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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8131 del 12 luglio 2000
«In tema di esame testimoniale, quando in capo al soggetto le cui dichiarazioni devono essere assunte nel giudizio la condizione di imputato dello stesso reato o di reato connesso o collegato concorre con quella di persona offesa dal reato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12277 del 28 marzo 2002
«In tema di «giusto processo», la possibilità prevista dalla disciplina intertemporale di cui all'art. 26, comma 4, della legge 1 marzo 2001 n. 63, di utilizzazione delle dichiarazioni extradibattimentali già acquisite al fascicolo del dibattimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9693 del 3 marzo 2003
«Deve ritenersi valido e processualmente utilizzabile il riconoscimento operato in udienza dalla persona offesa, nel corso dell'esame testimoniale, nei confronti dell'imputato presente. Anche nella vigenza del nuovo c.p.p., invero conserva validità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3521 del 8 agosto 1995
«La perizia, anche se disposta nelle forme dell'incidente probatorio, può essere utilizzata ai fini dell'emissione della misura cautelare non appena sia stata depositata la relazione scritta, e quindi anche prima che il pericolo sia stato sentito,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2270 del 23 febbraio 1998
«Il referto del pronto soccorso attestante i risultati dell'esame alcolemico al quale, all'atto del ricovero seguito ad un incidente stradale, sia stato sottoposto un soggetto che abbia poi assunto veste di imputato del reato di guida in stato di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22818 del 14 maggio 2004
«In tema di sequestro probatorio, allorchè l'interessato in sede di riesame abbia formulato espressa denuncia sull'esuberanza del vincolo rispetto a quanto strettamente riferibile al reato per cui esso sia stato disposto, il tribunale ha il dovere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 23354 del 8 maggio 2002
«Il difensore, qualunque rapporto lo leghi al difeso e chiunque il difeso sia, si trova sempre nella posizione di persona alla quale le cose sono state sequestrate, ove assuma che esse appartengano al fascicolo processuale. Con la conseguenza che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18079 del 16 aprile 2003
«È abnorme, e come tale impugnabile con ricorso per cassazione, il provvedimento con cui il P.M. - richiesto, da parte della pubblica amministrazione, di disporre il dissequestro di un fabbricato abusivo al fine di procedere alla sua demolizione -...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1480 del 30 aprile 1999
«L'istanza di riesame di un provvedimento di sequestro di documentazione successivamente restituita è inammissibile in quanto il risultato tipico dell'impugnazione (il dissequestro) è già stato raggiunto. Né può assumersi, in base alla circostanza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6242 del 12 aprile 1999
«In tema di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, la diversità del procedimento che di regola impedisce l'utilizzazione dei relativi risultati, assume, per gli effetti che ne derivano sul piano della prova, rilievo di carattere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3437 del 2 febbraio 2005
«Quando si prospetta davanti al giudice di legittimità l'inutilizzabilità dei risultati delle intercettazioni telefoniche, l'eccezione, per i limiti intrinseci del giudizio di legittimità, può essere esaminata solo se l'atto inutilizzabile, o dal...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 21 del 5 marzo 1997
«In tema di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, l'inutilizzabilità — che è disciplinata dall'art. 271 c.p.p., siccome norma a carattere speciale, prevalente, come tale, su quella del precedente art. 191 — colpisce non...»
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Cassazione penale, Sez. Feriale, sentenza n. 30179 del 28 agosto 2002
«Il rinvio a giudizio dell'imputato, pur dopo l'entrata in vigore della legge 16 dicembre 1999 n. 479 che ha, tra l'altro, inserito l'art. 421 bis e sostituito gli artt. 422 e 25 del codice di rito, non implica necessariamente il riconoscimento del...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2006 del 2 settembre 1996
«In tema di misure cautelari, i gravi indizi di colpevolezza che giustificano l'emissione della misura possono essere legittimamente tratti da un giudizio ragionevolmente probabilistico che tenga conto delle massime di esperienza, cioè della...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2080 del 9 settembre 1996
«Nessuna norma processuale vieta l'emissione di una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere, in base a nuovi elementi non presi precedentemente in considerazione, anche se erano noti al P.M. precedente. A tal fine è solo necessario che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42748 del 7 novembre 2003
«Alle c.d. dichiarazioni tardive rese da un collaboratore di giustizia al pubblico ministero o alla polizia giudiziaria non può essere riconosciuta la consistenza dei gravi indizi di colpevolezza necessari per l'applicazione di una misura cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 49523 del 14 novembre 2001
«In tema di interrogatorio di persona in stato di custodia cautelare, il comma 4 dell'art. 294 c.p.p. non indica alcun termine tassativo per l'avviso al difensore prima del compimento dell'atto, limitandosi a richiederne la tempestività, in modo da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1700 del 4 maggio 1998
«Il controllo di legittimità sulla motivazione delle ordinanze di riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale è diretto a verificare, da un lato, la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1470 del 11 maggio 1993
«In materia di misure cautelari coercitive, il requisito della «concretezza», richiamato dall'art. 274, comma primo lett. b), c.p.p. a proposito del pericolo di fuga, non si identifica nella «attualità» di questo — derivante dall'esistenza di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2172 del 21 settembre 1995
«Il principio dell'applicazione della legge più favorevole non trova attuazione nella fase dinamica preprocessuale delle indagini preliminari, ed in particolare nel procedimento incidentale de libertate ove al tribunale, in sede di riesame o di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2481 del 24 agosto 1995
«Il disposto dell'art. 278 c.p.p. sta a significare che, ai fini della determinazione della pena in vista dell'applicazione di una misura personale coercitiva, si debba far riferimento alla pena stabilita dalla legge per ciascun reato così come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1923 del 21 ottobre 1993
«Nel caso in cui la richiesta di riesame sia stata proposta ai sensi dell'art. 309 c.p.p. da uno solo dei due difensori nominati dall'indagato e l'avviso della data dell'udienza sia stato notificato a lui e non anche all'altro difensore, non è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6489 del 28 dicembre 1999
«Una volta ritenuta, in sede di riesame, la carenza del quadro indiziario, il tribunale non può sottoporre a termine l'efficacia della misura cautelare, imponendo all'inquirente il compimento di ulteriori atti di indagine, in quanto tale procedura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4638 del 2 marzo 2000
«Anche in materia de libertate vige il principio della immutabilità del fatto contestato, inteso come accadimento della realtà, sul quale l'indagato è stato chiamato a difendersi, non già il principio dell'immutabilità della definizione giuridica...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2378 del 22 agosto 1994
«Al fine di evitare duplicazione di giudizi, l'indagato ha l'onere di specificare le ragioni per le quali la misura cautelare deve essere revocata o modificata e di indicare la nuova situazione di fatto o di diritto che può giustificare la revoca o...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3000 del 20 agosto 1992
«Il giudice per le indagini preliminari, dopo l'esecuzione della ordinanza che dispone una misura cautelare, deve provvedere, ai sensi dell'art. 294 c.p.p., all'interrogatorio della persona in stato di custodia per accertare se permangono le...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3978 del 26 settembre 2000
«In tema di misure cautelari personali, ai fini della decorrenza del termine per proporre istanza di riesame della ordinanza applicativa di una misura coercitiva, la conoscenza acquisita aliunde dal difensore dell'avvenuta applicazione della misura...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4003 del 29 ottobre 1999
«In tema di misure cautelari, se al titolare dell'ufficio di difesa, e non già al suo sostituto, va notificato, ai sensi dell'art. 293, comma 3, c.p.p., l'avviso di deposito dell'ordinanza applicativa di un'ordinanza coercitiva al fine di porlo a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5705 del 12 gennaio 1999
«L'obbligo di procedere all'interrogatorio della persona sottoposta a custodia cautelare non opera quando gli atti sono stati trasmessi al giudice del dibattimento, in quanto gli artt. 294 e 302 c.p.p., come dichiarati costituzionalmente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4385 del 19 gennaio 1994
«In tema di misure cautelari, la nullità della notifica dell'avviso per l'interrogatorio della persona in stato di custodia cautelare ex art. 294 c.p.p. esula dai limiti istituzionali del giudizio di riesame perché attiene non alle condizioni di...»