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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2674 del 12 luglio 1976
«Nell'indagine volta a controllare se il titolo posto a base dell'esecuzione forzata ai sensi dell'art. 612 c.p.c. abbia il requisito della liquidità, va distinta la condanna a fare un quid novi da quella che disponga di fare alcunché per il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8665 del 9 agosto 1991
«Per lo svincolo della cauzione la cui prestazione sia stata disposta a seguito di sospensione del processo esecutivo nel caso di opposizione all'esecuzione è competente il giudice dell'esecuzione anche quando il giudizio di opposizione sia stato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24330 del 18 novembre 2011
«Agli effetti dell'art. 1186 c.c., la possibilità per il creditore di esigere immediatamente la prestazione, quantunque sia stabilito un termine a favore del debitore, non postula il conseguimento di una preventiva pronuncia giudiziale, né la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3820 del 14 dicembre 1978
«È pienamente ammissibile la domanda, proposta nelle forme del ricorso per ingiunzione, con la quale venga esercitata un'azione di carattere personale avente ad oggetto la restituzione di una cosa in quanto l'art. 633 c.p.c., nel riferirsi alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3076 del 6 settembre 1969
«La parte che abbia eseguito un pagamento per merce non acquistata e restituita al mittente, può chiedere l'emissione di decreto ingiuntivo per la restituzione della somma pagata, senza l'obbligo di offrire elementi atti a far presumere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8915 del 4 giugno 2003
«Nessuna preclusione si pone alla possibilità, per il creditore il quale disponga di una sentenza di condanna «generica» alla prestazione, di utilizzare la sentenza stessa quale atto scritto idoneo (nel concorso con altri elementi documentali...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 740 del 24 gennaio 2000
«La fattura prodotta dall'imprenditore nei confronti del cliente relativa alla fornitura di pezzi di ricambio ha valore, ai fini dell'emissione di un decreto ingiuntivo, solo con riferimento al credito vantato per detta fornitura, non rivestendo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1889 del 21 febbraio 1995
«La parcella delle spese e delle prestazioni dell'esercente una professione per la quale sia prevista una tariffa legalmente approvata, costituisce, se corredata del parere del competente ordine professionale, titolo idoneo per l'emissione del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5875 del 14 giugno 1999
«Nel giudizio di opposizione a precetto che la parte opponente avverso un decreto ingiuntivo instauri, deducendo che l'efficacia esecutiva del decreto ingiuntivo, già concessa dal giudice dell'opposizione al decreto, ai sensi dell'art. 648 c.p.c. e...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1479 del 11 febbraio 1988
«Il bene immobile, oggetto di preliminare di vendita, non può essere assoggettato a sequestro conservativo in danno del promittente acquirente configurandosi al suo riguardo soltanto il credito alla prestazione di un facere infungibile — il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41943 del 21 dicembre 2006
«Nel caso di lesioni personali (nella specie, provocate da infortunio sul lavoro) cui sia seguito il decesso della vittima, la colpa dei medici, anche se grave, non può ritenersi causa autonoma ed indipendente — tale da interrompere il nesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11344 del 10 maggio 1993
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 307 c.p. (assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata), nella nozione di «rifugio» rientra anche un luogo di cura nel quale, in assenza di immediata urgenza di trattamenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5601 del 6 giugno 1985
«Ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 306 c.p. il termine «sovventore» non va inteso in senso civilistico, ossia in riferimento esclusivo alle prestazioni di carattere finanziario, ma in senso largo, comprensivo degli aiuti o soccorsi, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5437 del 9 maggio 1992
«Ai fini della configurabilità del delitto di assistenza ai partecipi di cospirazione o di banda armata, il riconoscimento della natura tassativa dell'espressione «dà rifugio o fornisce vitto» non può condurre ad escludere dalla previsione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3362 del 15 dicembre 1992
«La finalità perseguita dall'art. 316 bis c.p., introdotto dall'art. 3 della L. 26 aprile 1990, n. 86, è quella di reprimere le frodi successive al conseguimento di prestazioni pubbliche dallo scopo tipico individuato dal precetto che autorizza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45970 del 15 novembre 2013
«In tema di concussione, deve essere esclusa la sussistenza del reato quando la prestazione promessa od effettuata dal soggetto passivo, a seguito di induzione o costrizione da parte dell'agente, giovi esclusivamente alla P.A. e rappresenti una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4062 del 7 aprile 1994
«Il Servizio sanitario nazionale rientra nel paradigma del servizio pubblico delineato dall'art. 358 c.p. Esso, infatti, persegue un interesse di natura pubblicistica, costituito dalla tutela della salute dei cittadini, è regolato da norme di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5414 del 12 giugno 1986
«Il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale è ravvisabile anche nella ipotesi di minaccia ad un testimone, il quale riveste indubbiamente quella qualifica col solo fatto della sua citazione, non necessariamente dopo la prestazione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 39791 del 2 novembre 2005
«Il dolo d'impeto, che connota la risposta immediata o quasi immediata ad uno stimolo esterno, non esclude la lucidità, ma non richiede neppure una immediatezza assoluta della risposta allo stimolo, essendo diversi, in ogni soggetto, i tempi di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35399 del 23 ottobre 2006
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 340 c.p. (interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità), è necessario che il turbamento della regolarità dell'ufficio si riferisca ad un'alterazione...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5851 del 18 maggio 1998
«Ai fini della configurabilità del delitto di interruzione di un ufficio o servizio pubblico (art. 340 c.p.), è necessario che il turbamento della regolarità dell'ufficio o del servizio si riferisca ad un'alterazione, anche temporanea, del suo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6654 del 9 luglio 1997
«Per la configurabilità del delitto di cui all'art. 340 c.p. non è necessario che l'azione di interruzione o di turbamento si riferisca al servizio nel suo complesso, ma è sufficiente che sia interrotta o turbata una singola funzione o prestazione....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2723 del 21 marzo 1997
«Non è configurabile il reato di cui all'art. 340 c.p. nell'ipotesi in cui il servizio pubblico nel suo complesso continui a funzionare regolarmente adempiendo allo scopo cui è stato predisposto: in tal caso il fatto che una singola prestazione sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25 del 5 gennaio 1995
«Per la configurabilità del reato di cui all'art. 340 c.p., la durata dell'interruzione come l'entità del turbamento sono indifferenti, purché non siano irrilevanti. La irrilevanza va ravvisata ogniqualvolta il comportamento perturbatore, cui può...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34733 del 26 settembre 2011
«Integra il tentativo di interruzione di un pubblico servizio la condotta posta in essere dal proprietario di un'autovettura che parcheggi la stessa in una posizione tale da impedire o comunque ostacolare grandemente il transito di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42790 del 20 novembre 2007
«Per integrare il reato di esercizio abusivo della professione, è sufficiente il compimento anche di un solo atto tipico o proprio della professione. (In applicazione di tale principio, la Corte ha annullato con rinvio la sentenza con la quale — in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10816 del 21 ottobre 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di esercizio abusivo di una professione, non rileva — considerata l'indisponibilità dell'interesse protetto dalla norma incriminatrice — l'assenza di scopo di lucro nell'autore o il movente di carattere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11326 del 10 novembre 1994
«Il delitto di frode nella pubbliche forniture è ravvisabile non soltanto nella fraudolenta esecuzione di un contratto di somministrazione (art. 1559 c.c.), ma anche di un contratto di appalto (art. 1655 c.c.); l'art. 356 c.p., infatti, punisce...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34952 del 26 agosto 2003
«Quando l'esecuzione di un contratto di pubbliche forniture è opera di un imprenditore è sufficiente a configurare l'elemento psicologico del reato previsto dall'art. 356 c.p. il dolo generico costituito dalla consapevolezza di effettuare una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 50334 del 13 dicembre 2013
«Il delitto di cui all'art. 356 cod. pen. presuppone un inadempimento fraudolento che si ponga come momento di una complessiva inesecuzione della prestazione, letta nella sua integralità e non parcellizzata tramite i singoli momenti attraverso i...»