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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1014 del 6 aprile 1995
«Allorché l'imputato rilasci al difensore procura speciale per procedere al patteggiamento nella fase preliminare al dibattimento, acconsente implicitamente che questo si svolga in sua assenza, come previsto dall'art. 488 c.p.p., sicché egli è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2600 del 12 maggio 1999
«Qualora ad una sentenza di applicazione della pena con beneficio della sospensione condizionale, pronunciata ai sensi dell'art. 444 c.p.p., faccia seguito una sentenza di condanna per reato anteriormente commesso, con la quale venga inflitta una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4940 del 1 dicembre 1995
«In tema di revoca di benefici conseguente a sentenza di applicazione della pena su richiesta, divenuta esecutiva, la pena alla quale occorre fare riferimento, onde verificare se la stessa sia quantitativamente tale da dar luogo al provvedimento di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8957 del 1 marzo 2007
«La revisione della sentenza di patteggiamento, richiesta per la sopravvenienza o la scoperta di nuove prove, implica il riferimento alla regola di giudizio dell'assenza delle condizioni per il proscioglimento ex art. 129 c.p.p., sicché deve...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4187 del 13 gennaio 1996
«In tema di revisione, attesa l'espressa previsione nell'art. 634 c.p.p. come autonoma causa di inammissibilità della richiesta, della «manifesta infondatezza» della medesima, con attribuzione, quindi, alla corte d'appello, di un limitato...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 1937 del 11 giugno 1999
«In tema di applicazione della pena su richiesta, si può far luogo a confisca nei soli casi in cui la cosa costituisca il prezzo del reato, ovvero quando si tratti di un oggetto la cui fabbricazione, il cui uso, la cui detenzione, il cui porto, la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2158 del 12 luglio 1997
«A mente dell'art. 446, comma 1, c.p.p. la richiesta di applicazione di pena patteggiata può essere formulata fino alla dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado. Tale termine è previsto a pena di decadenza, con la conseguenza che...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4828 del 28 aprile 1994
«In presenza dell'applicazione di una pena illegale su richiesta delle parti ex art. 444 c.p.p., la Cassazione deve pronunciare l'annullamento senza rinvio dell'impugnata sentenza e deve disporre la trasmissione degli atti al giudice di merito per...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42374 del 4 novembre 2009
«Anche alla stregua dell’attuale formulazione dell’art. 448 c.p.p., quale introdotta dall’art. 34, comma 1, della legge 16 dicembre 1999 n. 479, qualora, a fronte della rinnovata richiesta dell’imputato, negli atti preliminari al dibattimento, di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12573 del 31 marzo 2010
«La scelta del giudizio immediato in luogo del giudizio direttissimo effettuata dal P.M. nei casi di cui all'art. 449, commi quarto e quinto c.p.p., come modificati dal D.L. n. 92 del 2008, non determina alcuna nullità, risolvendosi in una mera...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10569 del 3 novembre 1992
«La richiesta di giudizio abbreviato, nel caso previsto dall'art. 452 comma secondo c.p.p., deve essere proposta prima dell'apertura del dibattimento. Essa è pertanto da considerare tardiva e, quindi, inammissibile, quando sia stata proposta dopo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10283 del 13 novembre 1997
«Nonostante che il giudizio abbreviato conseguente alla trasformazione del rito direttissimo, ai sensi dell'art. 452, comma 2, c.p.p., contempli, a differenza di quello previsto dagli artt. 438 ss. c.p.p., la possibilità di un'attività di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7295 del 20 febbraio 2004
«Nel procedimento davanti al tribunale in composizione monocratica il giudizio immediato è ammesso solo nei casi in cui sia prevista l'udienza preliminare, cioè quando la vocatio in ius non avviene tramite il meccanismo della citazione diretta a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23615 del 7 aprile 2005
«Il delitto di frode processuale, reato di pericolo a consumazione anticipata, è integrato da qualsiasi immutazione artificiale dello stato dei luoghi o delle cose, commessa al fine di inquinare le fonti di prova o di ingannare il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1665 del 23 settembre 1993
«Il sequestro probatorio di beni, denaro od altra utilità, fittiziamente intestati al fine di eludere disposizioni di legge (art. 12 quinquies D.L. n. 306 del 1992 conv. con modif. in legge n. 356 del 1992) è legittimamente ordinato nei confronti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2982 del 24 gennaio 2012
«La previsione di cui all'art. 459 c.p.p. - per la quale, in caso di mancato accoglimento della richiesta di decreto penale, il giudice, salvo che non debba pronunciare sentenza di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p., restituisce gli atti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47515 del 11 dicembre 2003
«Il disposto di cui all'art. 459, terzo comma, c.p.p., secondo cui, in caso di mancato accoglimento della richiesta di decreto penale, il giudice, salvo che non debba pronunciare sentenza di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4671 del 3 febbraio 2010
«L'ammissione dei testimoni richiesti nel corso del dibattimento dal pubblico ministero, ancorché ai sensi dell'art. 468 c.p.p. fosse stata in precedenza negata l'autorizzazione alla citazione, non dà luogo a inutilizzabilità.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4936 del 6 febbraio 2004
«È ammissibile e utilizzabile l'esame testimoniale di una persona informata sui fatti sentita in luogo di quella indicata nella lista di cui all'art. 468 c.p.p., purché ritualmente condotto e pertinente a circostanze indicate nella lista stessa....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10504 del 3 settembre 1999
«L'obbligo dell'indicazione delle circostanze su cui deve vertere l'esame dei testimoni, imposto dal primo comma dell'art. 468 c.p.p., è necessario solo quando le circostanze si discostino dal capo di imputazione, ampliandosi così la tematica che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 20115 del 29 aprile 2004
«Il giudice delle indagini preliminari investito di opposizione a decreto penale di condanna non può emettere de plano sentenza di non luogo a procedere ai sensi dell'art. 129 c.p.p., in quanto l'esigenza di immediatezza nella declaratoria di una...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14088 del 9 dicembre 1999
«Poiché la nozione processuale di udienza si riferisce alla durata giornaliera dell'attività svolta alla presenza delle parti nel singolo procedimento e non può essere fatta coincidere con quella di dibattimento, la quale corrisponde a tutta la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1305 del 2 luglio 1993
«La sospensione del dibattimento, prevista dall'art. 479 c.p.p. per la definizione della questione pregiudiziale, è ispirata ad esigenze di celerità ed economia, sicché ad essa può farsi luogo solo in presenza di determinate condizioni, la cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3550 del 29 gennaio 2004
«Il certificato medico prodotto in udienza, con cui si attesta lo stato di malattia (nella specie faringite, con uno stato febbrile a 39 gradi), è atto idoneo a comprovare l'impossibilità a comparire dell'imputato se non è contraddetto da una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11193 del 9 novembre 1994
«Il giudice, prima di procedere in contumacia dell'imputato, poiché ha l'obbligo di controllare la regolare costituzione delle parti, prima di dar inizio al dibattimento, deve accertare la causa della mancata comparizione dell'imputato, anche se...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4708 del 24 aprile 1992
«L'attenuante della partecipazione di minima importanza al reato, di cui all'art. 114 c.p., non è ravvisabile in caso di acquisto a scopo edificatorio di lotti di una lottizzazione abusiva, non potendosi ritenere che tale acquisto abbia avuto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 7542 del 2 luglio 1994
«Nel caso di rinvio del dibattimento per impedimento del difensore di fiducia per malattia, in presenza delle condizioni previste dall'art. 486, comma 5, c.p.p., l'omessa notifica al difensore stesso della data di fissazione della nuova udienza dà...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8915 del 2 ottobre 1997
«Nel caso in cui il dibattimento sia rinviato a causa dell'adesione del difensore d'ufficio dell'imputato allo sciopero della categoria, tale attività di rinvio del dibattimento de plano deve assolutamente precedere la dichiarazione di contumacia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34224 del 23 settembre 2005
«In tema di partecipazione al dibattimento, la detenzione in un istituto penitenziario prossimo al luogo di celebrazione del dibattimento non costituisce un diritto dell'imputato e neppure una situazione giuridicamente apprezzabile ai fini della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1582 del 11 febbraio 1998
«Il sopralluogo, specie se eseguito a distanza di tempo dai fatti, differisce radicalmente dall'esperimento giudiziario. Mentre infatti il secondo costituisce un mezzo di prova, il sopralluogo tardivo altro non è che una modalità di interpretazione...»