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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18359 del 17 aprile 2003
«La calunnia è reato di pericolo e pur essendo sufficiente ad integrarne gli estremi anche la astratta possibilità dell'inizio di un procedimento penale, tale possibilità è esclusa quando la falsa accusa abbia ad oggetto un reato per il quale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2715 del 21 marzo 1997
«La calunnia (art. 368 c.p.) è reato di pericolo, e ad integrarne gli estremi è sufficiente la anche astratta possibilità dell'inizio di un procedimento penale a carico della persona falsamente incolpata. Una possibilità del genere è esclusa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3910 del 28 gennaio 2009
«La falsa denuncia di smarrimento di un assegno, presentata dopo la consegna del titolo da parte del denunciante ad altro soggetto, integra il delitto di calunnia cosiddetta formale o diretta, mentre, ove la denuncia di smarrimento venga presentata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4819 del 16 aprile 1999
«Il motivo è futile quando la spinta al reato manca di quel minimo di consistenza che la coscienza collettiva esige per operare un collegamento accettabile sul piano logico con l'azione commessa. La futilità, così intesa, appartiene, dunque, alla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11497 del 10 novembre 2000
«L'aggravante di cui all'art. 61 n. 2 c.p., concernendo l'elemento intenzionale del reato, ha natura soggettiva, e pertanto si applica per il solo fatto che l'agente commetta un reato allo scopo di eseguirne (occultarne o conseguire il profitto di)...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43451 del 3 dicembre 2001
«In tema di diffamazione col mezzo della stampa, sussiste la scriminante del diritto di cronaca nell'ipotesi in cui il curatore di un libro antologico, allo scopo di rendere e descrivere fedelmente il contesto socio-culturale cui gli autori dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6271 del 26 giugno 1997
«In tema di oltraggio a un pubblico ufficiale, quando l'espressione altrimenti offensiva è strettamente funzionale al ristabilimento della corretta azione dell'ufficio, questa deve considerarsi come lecita manifestazione di diritto di critica che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7866 del 2 ottobre 1984
«L'esimente dell'adempimento di un dovere si applica a condizione che l'ordine del superiore gerarchico sia assolutamente insindacabile. Ciò non si verifica quando l'ordine si concreta nella richiesta di provvedere alla commissione di un reato,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 39023 del 16 ottobre 2008
«In tema di minorata difesa, l'età non può di per sè costituire condizione autosufficiente ai fini della configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 61, n. 5, c.p., dovendo essere accompagnata da fenomeni di decadimento o di indebolimento delle...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6848 del 21 giugno 1991
«In tema di circostanze, l'aggravante della minorata difesa (art. 61, n. 5 c.p.) si ha quando l'agente approfitta di circostanze a lui favorevoli di tempo, di luogo o di persona, da lui conosciute e che abbiano, in relazione alla situazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 26298 del 10 giugno 2004
«La circostanza attenuante della provocazione è configurabile solo in presenza di una situazione iniziale di legittimità o, almeno, di non illiceità dell'offensore, confliggente con una opposta condizione di illiceità dell'offeso e qualificata da...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 630 del 23 gennaio 2001
«Ai fini della configurabilità della circostanza attenuante della provocazione può costituire «fatto ingiusto» anche il ricorso a forme espressive non corrette, ma anzi caratterizzate da insolenza e villania e, quanto allo «stato d'ira», lo stesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 36299 del 8 ottobre 2001
«La circostanza attenuante comune prevista dall'art. 62 n.4 c.p. è configurabile anche con riferimento al delitto di cui all'art. 171-ter della legge 22 aprile 1941 n. 633 (abusiva duplicazione, riproduzione, vendita, cessione o noleggio di opere...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3621 del 9 aprile 1993
«Non è configurabile la circostanza attenuante di cui all'art. 62 n. 4, seconda parte, c.p. (come modificato dall'art. 2 della L. 7 febbraio 1990 n. 19), nel caso di cessione di sostanze stupefacenti, giacché, quand'anche il lucro conseguito a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6062 del 10 febbraio 2015
«Il delitto previsto dall'art. 374 bis cod.pen. costituisce reato di pericolo che si consuma anche a prescindere dalla presentazione della documentazione all'autorità giudiziaria, a condizione che la destinazione delle false dichiarazioni ad essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 53593 del 23 dicembre 2014
«In tema di favoreggiamento, l'aiuto prestato al favorito per eludere le investigazioni e sottrarsi alle ricerche dell'autorità può manifestarsi con modi e mezzi diversi, purché oggettivamente idonei al raggiungimento dello scopo, mentre non assume...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6874 del 9 luglio 1993
«La causa di non punibilità prevista dall'art. 384 c.p., in relazione all'art. 378 dello stesso codice, postula come condizione, che ne costituisce anche la ragione giustificatrice, lo stato di necessità, ossia una situazione non determinata dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3845 del 31 gennaio 2001
«L'art. 384, comma secondo, c.p., nel prevedere la non punibilità per i reati di cui gli artt. 371 bis e 373 stesso codice quando il fatto sia stato commesso da chi «per legge», non avrebbe dovuto essere sentito come testimone o persona informata...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10605 del 24 novembre 1981
«Il reato di evasione è delitto di danno, a carattere commissivo e permanente e, mentre il suo momento consumativo coincide con l'illegittima conquista della libertà da parte di chi se ne trovi legalmente privato, lo stato di consumazione perdura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1777 del 16 gennaio 2003
«L'attenuante della costituzione in carcere prima della condanna (art. 385, comma 4, c.p.) è applicabile, ai sensi del combinato disposto degli artt. 385 c.p. e 47 ter L. 26 luglio 1975 n. 354 (introdotto con l'art. 13 della L. 10 ottobre 1986 n....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50097 del 12 dicembre 2013
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 388, primo comma, cod. pen., l'ingiunzione ad adempiere, che costituisce condizione di punibilità del reato, può consistere anche in una richiesta di adempimento informale o addirittura...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44936 del 7 dicembre 2005
«Il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, di cui all'art. 388, comma primo, c.p., è a consumazione istantanea e si perfeziona nel momento in cui il debitore non ottempera alla ingiunzione di adempiere, in quanto il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2559 del 27 ottobre 1993
«Ai fini della configurazione del reato di cui all'art. 388, primo comma, c.p., l'ingiunzione di ottemperanza, che si configura come condizione di punibilità del reato, non deve necessariamente essere fatta valere coattivamente con le forme e con i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4298 del 9 maggio 1997
«Per la punibilità dell'ipotesi criminosa prevista dall'art. 388, comma primo, c.p., è necessario che il soggetto non ottemperi all'ingiunzione di eseguire una sentenza di condanna che abbia imposto un obbligo civile, integrando tale condotta una...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12639 del 10 aprile 2006
«È ipotizzabile la sussistenza della continuazione tra reato associativo e reati fine a condizione che questi ultimi siano già stati programmati al momento della costituzione della associazione. (Fattispecie nella quale la richiesta di applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 43512 del 9 dicembre 2010
«Il reato di falso ideologico in atto pubblico è configurabile anche in relazione agli atti "interni", a condizione che gli stessi siano tipici o si inseriscano in un "iter" procedimentale prodromico all'adozione di un atto finale destinato ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6383 del 17 febbraio 1999
«È qualificabile come atto pubblico, ai fini penalistici, il permesso di soggiorno rilasciato allo straniero dalla competente autorità italiana. Ne consegue che risponde di falso ideologico in atto pubblico, ai sensi del combinato disposto degli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40827 del 20 ottobre 2004
«In tema di errore determinato da altrui inganno, il privato non risponde dell'atto ideologicamente falso costituito dal pubblico ufficiale il quale dia per certa una certa qualificazione edificatoria della zona sulla base di quanto sottopostogli...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34333 del 26 settembre 2005
«In tema di falsità ideologica,l'ambito attestativo di un atto pubblico non è circoscritto alla sua formulazione espressa, ma si estende anche ai suoi presupposti necessari (cosiddette attestazioni implicite), tutte le volte in cui una determinata...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23320 del 19 maggio 2004
«In tema di appalto di opere pubbliche, il verbale di consegna dei lavori di cui all'art. 10 D.P.R. 16 luglio 1962, n. 1063 costituisce l'atto con cui la P.A. pone l'appaltatore in condizione di dare inizio all'opera, postulando pertanto...»