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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27094 del 30 maggio 2017
«In tema di associazione di tipo mafioso, la costituzione di una nuova organizzazione, alternativa ed autonoma rispetto ai gruppi storici, può essere desunta da indicatori fattuali come le modalità con cui sono commessi i delitti-scopo, la...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24851 del 18 maggio 2017
«Ai fini della configurabilità del delitto previsto dall'art.416 bis cod.pen., in ipotesi di strutture delocalizzate e di mafie"atipiche", non è necessaria la prova che l'impiego della forza intimidatoria del vincolo associativo sia penetrato in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24850 del 18 maggio 2017
«Il reato di cui all'art. 416-bis cod. pen. è configurabile - con riferimento ad una nuova articolazione periferica (c.d. "locale") di un sodalizio mafioso radicato nell'area tradizionale di competenza - anche in difetto della commissione di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 12096 del 17 maggio 2018
«In seguito alla riformulazione dell'art. 360, comma 1, n. 5), c.p.c., disposta dall'art. 54 del d.l. n. 83 del 2012, conv. con modif. in l. n. 134 del 2012, è denunciabile in cassazione l'anomalia motivazionale che si concretizza nel "contrasto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20767 del 10 maggio 2018
«In tema di mandato di arresto europeo, non costituisce violazione del principio di specialità l'assoggettamento della persona consegnata ad esecuzione della pena, relativa a condanna per fatto per il quale la consegna era stata concessa, già...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14314 del 6 giugno 2013
«La figura del "distacco" o "comando" del lavoratore comporta un cambio nell'esercizio del potere direttivo - perché il dipendente viene dislocato presso altro datore di lavoro, con contestuale assoggettamento al comando ed al controllo di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 776 del 19 gennaio 2015
«La condotta illecita extralavorativa è suscettibile di rilievo disciplinare poiché il lavoratore è tenuto non solo a fornire la prestazione richiesta ma anche, quale obbligo accessorio, a non porre in essere, fuori dall'ambito lavorativo,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2863 del 12 ottobre 1971
«Ai fini della pignorabilità di crediti di enti pubblici, vanno distinti i crediti che traggono origine da rapporti di diritto privato — per i quali l'azione esecutiva è sempre ammissibile — da quelli nascenti dall'esercizio di pubbliche potestà,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2597 del 4 luglio 1975
«Le aperture lucifere di un immobile, contiguo al fondo del vicino, quando non abbiano carattere di vedute o di prospetti, sono considerate luci, secondo la previsione normativa dell'art. 902 c.c., anche se non sono state osservate le prescrizioni...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11581 del 7 novembre 1995
«Rientrano nell'ambito della cosiddetta parasubordinazione, con conseguente assoggettamento delle relative controversie al rito del lavoro, tutti quei rapporti che, a condizione che abbiano per oggetto una prestazione coordinata e continuativa a...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8221 del 11 settembre 1996
«La legittimità dell'esecuzione forzata è data non dalla semplice esistenza del titolo esecutivo, ma dal collegamento del titolo con una determinata situazione di fatto, ossia dalla permanenza e dall'attualità dell'ordine contenuto nel titolo....»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15001 del 21 novembre 2000
«Gli elementi che differenziano, alla stregua del parametro normativo, il lavoro subordinato da quello autonomo sono l'assoggettamento del lavoratore al potere direttivo e disciplinare del datore di lavoro con conseguente limitazione della sua...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15241 del 27 novembre 2000
«Anche dopo l'istituzione del giudice unico di primo grado qualora non sia esclusivamente in discussione la questione riguardante l'assoggettamento o meno di una controversia al rito del lavoro (per la quale la soppressione dell'ufficio del pretore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10037 del 24 luglio 2001
«Ai sensi dell'art. 384, primo comma c.p.c., l'enunciazione del principio di diritto vincola sia il giudice di rinvio sia la stessa Corte di cassazione, nel senso che, qualora sia nuovamente investita del ricorso avverso la sentenza pronunziata dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5534 del 9 aprile 2003
«Ai fini della distinzione del rapporto di lavoro subordinato da quello autonomo, elementi rilevanti sono l'assoggettamento del lavoratore al potere direttivo (da esplicarsi con ordini specifici e non con semplici direttive di carattere generale),...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8699 del 29 maggio 2003
«Tra la domanda avanzata in via principale e quella proposta in via di regresso vi è un nesso di pregiudizialità che rientra negli schemi della garanzia propria ed è sufficiente a giustificare, in linea di principio, l'assoggettamento delle due...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 21028 del 28 settembre 2006
«L'elemento che contraddistingue il rapporto di lavoro subordinato rispetto al rapporto di lavoro autonomo, è l'assoggettamento del lavoratore al potere direttivo e disciplinare del datore di lavoro, con conseguente limitazione della sua autonomia...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1949 del 27 gennaio 200
«Il pignoramento presso terzi si perfeziona non con la sola notificazione dell'atto di intimazione di cui all'art.543 cod. proc. civ. - che rende immediatamente indisponibili da parte del terzo le cose o le somme da lui dovute, così segnando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21240 del 5 ottobre 2009
«La domanda di manleva proposta dal convenuto, quale acquirente dell'immobile oggetto dell'azione di rivendica, nei confronti del proprio alienante va qualificata come di garanzia propria ed il nesso che si instaura tra la stessa e la domanda...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13290 del 26 giugno 2015
«La risoluzione consensuale di un contratto preliminare riguardante il trasferimento, la costituzione o l'estinzione di diritti reali immobiliari è soggetta al requisito della forma scritta "ad substantiam", al pari del contratto risolutorio di un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1692 del 29 gennaio 2015
«La riconducibilità del rapporto di lavoro al contratto di associazione in partecipazione con apporto di prestazione lavorativa da parte dell'associato ovvero al contratto di lavoro subordinato con retribuzione collegata agli utili, esige...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 21968 del 28 ottobre 2015
«Nel giudizio di legittimità, alla luce dei principi di economia processuale e della ragionevole durata del processo di cui all'art. 111 Cost., nonché di una lettura costituzionalmente orientata dell'attuale art. 384 c.p.c., una volta verificata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13070 del 22 dicembre 1987
«In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso, il requisito della forza di intimidazione, dalla quale deriva la condizione di assoggettamento e di omertà degli stessi associati e dei terzi, non costituisce una modalità della condotta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6203 del 6 giugno 1991
«Ai fini della configurabilità del delitto di associazione di tipo mafioso non è necessario che siano raggiunti effettivamente e concretamente uno o più degli scopi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice, né è necessario che la forza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2690 del 14 marzo 1992
«La prova degli elementi caratterizzanti dell'ipotesi criminosa di cui all'art. 416 bis c.p. può essere desunta anche con metodo logico induttivo in base ai rilievi (nella specie desunti dal contenuto di lettere sequestrate) che il clan presenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9439 del 2 settembre 1994
«In tema di associazione per delinquere di stampo mafioso, l'effetto di intimidazione ed il conseguente assoggettamento che ne deriva non è escluso dalla reattività dimostrata da alcune delle vittime dei fatti estorsivi commessi dai membri della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4714 del 9 maggio 1996
«Il delitto di cui all'art. 416 bis c.p. — associazione per delinquere di stampo mafioso — sussiste anche allorché scopo dell'associazione è quello di trarre vantaggi o profitti da attività, di per sé lecite (ad esempio gestione di attività...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3650 del 24 ottobre 1997
«Ai fini della configurabilità della continuazione dei reati — venuto meno con la riforma del 1974 il requisito dell'omogeneità delle violazioni — ha acquistato rilevanza decisiva l'identità del disegno criminoso, inteso come ideazione e volizione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4307 del 9 aprile 1998
«Per determinare il tempo della prescrizione il giudice non può non tenere conto del bilanciamento delle circostanze, onde nell'ipotesi in cui con la sentenza di annullamento venga confermato il reato-base ma rinviata al giudice di merito la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1612 del 10 febbraio 2000
«Carattere fondamentale dell'associazione per delinquere di tipo mafioso va individuato nella forza intimidatrice che da essa promana: la consorteria deve, infatti, potersi avvalere della pressione derivante dal vincolo associativo, nel senso che è...»