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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15363 del 28 giugno 2010
«In tema di contratti, il principio, sancito dall'art. 1455 c.c., secondo cui il contratto non può essere risolto se l'inadempimento ha scarsa importanza in relazione all'interesse dell'altra parte, va adeguato anche ad un criterio di proporzione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14034 del 1 luglio 2005
«Il principio sancito dall'art. 1455 c.c., secondo cui il contratto non può essere risolto se l'inadempimento ha scarsa importanza in relazione all'interesse dell'altra parte, va adeguato anche ad un criterio di proporzione fondato sulla buona fede...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16579 del 25 novembre 2002
«In materia di responsabilità contrattuale, la valutazione della gravità dell'inadempimento ai fini della risoluzione di un contratto a prestazioni corrispettive ai sensi dell'art. 1455 c.c. costituisce questione di fatto, la cui valutazione è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15553 del 6 novembre 2002
«In tema di risoluzione contrattuale, la valutazione della non scarsa importanza dell'inadempimento ai sensi e per gli effetti dell'art. 1455 c.c. — valutazione di puro merito, incensurabile, come tale, in sede di giudizio di legittimità se...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1773 del 7 febbraio 2001
«Lo scioglimento del contratto per inadempimento — salvo che la risoluzione operi di diritto — consegue ad una pronuncia costitutiva, che presuppone da parte del giudice la valutazione della non scarsa importanza dell'inadempimento stesso, avuto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9800 del 26 luglio 2000
«Ai fini della risoluzione del contratto, la gravità dell'inadempimento deve essere valutata in relazione sia alla parte inadempiuta dell'obbligazione rispetto a questa nel suo complesso, sia alla sensibile alterazione dell'equilibrio contrattuale,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3669 del 28 marzo 1995
«La non scarsa importanza dell'inadempimento, che, nel giudizio di risoluzione del contratto con prestazioni corrispettive, deve essere verificata anche di ufficio dal giudice, trattandosi di elemento che attiene al fondamento stesso della domanda,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4630 del 12 maggio 1994
«La parte contraente che di fronte all'inadempienza dell'altra, anziché ricorrere alla domanda di risoluzione (o all'eccezione di inadempimento), preferisce comunque dare esecuzione al contratto, dimostra con tale comportamento di attribuire scarsa...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1046 del 13 febbraio 1990
«Con riguardo alla disciplina della risoluzione per inadempimento dei contratti a prestazioni corrispettive, il disposto dell'art. 1455 c.c. pone una regola di proporzionalità in virtù della quale la risoluzione del vincolo contrattuale è collegata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2879 del 15 giugno 1989
«Ai fini della determinazione della gravità dell'inadempimento, quale presupposto essenziale per la risoluzione del contratto a norma dell'art. 1455 c.c., deve effettuarsi un'indagine unitaria coinvolgente tutto il comportamento del debitore,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3969 del 9 giugno 1983
«Ai fini della risoluzione del contratto, nel caso di parziale o inesatto adempimento di una prestazione, l'indagine circa la gravità dell'inadempienza deve tener conto del valore — determinabile mediante il criterio di proporzionalità — che la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9200 del 14 maggio 2004
«Nei contratti a prestazioni corrispettive le disposizioni di cui ai commi 2 e 3 di cui all'art. 1453 c.c. sono simmetriche, giacché, come non è consentito all'attore che abbia proposto domanda di risoluzione pretendere la prestazione avendo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1460 del 14 febbraio 1994
«La proposizione della domanda di risoluzione del contratto per inadempimento comporta, a termini dell'art. 1453 c.c., la cristallizzazione, fino alla pronuncia giudiziale definitiva, delle posizioni delle parti contraenti, nel senso che come è...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9358 del 4 settembre 1991
«Ai fini della determinazione della gravità dell'inadempimento, il giudice del merito può tenere conto anche del comportamento dell'inadempiente posteriore alla domanda di risoluzione del contratto, in considerazione del fatto che l'unità del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4014 del 11 giugno 1983
«Ai fini della determinazione della gravità o meno dell'inadempimento, il giudice del merito può tenere conto anche del comportamento dell'inadempiente posteriore alla domanda di risoluzione del contratto, ma l'unità del rapporto obbligatorio, cui...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6121 del 1 giugno 1993
«Dal momento in cui è proposta la domanda giudiziale di risoluzione del contratto per inadempimento dell'altra parte, e fino a quando non si sia formato il giudicato su questa domanda, il convenuto, sia nel caso che la predetta domanda debba...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4526 del 18 maggio 1987
«L'adempimento effettuato dopo la domanda di risoluzione del contratto, pur non arrestando gli effetti di tale domanda, deve essere, tuttavia preso in esame dal giudice al fine della valutazione dell'importanza dell'inadempimento, potendo esso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3438 del 8 giugno 1985
«La proposizione della domanda di risoluzione di un contratto ad esecuzione continuata o periodica — quale il contratto di affittanza agraria — non esonera il conduttore o l'affittuario dal regolare pagamento del corrispettivo nel corso del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10844 del 5 novembre 1997
«La risoluzione del contratto, anche se pronunciata nella ipotesi di integrale inadempimento dell'unica obbligazione oggetto del negozio, non può, comunque, prescindere dalla valutazione concreta dell'importanza dell'inadempimento dell'obbligato.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3353 del 20 maggio 1986
«Il giudice chiamato a pronunciarsi sulla domanda di risoluzione del contratto per inadempimento deve proporsi d'ufficio il problema della gravità dell'inadempimento ed è tenuto ad indicare, qualora accolga la domanda, il motivo per cui, nel caso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 887 del 10 marzo 1975
«Non è necessaria l'indagine sull'importanza dell'inadempimento, richiesta dall'art. 1455 c.c. ai fini della risoluzione del contratto, quando l'inadempimento sia totale.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24003 del 27 dicembre 2004
«Ai fini della risoluzione del contratto nel caso di parziale o inesatto adempimento della prestazione, l'indagine circa la gravità della inadempienza deve tener conto del valore complessivo del corrispettivo pattuito in contratto, determinabile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6643 del 31 luglio 1987
«Poiché la gravità dell'inadempimento, in base al combinato disposto degli artt. 1453, primo comma, e 1455 c.c., costituisce la premessa necessaria della pronuncia costitutiva di risoluzione del contratto, la legittimità o illegittimità del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 635 del 11 febbraio 1978
«Qualora un pagamento non sia stato effettuato nel termine previsto nel contratto, ben può il giudice del merito pronunciare la risoluzione per inadempimento, dopo avere valutato la gravità dello stesso, anche se la parte adempiente non abbia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9314 del 18 aprile 2007
«L'intimazione da parte del creditore della diffida ad adempiere di cui all'articolo 1454 c.c. e l'inutile decorso del termine fissato per l'adempimento non eliminano la necessità ai sensi dell'articolo 1455 c.c. dell'accertamento giudiziale della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6827 del 16 novembre 1983
«Per la configurabilità della clausola risolutiva espressa, le parti devono avere previsto la risoluzione del contratto come conseguenza dell'inadempimento di una o più obbligazioni specificamente determinate, mentre costituisce clausola di stile...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5640 del 23 settembre 1983
«Le fattispecie previste rispettivamente dagli artt. 1456 c.c. («clausola risolutiva espressa») e 1457 c.c. («termine essenziale per una delle parti») sebbene affini, riguardando entrambe la risoluzione di diritto, per inadempimento, del contratto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2828 del 30 ottobre 1973
«La clausola risolutiva espressa è preordinata ad operare di fronte ad un comportamento (di uno dei contraenti) costituente inadempimento in senso tecnico; il recesso convenzionale dal contratto è destinato ad operare in presenza di fatti o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2553 del 6 febbraio 2007
«La clausola risolutiva espressa non comporta automaticamente lo scioglimento del contratto a seguito del previsto inadempimento, essendo sempre necessario, per l'articolo 1218 c.c., l'accertamento dell'imputabilità dell'inadempimento al debitore...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 167 del 5 gennaio 2005
«L'azione di risoluzione del contratto in applicazione dell'art. 1456 c.c. tende ad una pronuncia dichiarativa dell'avvenuta risoluzione di diritto a seguito dell'inadempimento di una delle parti previsto come determinante per la sorte del...»