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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11710 del 5 agosto 2002
«Il criterio normativo per l'esercizio del potere giudiziale di riduzione della penale è l'interesse esclusivamente patrimoniale del creditore all'integrale esecuzione del contratto (da valutarsi in termini oggettivi, commisurando la penale alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4208 del 23 marzo 2001
«Gli artt. 1526, comma secondo e 1384 c.c. (applicabili anche alla locazione finanziaria), i quali prevedono rispettivamente il potere del giudice di ridurre l'indennità convenuta in caso di risoluzione del contratto, per l'inadempimento del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1143 del 24 febbraio 1982
«Nell'ipotesi di rilascio di caparra confirmatoria, qualora la parte non inadempiente — anziché recedere dal contratto, ritenendo la caparra o esigendo il doppio di essa, a norma dal secondo comma dell'art. 1385 c.c. — preferisca domandare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2478 del 4 marzo 2000
«In caso di richiesta di condanna al pagamento di penale convenzionalmente stabilita per l'inadempimento, a carico della parte che eccepisca la entità manifestamente eccessiva della stessa, chiedendone la riduzione, nessun altro onere può...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17923 del 23 agosto 2007
«La caparra confirmatoria di cui all'art. 1385 c.c. assume la funzione di liquidazione convenzionale del danno da inadempimento qualora la parte non inadempiente abbia esercitato il potere di recesso conferitole dalla legge e in tal caso, essa è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11356 del 16 maggio 2006
«La caparra confirmatoria ha natura composita — consistendo in una somma di denaro o in una quantità di cose fungibili — e funzione eclettica — in quanto è volta a garantire l'esecuzione del contratto, venendo incamerata in caso di inadempimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3931 del 8 giugno 1983
«Il versamento di una somma a titolo di caparra da parte di uno dei contraenti, pur se si presenta astrattamente più congeniale ad un contratto preliminare, non è necessariamente incompatibile con la natura definitiva del contratto, atteso che la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2380 del 13 giugno 1975
«La caparra confirmatoria, infatti, oltre a costituire prova della conclusione del contratto e ad integrare un'anticipata parziale esecuzione della prestazione convenuta, ha natura di sanzione contrattuale, che rafforza il vincolo con una coazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6577 del 5 dicembre 1988
«La caparra penitenziale, che si ha quando alla stipulazione del diritto di recesso si accompagna la dazione di una somma di danaro o di altra quantità di cose fungibili, a differenza della caparra confirmatoria funziona non già come un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3027 del 15 maggio 1982
«La caparra confirmatoria e la caparra penitenziale si differenziano tra loro, in quanto: la prima costituisce una forma di liquidazione convenzionale del danno, pattuita dai contraenti anteriormente all'eventuale inadempimento, che lascia peraltro...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26724 del 19 dicembre 2007
«In relazione alla nullità del contratto per contrarietà a norme imperative, in difetto di espressa previsione in tal senso (c.d. «nullità virtuale»), deve trovare conferma la tradizionale impostazione secondo la quale, ove non altrimenti stabilito...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12860 del 28 dicembre 1993
«Il recesso unilaterale dal contratto, previsto dall'art. 1385, secondo comma, c.c., è di natura legale e non convenzionale, trovando la sua giustificazione nell'inadempienza dell'altra parte, laddove l'art. 1373, primo comma, c.c., secondo il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 849 del 24 gennaio 2002
«Ai sensi dell'art. 1385 c.c., la caparra confirmatoria assume la funzione di liquidazione convenzionale del danno da inadempimento qualora la parte non inadempiente abbia esercitato il potere di recesso conferitole dalla legge, essendo così...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 186 del 11 gennaio 1999
«In tema di caparra confirmatoria, la parte non inadempiente che abbia agito per l'esecuzione (o la risoluzione) del contratto ed il risarcimento dei danni può, in sostituzione di tali, originarie pretese, legittimamente invocare (senza incorrere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6003 del 17 marzo 2006
«È improponibile in appello la domanda di risarcimento danni, che, a seguito della dichiarata nullità, da parte del giudice di primo grado, del contratto di cessione volontaria, in relazione al quale si fondava la pretesa di pagamento del residuo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 123 del 8 gennaio 2000
«Il potere del giudice di dichiarare d'ufficio la nullità di un contratto ex art. 1421 c.c. deve essere coordinato con il principio della domanda ex artt. 99 e 112 c.p.c., cosicché solo se sia in contestazione l'applicazione o l'esecuzione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11156 del 24 dicembre 1994
«L'esecuzione spontanea del contratto da parte dei contraenti non ne sana la nullità che, nel giudizio in cui sia fatta valere una pretesa fondata sul predetto contratto, deve essere, pertanto, rilevata, anche d'ufficio e contro la volontà delle...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4974 del 19 luglio 1983
«Nella controversia vertente sull'esecuzione di un contratto, la questione della nullità del contratto medesimo integra mera deduzione difensiva, diretta a sollecitare il potere del giudice di rilevare d'ufficio tale nullità, e, quindi, non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8290 del 24 luglio 1993
«L'errore sul valore della cosa oggetto della compravendita può dar luogo, se ne ricorrono i presupposti, all'azione di rescissione per lesione e non a quella di annullamento del contratto per vizi della volontà.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15573 del 26 luglio 2005
«La parte che abbia proposto azione di annullamento del contratto e sia destinataria, in via riconvenzionale, della domanda della controparte di esecuzione dello stesso, non può validamente opporre, in grado di appello, l'eccezione di annullabilità...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6755 del 5 maggio 2003
«Ai fini dell'annullabilità del contratto concluso dal rappresentante in conflitto d'interessi con il rappresentato, a norma dell'art. 1394 c.c. la comunanza d'interessi fra rappresentante ed il terzo e la convivenza tra loro, specialmente quando...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11182 del 29 luglio 2002
«Ove ricorra un vizio che comporti l'annullamento del contratto, pur in assenza di apposita domanda giudiziale, l'art. 1442, ultimo comma, c.c. consente a chi sia convenuto per la esecuzione dello stesso di far valere il vizio in via di eccezione:...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6526 del 3 luglio 1998
«Ai fini del quarto comma dell'art. 1442 c.c. (a norma del quale l'annullabilità del contratto può essere opposta dalla parte convenuta per l'esecuzione del contratto stesso, anche se prescritta l'azione per farla valere), un contratto deve...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2464 del 10 settembre 1974
«Per la regola fissata dall'art. 1388 c.c., gli effetti del negozio concluso per mezzo del mandatario con rappresentanza - cioè i diritti ed obblighi inerenti al negozio stesso — si riversano direttamente nella sfera giuridica del mandante, sì che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1027 del 28 gennaio 1995
«L'annullamento ( rectius : l'annullabilità), a norma dell'ultimo comma dell'art. 1442 c.c. (il quale recepisce il principio secondo cui quae temporalia ad agendum perpetua sunt ad excipiendum ), può essere opposta in via d'eccezione, senza limiti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 621 del 15 gennaio 2007
«Riguardo ad atto di cessione volontaria nell'ambito del procedimento espropriativo, ritenuta dal giudice annullabile per mancanza di autorizzazione preventiva e di approvazione successiva dell'organo amministrativamente competente, non è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5860 del 6 novembre 1981
«A differenza del c.c. del 1865 (che regolava la convalida tacita del contratto annullabile con criterio formalistico, perché considerava efficace, oltre l'esecuzione totale, quella della maggior parte dell'obbligazione, art. 1309, secondo comma),...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2726 del 30 maggio 1978
«La convalida del contratto annullabile, per effetto di volontaria esecuzione da parte del contraente titolare dell'azione di annullamento, postula che questi abbia il potere di concludere validamente il contratto stesso (art. 1444 c.c.). Pertanto,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2738 del 22 dicembre 1970
«L'esecuzione volontaria, che dà luogo alla convalida tacita del contratto annullabile, ai sensi dell'art. 1444, secondo comma, c.c., consiste in un comportamento negoziale, il quale si risolve in un'attività che, tendendo a realizzare la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1698 del 8 marzo 1983
«Nel corso dell'esecuzione di un contratto a prestazioni corrispettive e ad esecuzione protratta nel tempo la parte, che abbia stipulato tale contratto con soggetto che si sia dichiarato rappresentante dell'altra, può, allorquando sorgano seri...»