpretazione e, in definitiva, accompagnarlo in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8107 del 14 giugno 2000
«La «dematerializzazione» (o «decartolarizzazione») dei titoli di credito, secondo il regime compiutamente attuato dalla legge n. 231 del 1998, supera la fisicità del titolo, consentendone forme di consegna e di trasferimento virtuali (agli...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4120 del 13 luglio 1984
«L'art. 1383 c.c. vieta il cumulo tra la domanda della prestazione principale e quella diretta ad ottenere la penale per l'inadempimento, ma non esclude che si possa chiedere tale prestazione insieme con la penale per il ritardo e, nell'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 15110 del 30 giugno 2006
«In tema di riscossione delle imposte sui redditi, l'istituto di credito che non versi alla tesoreria provinciale dello Stato, nel termine previsto, le somme al cui pagamento sia stato delegato dal contribuente è soggetto alla penale, nella misura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2435 del 14 marzo 1988
«Pertanto, poiché la richiesta di informazioni ai sensi dell'art. 213 c.p.c. — ove le parti non possano acquisirle direttamente — riguarda soltanto atti o documenti della P.A. in senso stretto — con esclusione degli enti pubblici economici quali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13925 del 25 settembre 2002
«Nell'azione di adempimento, qualora il creditore eccepisca non un inesatto adempimento ma un integrale inadempimento, è tenuto soltanto a provare l'esistenza del titolo, mentre incombe sul debitore l'onere di fornire la prova di avere adempiuto e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1404 del 1 febbraio 2001
«A differenza di quanto avviene nella revocatoria ordinaria, per la quale rilevano le condizioni soggettive dell'acquirente a titolo oneroso, nella azione di simulazione assoluta di un contratto, fatta valere nei confronti delle parti perché in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4123 del 22 marzo 2001
«Il principio dettato dall'art. 1453 c.c. che riconosce al creditore il diritto di domandare la risoluzione del contratto per inadempimento del debitore anche quando sia stato domandato l'adempimento, non soffre eccezioni neppure nel caso in cui il...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12942 del 4 dicembre 1992
«Con riguardo alla risoluzione del contratto per inadempimento, l'obbligo di restituire la somma ricevuta a titolo di anticipo del corrispettivo costituisce debito di valuta e non di valore, insensibile, come tale al fenomeno della svalutazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7052 del 5 luglio 1990
«A seguito della risoluzione del contratto le somme spettanti a titolo di restituzione del prezzo pagato dalla parte inadempiente producono soltanto gli interessi compensativi, ma non possono essere rivalutate in caso di sopravvenuta svalutazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26958 del 20 dicembre 2007
«In particolare, l'impossibilità sopravvenuta della prestazione si ha non solo nel caso in cui sia divenuta impossibile l'esecuzione della prestazione del debitore, ma anche nel caso in cui sia divenuta impossibile l'utilizzazione della prestazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 274 del 13 gennaio 1984
«Gli interessi compensativi, come espressamente denominati nel titolo dell'art. 1499 c.c., sono dovuti nei contratti di scambio per una funzione equitativa, allo scopo, cioè, di ristabilire l'equilibrio economico tra i contraenti, mirando a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2040 del 22 giugno 1972
«La norma dell'art. 1524 c.c., nel rendere inopponibile ai terzi creditori del compratore il patto di riserva di proprietà che acceda ad un contratto di vendita, non trova la sua ratio nell'intento di salvaguardare i creditori da un atto che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7266 del 28 giugno 1995
«Nella disposizione di cui al secondo comma dell'art. 1526 c.c. per la quale, qualora sia convenuto che le rate pagate restino acquisite al venditore a titolo di indennità, questa può essere ridotta dal giudice il ricorso al termine «indennità»,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11594 del 22 giugno 2004
«In tema di appalto, mentre la somma liquidata a favore del committente per la eliminazione dei vizi e difformità dell'opera — a titolo di risarcimento del danno o anche di riduzione del prezzo di cui all'art. 1668 c.c. — ha ad oggetto un debito di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24 del 5 gennaio 1981
«L'invio di un titolo di credito improprio, quale un vaglia postale, per effettuare il pagamento del canone di locazione non ha efficacia liberatoria se non venga accettato dal creditore-locatore, sia perché, a norma dell'art. 1277 c.c., i debiti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9199 del 9 giugno 2003
«In un giudizio di risarcimento danni da ritardata restituzione dell'immobile, ex art. 1591 c.c., l'onere della prova relativo all'avvenuto pagamento del canone ed alla effettuata restituzione del bene locato incombe sul conduttore, trattandosi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2859 del 5 aprile 1990
«Nelle ipotesi in cui il creditore-attore intenda riversare su di un terzo, legato a lui da un distinto rapporto contrattuale, la responsabilità del danno patrimoniale sofferto in dipendenza del mancato adempimento di un'obbligazione di pagamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1327 del 24 febbraio 1984
«In tema di responsabilità del vettore nei confronti del mittente come disciplinata dall'art. 1692 cod. civ., a differenza dei crediti propri del vettore verso il mittente, derivanti dal contratto di trasporto (nel quale il mittente stesso assume...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 108 del 8 gennaio 1999
«Nel contratto di trasporto con rispedizione il vettore assume due obblighi: quello di trasferire la merce per una certa tratta, e quello — successivo — di concludere un contratto di trasporto, quale mandatario del mittente, per la tratta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7556 del 13 agosto 1997
«In materia di trasporto marittimo la polizza di carico, oltre ad avere nei riguardi del terzo possessore natura di titolo di credito letterale (dal che segue che il vettore è individuato in base alle risultanze del titolo, tenuto conto in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8485 del 18 ottobre 1994
«In tema di operazioni in conto corrente, ai sensi dell'art. 1829, parte seconda, c.c. — applicabile anche al contratto di apertura di credito bancario regolata in conto corrente, in virtù del rinvio operato dal successivo art. 1857 — chi riceve...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7869 del 9 giugno 2000
«I libretti di deposito al portatore (non nominativi), funzionalmente collegati al deposito bancario al risparmio, in quanto titoli di credito, sono caratterizzati essenzialmente dalla cosiddetta «incorporazione» (il credito è portato dal titolo),...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2058 del 23 febbraio 2000
«Nel nostro ordinamento l'attività bancaria nel suo complesso, quale comprensiva dell'esercizio del credito e della raccolta di risparmio (vedi in particolare il decreto legislativo n. 385/93) risulta disciplinata in modo tale da configurare non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1048 del 3 febbraio 1998
«Il possesso del libretto al portatore, che ha natura di titolo di credito, è sufficiente per attribuire la legittimazione all'esercizio del diritto menzionato nel libretto in base alla presentazione all'istituto emittente. Tuttavia, il diritto del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14859 del 16 novembre 2000
«In tema di affidamento bancario, il termine minimo di quindici giorni per la operatività del recesso dell'istituto di credito ex art. 1845, secondo comma, c.c., termine di carattere dilatorio, è previsto dalla legge a favore del debitore...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26154 del 6 dicembre 2006
«Agli effetti dell'esercizio della revocatoria fallimentare ai sensi dell'art. 67, primo comma, numero 2), del R.D. 16 marzo 1942, n. 267, la cessione di credito non può ritenersi mezzo anormale di pagamento, ove non sia stipulata per estinguere un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10000 del 24 maggio 2004
«In tema di interpretazione dell'art. 1851 c.c. - norma che, riferita all'anticipazione bancaria, costituisce tuttavia la regola generale di ogni altra ipotesi di pegno irregolare - deve ritenersi che, qualora il debitore, a garanzia...»