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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11467 del 6 settembre 2001
«L'affare, la cui conclusione per effetto dell'intervento del mediatore genera il diritto di quest'ultimo alla provvigione, deve intendersi in senso generico ed empirico, come qualsiasi operazione di natura economica generatrice di un rapporto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4196 del 6 maggio 1996
«A norma dell'art. 1755 c.c., l'affare che costituisce il diritto alla provvigione del mediatore è quello che dal mediatore stesso è stato proposto alle parti, sicché, nel caso che queste ultime concludano successivamente un affare diverso da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8126 del 3 aprile 2009
«In tema di contratto di mediazione, per il riconoscimento del diritto alla provvigione non rileva se l'affare si sia concluso tra le medesime parti o tra parti diverse da quelle cui è stato proposto, allorché vi sia un legame, anche se non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4111 del 22 marzo 2001
«In tema di contratto di mediazione, il diritto del mediatore alla provvigione resta insensibile alle vicende successive alla stipula, riguardanti sia lo stesso contratto, sia il rapporto da esso generato, salvo che le parti, nell'ambito della loro...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15880 del 6 luglio 2010
«In tema di mediazione, per aversi diritto alla provvigione non basta che l'affare sia stato concluso, ma, in forza dell'art. 1755 c.c., occorre che la conclusione sia avvenuta per effetto dell'intervento del mediatore. L'accertamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12527 del 21 maggio 2010
«In tema di contratto di mediazione, l'affare - da intendersi nel senso di qualsiasi operazione economica generatrice di un rapporto obbligatorio - deve ritenersi concluso, per effetto della "messa in relazione" da parte del mediatore, quando si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5348 del 5 marzo 2009
«Affinché sorga il diritto del mediatore alla provvigione è sufficiente che la conclusione dell'affare possa ricollegarsi all'opera dello stesso svolta per l'avvicinamento dei contraenti, purché, però, tale attività costituisca il risultato utile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1233 del 4 febbraio 2000
«Il diritto alla provvigione spetta a chi abbia prestato effettivamente opera di mediazione e, quindi, abbia cooperato a mettere in relazione i soggetti del contratto principale; tale cooperazione non si esplica — e pertanto non sussiste la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5108 del 26 maggio 1999
«Il valore dell'affare ai fini del calcolo della provvigione del mediatore con riferimento ad una compravendita corrisponde al prezzo effettivamente pagato e pertanto, qualora l'oggetto della compravendita mediata sia la totalità delle quote o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16623 del 16 luglio 2010
«In tema di responsabilità del mediatore, la mancata informazione del promissario acquirente sull'esistenza di una irregolarità urbanistica non ancora sanata relativa all'immobile oggetto della promessa di vendita, della quale il mediatore stesso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6714 del 15 maggio 2001
«In tema di mediazione, il limite dell'obbligo d'informazione che l'art. 1759, primo comma, c.c. pone a carico del mediatore non esclude affatto la possibilità di configurare la sua responsabilità per avere dato ad uno dei contraenti informazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5107 del 26 maggio 1999
«L'art. 1759, comma primo, codice civile, laddove impone al mediatore di comunicare alle parti le circostanze a lui note, relative alla valutazione e sicurezza dell'affare, che possono influire sulla sua conclusione, deve essere letto in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5938 del 27 maggio 1993
«Poiché nella mediazione, che consiste nel mettere in relazione due o più parti per la conclusione di un affare, i soggetti del contratto sono tenuti all'obbligo generale è reciproco della buona fede, il quale si concreta a norma dell'art. 1759...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7557 del 22 dicembre 1983
«Il contratto atipico di posteggio di un veicolo (nella specie, roulotte) va inquadrato, ai fini della sua disciplina, nello schema generale del contratto di deposito il quale comporta l'affidamento della cosa al depositario — che può avvenire in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10322 del 9 settembre 1992
«...ne consegue che, a partire dalla data del sequestro penale, il depositario non ha più diritto al corrispettivo in dipendenza del rapporto di deposito, ma soltanto al compenso da parte dello Stato, se nominato custode delle cose sequestrate.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3380 del 12 febbraio 2008
«In tema di domanda di rivendica, proposta da una cassa di previdenza degli agenti verso la compagnia assicuratrice in liquidazione coatta amministrativa, per la restituzione delle somme dei conti individuali riferibili agli agenti e costituenti il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10158 del 28 novembre 1994
«Il contratto di albergo non può in sé considerarsi un contratto tipico, non trovando alcuna specifica regolamentazione nel codice civile (il quale agli artt. 1783 e 1785 disciplina solo il deposito delle cose portate in albergo o consegnate...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 882 del 8 febbraio 1990
«Poiché i campeggi turistici organizzati vanno inclusi tra gli stabilimenti e locali assimilabili agli alberghi, al deposito di cose all'interno di essi e quindi anche al deposito di veicoli e roulotte — prima delle modifiche introdotte...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 977 del 10 febbraio 1990
«Nell'ipotesi di furto di merce depositata presso i magazzini generali, la presunzione di colpa a carico dell'esercente il deposito è superata soltanto dalla prova della non imputabilità dell'evento e cioè dalla imprevedibilità o inevitabilità...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3900 del 18 febbraio 2010
«Configurandosi il condominio come un ente di gestione sfornito di personalità giuridica distinta da quella dei singoli condomini, l'esistenza di un organo rappresentativo unitario, quale l'amministratore, non priva i singoli partecipanti della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7539 del 15 maggio 2003
«La scadenza del termine convenuto per il comodato ne determina l'estinzione ed il conseguente obbligo contrattuale di restituzione del bene ricevuto, il cui inadempimento è idoneo a produrre un danno nel patrimonio del comodante, danno che il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 211 del 10 gennaio 1981
«Nel comodato il termine di restituzione della cosa può essere fissato anche in relazione ad un evento futuro ed incerto, perché elemento essenziale caratterizzante il comodato è la gratuità della concessione del godimento della cosa per un uso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2750 del 22 marzo 1994
«Nel contratto di comodato l'obbligo di restituzione non può prescindere dalla fissazione di un termine che, in quanto tale, deve per definizione essere certo nel suo futuro verificarsi. Pertanto, ove il bene (nella specie, immobile adibito ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8409 del 18 agosto 1990
«In tema di comodato, in caso di morte del comodatario il comodante ha facoltà di recedere dal contratto anche quando sia stato pattuito un termine a norma dell'art. 1811 c.c., determinandone la anticipata risoluzione del rapporto mediante idonea...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14 del 3 gennaio 2011
«Il mutuo è contratto di natura reale che si perfeziona con la consegna della cosa mutuata ovvero con il conseguimento della disponibilità giuridica della cosa; ne consegue che la "tradito rei" può essere realizzata attraverso la consegna...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19698 del 17 luglio 2008
«Nel regime anteriore alla legge n. 108 del 1996 il negozio di mutuo era da considerarsi illecito per pattuizione di interessi a tasso elevato solo nel caso di sussistenza degli estremi del delitto di usura ai sensi dell'art. 644 cod. pen. (nella...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2216 del 27 giugno 1972
«Ai sensi dell'art. 1817 c.c., in tema di mutuo è consentito fare ricorso al giudice solo se un termine per la restituzione non sia stato fissato; la norma quindi non si applica nel caso in cui le parti abbiano collegata la restituzione della somma...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1861 del 21 febbraio 1995
«Ove sia accertata l'inesistenza del credito a tutela del quale è stato richiesto ed eseguito sequestro conservativo, la responsabilità processuale aggravata del creditore procedente trova la sua disciplina nel secondo comma dell'art. 96 (per il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3807 del 23 ottobre 1976
«Qualora sia stato concluso un contratto di conto corrente a norma degli artt. 1823 e seggi c.c., il saldo, risultante a favore di una delle parti, costituisce un credito pecuniario che, in mancanza di patto contrario, produce interessi legali...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8485 del 18 ottobre 1994
«In tema di operazioni in conto corrente, ai sensi dell'art. 1829, parte seconda, c.c. — applicabile anche al contratto di apertura di credito bancario regolata in conto corrente, in virtù del rinvio operato dal successivo art. 1857 — chi riceve...»